La cerimonia di chiusura della XVIII Riunione della Commissione Intergovernativa dell’Accordo Intergovernativo di Cooperazione Cuba-Venezuela, si è svolta ieri, giovedì 14, a L’Avana.
Durante la giornata è stato firmato il documento finale dell’incontro ed è stato approvato il Piano di Cooperazione per l’anno successivo, che comprende un totale di 27 progetti, raggruppati in 9 programmi tra i quali spiccano quelli relazionati al servizio sanitario, la formazione dei talenti umani e la promozione culturale.
Un altro accordo è stata la decisione di realizzare la XIX Riunione nella capitale venezuelana nel secondo semestre del 2018.
La riunione è stata presieduta per la parte cubana da Rodrigo Malmierca, Ministro del Commercio Estero e l’investimento Straniero e per la parte venezuelana, dal cancelliere Jorge Arreaza.
Inoltre hanno partecipato gli ambasciatori del Venezuela in Cuba e di Cuba in Venezuela, Alí Rodríguez e Rogelio Polanco, rispettivamente.
Nel suo intervento Malmierca ha ratificato che il popolo cubano starà sempre con il Venezuela, così come in questi anni, senza interruzioni, ed ha ricordato all’anniversario dell’ALBA-TCP, dicendo che la semente per la creazione di questo blocco fu il Convegno di Cooperazione Integrale tra Cuba e Venezuela.
Il ministro ha detto che questa è una nuova forma d’integrazione dove sono al primo posto la fraternità e la solidarietà senza idee di benefici.
Poi ha affermato che si tratta di un giorno speciale per celebrare la recente vittoria del Venezuela nella sua lotta contro le aggressioni interne ed esterne.
Il cancelliere della nazione bolivariana ha segnalato la solidarietà, che è una cosa che caratterizza le vere rivoluzioni socialiste.
Arreaza ha segnalato la formazione del personale venezuelano per assumere gli impegni d’avanguardia che in un inizio avevano assunto i collaboratori cubani, nella sanità, lo sport e la cultura, i temi principali del Convegno, ed ha affermato che questo è un omaggio ai comandanti Fidel e Chávez e ai popoli dei due paesi nel loro impegno per l’unità e nella loro lotta contro l’imperialismo.