La “nuova guerra fredda” USA contro il mondo

Patricio Montesinos http://www.cubadebate.cu

Il regime del presidente USA, Donald Trump, intraprende una “nuova guerra fredda”, per non dire ardente, contro le Nazioni Unite (ONU) ed i paesi e governi del mondo che rifiutano la sua irritazione ed il disperato proposito, di Washington, di mantenere il suo dominio unipolare.

L’aggressiva escalation di Trump ha continuato a salire di tono in chiusura di questo 2017, dopo che l’inquilino della Casa Bianca ha annunciato, attraverso la sua ambasciatrice all’ONU, Nikki Haley, che taglierà i suoi contributi finanziari alla principale organizzazione internazionale.

Gli USA, il più grande contribuente dell’ONU ma allo stesso tempo il maggior debitore, ridurranno i loro contributi al bilancio dell’entità mondiale di 285 milioni di dollari, secondo quanto ha segnalata la controversa diplomatica USA.

Haley, con una condotta spavalda simile a quella del suo capo, ha detto che la determinazione di Trump è “intelligente e responsabile” di fronte alle prospettive di Washington “sulla sua futura presenza nell’ONU”.

A buon intenditore bastano poche parole, recita un famoso detto popolare. L’attuale occupante della Casa Bianca cerca di togliere autorità e potere all’ONU, nata nel 1945, per presumibilmente preservare la pace sul nostro pianeta terra, dopo la seconda conflagrazione mondiale.

Tale dichiarazione di “nuova guerra fredda” contro l’umanità, se così possiamo chiamarla e non molto calda come diventa, si è verificata dopo che la maggior parte degli Stati hanno recentemente respinto, nell’Assemblea Generale ONU, il riconoscimento di Trump di Gerusalemme come la capitale di Israele; un fatto che ha scatenato la rabbia ed il ripudio in tutti i continenti, e in particolare nella regione del Medio Oriente.

In precedenza, il presidente USA aveva minacciato numerosi governi di sospendere gli “aiuti” che Washington offre loro, oltre a fargli pressioni politiche, come è abituato fare.

Da questa postura ricattatoria non è sfuggito l’ONU, che Trump ha accentato di inefficiente e altre cose ancora, naturalmente, perché non sempre soddisfa gli interessi imperiali, e di chi ha preso sul serio di convertirsi in monarca universale o i suoi consiglieri vogliono portare alla rovina politica con decisioni irrazionali e contrarie a tutte le norme e leggi internazionali.

Dall’inquilino della Casa Bianca ci si può aspettare qualsiasi azione, da una uscita USA dall’ONU, come già fato dall’UNESCO o dagli Accordi di Parigi sul Cambio Climatico, sino ad un pericoloso confronto bellico che porti l’umanità all’olocausto.

Il prossimo 2018 sarà un anno molto complesso per tutti i popoli del mondo, compreso il nordamericano, a giudicare, ad oggi, dal comportamento di Trump, che è tornato ai tempi della cosiddetta “guerra fredda” del XX secolo, e promuove, nel frattempo, regimi dittatoriali e neoliberali simili a quelli del secolo scorso.


La “nueva guerra fría” de Estados Unidos contra el mundo

Por: Patricio Montesinos

El régimen del presidente de Estados Unidos, Donald Trump, emprende una “nueva guerra fría”, para no decir ardiente, contra las Naciones Unidas (ONU) y los países y gobiernos del mundo que rechazan su irritación y el desesperado propósito de Washington de mantener su dominio unipolar.

La escalada agresiva de Trump continuó subiendo de tono al cierre de este 2017 luego que el inquilino de la Casa Blanca anunció, por medio de su embajadora en la ONU, Nikki Haley, que recortará sus aportes financieros a la principal organización internacional.

Estados Unidos, el mayor contribuyente de Naciones Unidas pero al mismo tiempo el mayor deudor, reducirá sus aportes al presupuesto de la entidad mundial en 285 millones de dólares, según apuntó la controvertida diplomática norteamericana.

Haley, con similar conducta bravucona a la de su jefe, señaló que la determinación de Trump es “inteligente y responsable” de cara a las perspectivas que tiene Washington “sobre su presencia futura en la ONU”.

A buen entendedor, con pocas palabras bastan, reza un muy conocido refrán popular. El actual ocupante de la Casa Blanca procura restarle autoridad y potestad a las Naciones Unidas, nacida en 1945 para supuestamente preservar la paz en nuestro planeta tierra, luego de la segunda conflagración mundial.

Esa declaración de “nueva guerra fría” contra la humanidad, si es que podemos llamarla así y no bien caliente como se torna, ocurrió luego que la mayoría de los Estados rechazaron recientemente en la Asamblea General de la ONU el reconocimiento por Trump de Jerusalén como la capital de Israel, un hecho que desató ira y repudio en todos los continentes, y en especial en la región del Medio Oriente.

Previamente, el mandatario norteamericano había amenazado a numerosos gobiernos de suspenderles “ayudas” que Washington les brinda, además de presionarlos políticamente, como ha acostumbrado hacer.

De esa postura chantajista no ha escapado la ONU, a la que Trump ha tildado de ineficiente y otras cosas más, claro, porque no siempre satisface los intereses imperiales, y de quien se ha tomado en serio convertirse en el monarca universal o sus asesores pretenden llevar a la ruina política con decisiones irracionales y contrarias a todas las normas y leyes internacionales.

Del inquilino de la Casa Blanca puede esperarse cualquier actuación, desde una salida de Estados Unidos de la ONU, como ya lo hizo de la UNESCO o de los Acuerdos de Paris sobre el Cambio Climático, hasta una peligrosa confrontación bélica que lleve a la humanidad al holocausto.

El cercano 2018 será un año bien complejo para todos los pueblos del mundo, incluido el norteamericano, a juzgar por el hasta hoy comportamiento de Trump, quien ha regresado a los tiempos de la denominada “guerra fría” del siglo XX, y promueve a la vez regímenes dictatoriales y neoliberales similares a los de la centuria pasada.

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