Alcune ore fa, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha emesso un’allerta di livello 3 che consiglia ai suoi cittadini di riconsiderare i viaggi a Cuba “dovuto ad attacchi di salute diretti ad impiegati dell’Ambasciata degli Stati Uniti a L’Avana.”
Tutto questo, come conseguenza dell’udienza realizzata martedì 9 gennaio nel Sottocomitato dell’emisfero Occidentale del Comitato di Relazioni Estere del Senato, organizzata dal senatore repubblicano della Florida, Marco Rubio.
L’udienza, con il nome “Attacchi ai diplomatici statunitensi a Cuba”, d’accordo con le dichiarazioni della Direttrice Generale degli Stati Uniti del MINREX cubano, Josefina Vidal, non aveva il proposito di dimostrare la verità, bensì di imporre un’accusa senza evidenze.
Recentemente, l’FBI ha riconosciuto un’altra volta che, dopo mesi di investigazioni e quattro viaggi a L’Avana, non ha trovato nessuna prova degli ipotetici attacchi sonici contro il personale diplomatico statunitense a Cuba.
Dal primo momento, Cuba ha sviluppato un’esaustiva e trasparente investigazione per far luce sui fatti.
Nella giornata di ieri, Vidal ha reiterato che “Cuba è un paese sicuro, pacifico e salutare per i cubani, per gli stranieri, per i diplomatici accreditati e per i milioni di persone che ci visitano ogni anno, includendo gli statunitensi.”
Un’altra volta si evidenzia la manipolazione politica del tema, perché Washington ha preso misure unilaterali, ha ritirato la maggior parte dei suoi diplomatici dall’Isola ed ha esatto la ritirata di 17 funzionari cubani dagli Stati Uniti.
Nonostante la modificazione dell’allerta, il Dipartimento di Stato menziona una serie di condizioni per viaggiare a Cuba, tali come: evitare di visitare l’Hotel Capri ed l’Hotel Nacional, evitare di conoscere i luoghi dove cercare attenzione medica a Cuba, consultare con professionisti medici se il possibile visitatore considera di avere certi sintomi, rivedere la relazione di Crimine e Sicurezza per Cuba, tra le altre.
La Direttrice Generale degli Stati Uniti ha segnalato che “niente di quello apportato dal Governo degli Stati Uniti durante questo periodo, e neanche oggi, segnala evidenze che i problemi di salute riportati dai diplomatici abbiano avuto la loro origine o la loro causa a Cuba.”
per Redazione di Razones de Cuba
traduzione di Ida Garberi