La genesi sovversiva del blocco contro Cuba

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cuba-usaAttaccare le finanze estere di Cuba dopo il trionfo della Rivoluzione, è stato il primo obiettivo degli Stati Uniti impegnati a frenare i crediti e impedire gli investimenti  stranieri diretti e l’inserimento cubano nell’ economia mondiale.

Questo tema è stato analizzato da Andrés Zaldívar, investigatore titolare del Centro d’Investigazioni Storiche della Sicurezza dello Stato, in una video-conferenza che ha vincolato esperti e L’Avana e a Washington, per trattare l’impatto del blocco contro Cuba.

Zaldívar ha sottolineato  la genesi sovversiva di questa politica che asfissia, di questa politica di guerra economica, che ha fatto realizzare azioni come l’invasione di Playa  Girón o l’Operazione Mangusta di operazioni segrete dell’Agenzia Centrale d’Intelligenza, CIA.

Lo specialista ha ricordato che con l’amministrazione Obama c’è stato un incremento della persecuzione finanziaria, perchè in quattro anni 38 entità sono state multate per più di 11 milioni di dollari.

Gli imbrogli al commercio.

L’economia cubana è aperta, con un’alta dipendenza dal commercio estero,  e il blocco imposto dagli Stati Uniti e rinforzato da un corpo legale, provoca serie difficoltà allo sviluppo del paese, ha affermato Jonathan Quirós, analista del Centro di Studi dell’Economia Mondiale.

L’esperto è stato uno degli specialisti che nella video-conferenza tra L’Avana e Washington ha spiegato i problemi economici, commerciali e finanziari provocati dalla irrazionale politica del governo statunitense.

Quirós ha ricordato che per questo motivo l’attività commerciale di Cuba si realizza in condizioni molto difficili e onerose, considerando per esempio la lontananza dei mercati,  l’aumento dei prezzi per il trasporto dei prodotti e  l’indurimento dei crediti.

Questo tecnico ha sostenuto che il blocco contraddice anche i diritti dei paesi fondatori e firmatari della OMC – Organizzazione Mondiale del Commercio – come’è Cuba.

La mancanza di volontà politica.

Durante la video-conferenza con gli analisti cubani, l’accademico Phil Peter e l’avvocato Robert Muse, presentati dall’ avvocato Pertierra, hanno sottolineato che il blocco provoca perdite e opportunità,  affari e commercio alle imprese nordamericane.

Senza le attuali restrizioni di viaggi, per esempio,  l’industria turistica cubana avrebbe il vantaggio di più di mezzo milione di visitatori  statunitensi ogni anno, ha commentato  Phil Peter.

Il giurista  Robert Muse ha considerato che è un mito credere che la legge  Helms Burton paralizza il governo rispetto al blocco, ed ha spiegato che il presidente degli USA ha l’autorità esecutiva per prendere decisioni che cambierebbero questa politica.

A Obama, ha sostenuto, manca la volontà politica, perchè lui può cancellare Cuba dalla lista  che l’accusa di patrocinare il terrorismo, una vera diffamazione,  e attraverso regole di vario tipo può permettere il libero commercio delle imprese dei due paesi.

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