La ministro di Scienza, Tecnologia e Ambiente di Cuba, Elba Rosa Pérez, ha difeso l’importanza del finanziamento pubblico nella lotta contro il cambio climatico, durante il vertice internazionale One Planet realizzato in Francia.
In una dichiarazione a Prensa Latina, la titolare ha spiegato che la nazione dei Caraibi considera una chiave elevare il finanziamento per affrontare i problemi ambientali nel pianeta e che le fonti pubbliche sono fondamentali per questo.
«Considerando l’esperienza di Cuba, assicuriamo che non è esagerato, né fuori luogo, riconoscere che il finanziamento richiesto dai paesi in via di sviluppo dev’essere di migliaia di milioni di dollari annuali», ha sostenuto.
In accordo con la Ministro se si mobilitano bene gli sforzi a livello globale per far sì che distinte fonti contribuiscano alle finanze per il clima, non possiamo sopravalutare il ruolo dei flussi privati perchè sono molto instabili e volatili».
«Come conseguenza il finanziamento pubblico deve continuare ad essere prioritario attraverso i meccanismi globali, bilaterali con la cooperazione nord- sud e la sud – sud e la triangolare».
«Tutti dobbiamo contribuire a questo impegno. Cuba ha deciso d’ampliare la sua cooperazione con i paesi membri del Caricom (Comunità dei Caraibi) nello scontro al cambio climatico», ha precisato.
«Considerando che le cifre impegnate dai fondi multilaterali sono sempre molto limitati, ci chiediamo come incrementarli», ha chiesto ed ha sottolineato che parte della risposta sta nelle spese per le armi: non si deve continuare a destinare migliaia di milioni di dollari alle corse alle armi nel mondo, invece d’apportare a una soluzione mondiale dei problemi ambientali.
Se solamente si destinasse l’1 % delle spese per le armi del 2016 al Fondo Verde del Clima, si disporrebbe di circa 12.000 milioni di dollari e questo significherebbe raddoppiare la quantità attuale impegnata.
«Dobbiamo essere certi che i fondi esistenti non introducano nuovi imbrogli e requisiti per l’accesso al finanziamento, come la categorizzazione dei paesi per il livello di reddito, perché siamo tutti paesi in via di sviluppo e questo costituisce la nostra più forte vulnerabilità».
La ministro, che guida la delegazione cubana in questo incontro ha indicato che Cuba è stata uno dei 100 Stati invitati a One Planet, precisamente per il contributo de L’Avana ai negoziati per l’approvazione dell’Accordo di Parigi.
«Dopo la firma di questo accordo, due anni fa, abbiamo fatto passi avanti con iniziative concrete, come l’approvazione di un Piano dello Stato per affrontare il Cambio Climatico, denominato Tarea Vida e abbiamo tracciato la meta per giungere al 24% dell’uso d’energia rinnovabile per il 2030. Il nome di questo Vertice ha detto è molto importante : Un Pianeta. Questo significa che non abbiamo un piano B, ma c’è solo un pianeta e che è responsabilità delle generazioni attuali lavorare per lasciare un pianeta pulito alle future generazioni.