Il chavismo ha stravinto le elezioni: perché ora i media guardano dall’altra parte?
Da anni sondaggi, articoli, analisti … anticipano, in ogni elezione in Venezuela, la vittoria dell’opposizione e la sconfitta del chavismo.
La dura situazione economica del paese, con iperinflazione, code e mancanza di medicine, induce a questa previsione -apparentemente- logica. In effetti,così avvenne nel dicembre 2015: già senza Hugo Chávez, la destra conquistò il Parlamento.
Ma, ora, la situazione si è invertita. E quella maggioranza dell’opposizione si è convertita, di nuovo, in egemonia del chavismo: in quattro mesi ha vinto in tre elezioni in modo schiacciante.
Come si spiega tutto ciò? Da un lato, per gli errori dell’opposizione. La popolazione contempla come i suoi leader sostengano la violenza o chiedono di bloccare le importazioni di cibo.
E vede, inoltre, la sua divisione, che li conduce alla totale incoerenza del discorso. L’alleanza dell’opposizione Mesa de Unidad Democrática è passata, in pochi mesi: dallo scommettere sul rovesciamento violento del governo, al presentarsi alle elezioni regionali ed infine – una parte di essa – ad astenersi dalle elezioni municipali.
Nessuno si lasci sorprendere, allora, dal fatto che il chavismo ora abbia l’82% dei governatorati ed il 92 dei sindaci.
Al contrario, la sinistra bolivariana mantenne l’unità nel peggiore scenario di guerra economica e del calo delle entrate petrolifere. E, lungi dal rispondere nelle strade alla violenta provocazione della destra, ha scommesso sul dialogo e sulla via elettorale. Ciò ha evitato una guerra civile. Ed il popolo venezuelano lo sa.
Come sa che l’opposizione è dietro l’accaparramento, il dollaro parallelo ed il blocco finanziario; mentre il governo di Nicolás Maduro amplia i fondi pubblici per la protezione sociale nel settore alimentare, sanitario o abitativo.
Così stanno le cose in Venezuela. Anche se i media internazionali ci dicono altro. O guardano, ora che non gli interessa, dall’altra parte.