Iroel Sánchez https://lapupilainsomne.wordpress.com
Il Dipartimento di Stato USA ha comunicato, dal proprio sito web, la creazione di una Task Force Internet per Cuba (Task Force è un termine del gergo militare USA, traducibile come “gruppo di lavoro”). Il testo integrale in spagnolo recita come segue:
Creazione della Cuba Internet Task Force
“Secondo quanto disposto nel Memorandum Presidenziale di Sicurezza Nazionale del 16 giugno 2017 ‘Rafforzamento della politica USA verso Cuba’, il Dipartimento di Stato convoca un Gruppo di Lavoro per Internet a Cuba composto da rappresentanti governativi e non governativi USA per promuovere il flusso di informazioni a Cuba. Il gruppo di lavoro esaminerà le sfide tecnologiche e le opportunità per espandere l’accesso ad Internet e i media indipendenti a Cuba.
“La prima riunione pubblica del Gruppo di lavoro avrà luogo mercoledì 7 febbraio 2018 nell’edificio Harry S. Truman. Le informazioni per coloro che desiderano partecipare saranno fornite in un Avviso del Registro Federale.”
Nel mezzo dell’ondata di aggressioni scatenate dall’amministrazione Trump ed il suo tentativo di invertire ciò che è stato ottenuto come distensione tra i due paesi parrebbe che si tratti di una rottura ma, nel caso di Internet, c’è più continuità che rottura nella politica USA verso Cuba. Ciò che accadrà, il 7 febbraio, nell’edificio Harry Truman ha antecedenti vicini nel tempo.
Il 12 e 13 settembre 2016 -durante l’amministrazione Obama- si è tenuta a Miami una “Prima conferenza sulla libertà nell’uso di Internet a Cuba”, a carico del governativo Ufficio di Cuba Broadcasting che gestisce le illegali trasmissioni radio e tv contro il nostro paese, con lo stesso scopo di quella che si terrà il 7 febbraio.
In pieno “disgelo” -giugno 2015- ho chiesto al giornalista Tracey Eaton, che da anni ha seguito dal suo sito ‘Along the Malecón‘ i fondi del governo USA per attuare programmi destinati alla società civile a Cuba, il ruolo di Internet in quei programmi e questa è stata la sua risposta:
“L’importanza di Internet aumenta ogni giorno, molti di questi programmi hanno una componente che ha a che fare con Internet, ma c’è un fondo a parte di 17,5 milioni di $ per i programmi di libertà di internet nel mondo di cui parte deve destinarsi a Cuba, per ampliare l’accesso, senza limiti, all’informazione su Internet. È molto chiaro che Internet è molto importante.
“Trovo molto interessante che Office of Cuba Broadcasting abbia assunto un ruolo più attivo all’interno dell’isola, perché in passato molti dei suoi reportage dipendevano da giornalisti di Miami. Ora ci sono più reporter a Cuba che ricevono denaro da Radio Martí e alcuni dei programmi che realizzano sono simili a quelli dell’USAID“.
In precedenza, il 21 marzo 2012, l’ultraconservatrice Heritage Foundation ha ospitato un evento, sponsorizzato da Google Idee, dal titolo “Come Internet può scongelare un’isola congelata nel tempo. Cuba ha bisogno di una rivoluzione tecnologica”.
Il direttore di Google Idee e centro della riunione è stato Jared Cohen, che ha lavorato come consulente per le questioni di Internet sia con Condoleezza Rice che con Hillary Clinton al Dipartimento di Stato. Julian Assange ha definito Google Idee “canalizzazione del Dipartimento di Stato in Silicon Valley” e Cohen “efficace direttore del cambio di regime di Google”.
Nel suo libro ‘No Higher Honour’ Condoleezza dice de Cohen: “Avrebbe usato la sua posizione nella Pianificazione delle politiche per iniziare ad integrare i social network nel nostro insieme di strumenti diplomatici. Ciò sarebbe stato proficuo alcuni anni dopo, quando Twitter e Facebook si sono convertiti in acceleratori del cambio democratico in Medio Oriente”.
Come riportato sul sito della Heritage Fondation, nell’evento di aprile 2012, con Jared Cohen, c’erano “rappresentanti governativi e non governativi”: l’ “onorevole” senatore Marco Rubio, il direttore dell’Ufficio delle Trasmissioni verso Cuba, Carlos Garcia Perez, Mauricio Claver-Carone (direttore della US-Cuba Democracy PAC), Daniel Fisk (Vice Presidente della Pianificazione Politica e Strategica dell’International Republican Institute), Carlos Saladrigas (co-presidente del Cuba Study Group), l’ex Sottosegretario di Stato Roger Noriega e rappresentanti dell’Istituto Bush.
Nel frattempo, nel bel mezzo delle restrizioni finanziarie che le sono imposte dal blocco USA -non dimenticare che l’amministrazione Obama, anche se dal dicembre 2014 prevedeva “… la possibilità di estendere la disponibilità delle telecomunicazioni e di Internet a Cuba in un modo che non era accaduto prima. E col passare del tempo, questo corrode questa società tanto chiusa e penso che poi offra le migliori possibilità per portare a più libertà e maggiore autodeterminazione per il popolo cubano” ha stabilito record in multe per aver violato il blocco finanziario contro Cuba e nei fondi destinati alla sovversione- Cuba è andata espandendo, in modo significativo, l’accesso internet in sale di navigazione, zone Wi-Fi, ed un incipiente servizio alle famiglie, mentre si è annunciato, per quest’anno, il servizio 3G Internet per cellulari e, fonti internazionali, hanno segnalato che è il paese che più è cresciuto, nel 2017, nell’uso dei social network. Tutto ciò nonostante il fatto che, nello stesso periodo, non hanno smesso di fiorire i “media indipendenti a Cuba”, sempre finanziati dall’estero, addirittura un “vertice” di questi si è svolto, a gennaio 2015, a Washington DC.
Cuba Internet Task Force, ¿continuidad o ruptura?
Por Iroel Sánchez
El Departamento de Estado de Estados Unidos ha comunicado desde su web la creación de una Task force de internet para Cuba (Task force es un término del argot militar estadounidense, traducible como “fuerza de tarea”). El texto íntegro en español reza así:
Creación de la Cuba Internet Task Force
“Según lo dispuesto en el Memorando Presidencial de Seguridad Nacional del 16 de junio de 2017 “Fortalecimiento de la política de los Estados Unidos hacia Cuba”, el Departamento de Estado está convocando un Equipo de trabajo para Internet en Cuba compuesto por representantes gubernamentales y no gubernamentales de los Estados Unidos para promover el flujo de información en Cuba. El grupo de trabajo examinará los desafíos tecnológicos y las oportunidades para ampliar el acceso a internet y los medios independientes en Cuba.
“La primera reunión pública del Grupo de trabajo tendrá lugar el miércoles 7 de febrero de 2018 en el edificio Harry S. Truman. La información para aquellos que deseen asistir se proporcionará en un Aviso de Registro Federal.”
En medio de la ola de agresiones desatadas por la administración Trump y su intento de revertir lo que se logró de distensión entre ambos países, pareciera que se tratra de una ruptura pero en el caso de Internet hay más de continuidad que de ruptura en la política estadounidense hacia Cuba. Lo que va a suceder el 7 de febrero en el edificio Harry Truman tiene antecedentes cercanos.
Los días 12 y 13 de septiembre de 2016 -durante la administración Obama- sesionó en Miami una “Primera conferencia sobre la libertad en el uso de internet en Cuba”, a cargo de la gubernamental Office of Cuba Broadcasting que opera las emisiones ilegales de radio y televisión contra nuestro país, con el mismo propósito que la que se efectuará el 7 de febrero.
En pleno “deshielo” -junio de 2015- pregunté al periodista Tracey Eaton, quien durante años ha seguido desde su sitio Along the Malecón los fondos del gobierno de Estados Unidos para implementar programas destinados a la sociedad civil en Cuba, por el papel de Internet en esos programas y esta fue su respuesta:
“La importancia de la Internet está aumentando cada día, muchos de estos programas tienen un componente que tiene que ver con la Internet, pero hay un fondo a parte de 17.5 millones de dólares para programas de libertad de internet en el mundo de lo que debe destinarse parte a Cuba, para ampliar el acceso sin límite a información en la Internet. Está muy claro que la Internet es muy importante.
“Me parece muy interesante que Office of Cuba Broadcasting ha tomado un papel más activo dentro de la isla, porque en el pasado muchos de sus reportajes dependían de reporteros de Miami. Ahora hay más reporteros en Cuba que reciben dinero de Radio Martí y algunos de los programas que realiza son parecidos a los de la USAID.”
Antes, el 21 de marzo de 2012, la ultraconservadora Heritage Foundation acogió un evento, patrocinado por Google ideas, con el título “Cómo la internet puede descongelar una isla congelada en el tiempo. Cuba necesita una revolución tecnológica”.
El director de Google ideas y centro de la reunión fue Jared Cohen, quien trabajó como asesor para los asuntos relacionados con Internet tanto con Condoleezza Rice como con Hillary Clinton en el Departamento de Estado. Julian Assange llamó a Google ideas “canalización del Departamento de Estado en Silicon Valley” y a Cohen “eficaz director de cambio de régimen de Google”.
En su libro No Higher Honor Condoleezza dice de Cohen: “Usaría su posición en la Planificación de políticas para comenzar a integrar las redes sociales en nuestro conjunto de herramientas diplomáticas. Eso sería rentable unos años más tarde, cuando Twitter y Facebook se convirtieron en aceleradores del cambio democrático en el Medio Oriente.”
Según publicó el sitio web de la Heritage Foundation, en el evento de abril de 2012, junto a Jared Cohen, estaban “representantes gubernamentales y no gubernamentales”: el “honorable” senador Marco Rubio, el director del Buró de Transmisiones hacia Cuba, Carlos García Pérez, Mauricio Claver-Carone (Director del U.S.-Cuba Democracy PAC), Daniel Fisk (Vicepresidente de Planificación Política y Estratégica del International Republican Institute), Carlos Saladrigas (Copresidente del Cuba Study Group), el ex Subsecretario de Estado Roger Noriega y representantes del Instituto Bush.
En tanto, y en medio de las restricciones financieras que le impone el bloqueo estadounidense -no olvidar que la administración Obama, a pesar que desde diciembre de 2014 previó “… la posibilidad de ampliar la disponibilidad de las telecomunicaciones y la internet en Cuba de una forma que no había sucedido antes. Y con el tiempo, eso corroe esta sociedad tan cerrada y pienso que entonces ofrece las mejores posibilidades de conducir hacia más libertad y mayor autodeterminación para el pueblo cubano”, estableció records en multas por violar el bloqueo financiero a Cuba y en los fondos destinados a la subversión– Cuba ha venido extendiendo de manera significativa el acceso a internet en salas de navegación, zonas wifi, y un incipiente servicio a los hogares, mientras se ha anunciado para este año el servicio 3G de Internet para móviles y fuentes internacionales han señalado que es el país que más creció en 2017 en uso de las redes sociales. Todo ello a pesar de que en el mismo periodo no han dejado de florecer los “medios independientes en Cuba”, siempre financiados desde el exterior, icluso una “cumbre” de estos tuvo lugar en enero de 2015 en Washington DC.
Ninguno de los hitos conspirativos señalados anteriormente, donde se ha proclamado, tanto por Demócratas como Republicanos, impulsar la utilización de Internet con fines de cambio de régimen en Cuba, ha detenido el proceso de ampliación del acceso en Cuba en los últimos años.
Los desafíos que enfrentamos: la satisfacción de las necesidades informativas, recreativas y de servicios de los cubanos mediante la utilización de las Tecnologías de la Información y las Communicaciones con un papel más activo en el espacio digital de las instituciones y sus representates, implican sobre todo crear una cultura del uso de Internet y las TIC para el desarrollo humano y la equidad, de acuerdo a los propósitos de una sociedad como la nuestra, sin desconocer que el uso de estas tecnologías con fines subversivos hacia Cuba es un esfuerzo bipartidista de los Estados Unidos como parte de su estrategia de dominación a escala global, esté quien esté en la Casa Banca.