Maduro contro l’imperialismo

Edgardo Ramírez http://www.cubadebate.cu/opinion

L’elezione presidenziale del 2018 sarà la battaglia decisiva del teatro di operazioni della guerra economica, diplomatica, politica, sociale e culturale dei governi di Obama e Trump, avviata nel 2013 contro il governo del presidente Nicolas Maduro. Benché il suo governo ha dato, annualmente, la valuta preferenziale al fine di garantire l’acquisto e la vendita dei prodotti che soddisfano le esigenze di consumo del popolo ed il funzionamento dell’economia venezuelana le società private straniere e nazionali, che esercitano il monopolio sulla commercializzazione dei prodotti alimentari, medicinali, prodotti per l’igiene personale, pezzi di ricambio e tecnologie per i trasporti e le industrie; intensificano il loro colpo mortale: la diminuzione delle importazioni di beni e servizi essenziali.

Il piano imperialista collega l’accaparramento, la scarsità programmata e selettiva, la speculazione e la perdita del potere d’acquisto del bolivar; perché hanno il controllo delle fasi della commercializzazione. Si appropriano dei raccolti con il pagamento diretto ai produttori primari e inoltre monopolizzano i canali di distribuzione, trasporto, rotte e stabilimenti di vendita; instaurando la rete nazionale della corruzione dei bachaqueros (accaparratori speculatori) per imporre la speculazione dei prezzi.

Il governo risponde organizzando le famiglie più colpite attraverso le CLAP. Per questo paga gli impegni del debito estero della Quarta Repubblica al FMI e alla Banca Mondiale; e gli impegni con i nuovi creditori Cina e Russia, tra altri, per garantire il consumo di beni e servizi, attraverso l’elevata dipendenza dalle importazioni, radice dell’anti sovrana economia di rendita (dal petrolio ndt).

Gli imperialisti in un’operazione congiunta con i militari golpisti del 2002, i banchieri fuggitivi e Uribe-Santos pezzi dell’oligarchia e paramilitari della Colombia attraversano la spada di Damocle con il cambio illegale del dollaro oggi da Miami e Cucuta (passaggio della seconda frontiera del continente con il maggior numero di transazioni economiche); per ridurre il potere d’acquisto del popolo e colpire il funzionamento dell’economia con l’ “iperinflazione” dei prodotti, beni, materie prime, macchinari, pezzi di ricambio, attrezzature e tecnologie; incoronando la paralisi dell’apparato produttivo interno e la caduta delle esportazioni, che si traducono in bassi consumi, nel furto e fuga di capitali.

Il Decreto Interventista di Obama ed il blocco finanziario di Trump su proposizione della CIA, sono le prove che gli imperialisti dirigono il teatro delle operazioni contro il Venezuela. La strategia è quella di incolpare il presidente Maduro per la crisi economica, utilizzando il copione della crisi umanitaria per intervenire militarmente in Venezuela. Il Capo del Comando Sud USA, in connessione con Julio Borges, presidente assente dell’Assemblea Nazionale, dirigono la campagna di menzogne come: la repressione di Stato, la violazione dei diritti umani, il ripristino della libertà e della democrazia dalla narco-dittatura che si perpetua nel governo; dimenticando, di proposito, che ogni anno si svolgono elezioni in Venezuela, delle quali gli oppositori hanno vinto solo 2 delle 22 elezioni.

La guerra economica era protetta dal terrorismo delle guarimbas ed azioni armate; ma la vittoria del potere costituente ha portato la pace. Tuttavia, il contrabbando continua, il furto dei biglietti ed il blocco per rovesciare Maduro.

La campagna mediatica internazionale e l’ingerenza diplomatica, come: la sospensione del Venezuela dal MERCOSUR; l’applicazione delle sanzioni ai leader della rivoluzione, ai membri del Consiglio Elettorale ed ai militari delle FANB da parte yankee, Unione Europea e Canada; più l’operatività dei governi della destra di Spagna, Brasile, Argentina, Colombia, Cile, Messico, Perù, Panama, Honduras e del Gruppo di Lima, puntano a colpevolizzare, per la crisi, il modello della rivoluzione socialista bolivariana, appoggiandosi nella crisi umanitaria e nella falsa accusa di narcotrafficanti ai leader della rivoluzione. La verità è che il 92% delle droghe che entrano negli USA provengono dalla Colombia, rivelando il vero obiettivo delle 7 basi militari yankee: la guerra.

La sconfitta sofferta dai governi USA, Canada e dai governi di destra nell’OSA; come la paralisi dell’ esplorazione-sfruttamento del petrolio della Exxon Mobil nella zona di Reclamo dell’ Essequibo e l’espulsione di quella transnazionale dalla Fascia Petrolifera dell’Orinoco, per ignorare la sovranità dell’accordo misto del 51% a favore dello Stato venezuelana e 49 % per la transnazionale; così come la perdita della domanda contro il Venezuela, in un tribunale internazionale, al rivendicare la raccolta illegale di 20 miliardi di dollari di risarcimento; portano alla minaccia dell’embargo petrolifero manifestata da Tillerson (ex-presidente della ExxonMobil) oggi funesto “cancelliere” dell’imperialismo.

In questo contesto, il procuratore Tarek Saab attacca i corrotti interni della principale fonte di valuta estera del Venezuela (95%), che avevano sabotato la produzione e l’esportazione dell’industria di PDVSA, che garantiva l’efficacia della guerra economica; a spese del tenore di vita del popolo e della sovranità della nazione.

L’immediato futuro del teatro delle operazioni della guerra economica con il rifiuto degli Accordi per la Convivenza Nazionale e la Pace, da parte del governo USA e dei senza patria; consolida l’unione civica-militare dei patrioti per le vittorie del popolo, della Rivoluzione socialista bolivariana e del presidente Maduro. L’accumulazione di forze con i trionfi nei governatorati, municipi e nell’Assemblea Nazionale Costituente. Oltre al riconoscimento internazionale degli emergenti e potenti Stati Nazionali, nell’economia mondiale, come Russia, Cina, India, Sud Africa ed Iran; insieme agli accordi dei paesi dell’OPEC e non OPEC per la difesa dei prezzi del petrolio; la solidarietà dell’ALBA, della CELAC e Petrocaribe; e lo storico sostegno del Movimento dei Paesi non Allineati e dei popoli del mondo; rafforzano il Venezuela nel mondo.

Segue pendente, con urgenza e strutturalmente, la sostituzione del modello di rendita petrolifera per le forze creatrici del popolo e della rivoluzione socialista bolivariana; che possono configurare, rendere fattibile e complementare il Piano della Patria (2013-2019) e (2019-2025) ed il suo collegamento con i 15 motori produttivi dell’economia nazionale e del Petro. In questo senso è strategico superare l’ignoranza che esiste tra i quadri rivoluzionari, i militanti della rivoluzione, i servitori ed i funzionari pubblici, sulle potenzialità e l’alta dipendenza dell’economia venezuelana.

Per questo si rende indispensabile la lotta a morte contro corrotti ed i privilegi, l’unione civico militare dei patrioti contro le varie ingerenze imperialiste, la sconfitta permanente dei senza patria della destra nazionale, il consolidamento del potere dei comuni e che la leadership della rivoluzione si rafforzi della forma di lotta del Comandante Chávez, ma andare davvero nelle catacombe del popolo; per garantire l’Unità, Lotta, Battaglia e Vittoria. Umilmente incorporare con priorità la formazione politica ideologica sull’economia del Venezuela e la sua proiezione nel mondo, per sconfiggere la guerra economica e costruire il Socialismo Bolivariano. Lì la virtù di riconoscerci e praticare, che siamo eredi di Bolivar, Chavez e delle storiche lotte del coraggioso popolo.

Andiamo popolo a Vincere il giorno 22 aprile 2018 con il rinnovo del mandato sovrano e costituzionale del presidente, il compagno Nicolás Maduro Moro. Nonostante le ingiustizie, menzogne, minacce militari, blocco finanziario e guerra economica degli imperialisti; è strategico e virtuoso riconoscere che la leadership di Maduro è e sarà la vittoria, la sovranità e l’indipendenza del popolo venezuelano.

Che gli imperialisti ed i popoli del mondo sappiano la dimensione della dignità, dell’unità nazionale dei/delle patrioti, e della motivazione al lavoro per convertire la Repubblica Bolivariana del Venezuela in una nazione potenza di pace e di giustizia; economico produttiva e sovrana; libera ed indipendente; con inclusione sociale; ecologica e solidale; rispettosa e amicale; unionista ed integrazionista; che contribuisca con l’ “equilibrio del mondo” eredità de El Libertador Simón Bolívar attraverso la “pluripolarità e multipolarità” eredità del Comandante Supremo Hugo Chávez.


Maduro contra el imperialismo

Por: Edgardo Ramírez

La elección presidencial del 2018 será la batalla decisiva del teatro de operaciones de la guerra económica, diplomática, política, social y cultural de los gobiernos de Obama y Trump, iniciada el 2013 contra el gobierno del presidente Nicolás Maduro. A pesar de que su gobierno ha entregado anualmente las divisas preferenciales, para garantizar la compra y venta de los productos que satisfacen las necesidades de consumo del pueblo y el funcionamiento de la economía venezolana. Las empresas privadas extranjeras y nacionales, que ejercen el monopolio de la comercialización de los alimentos, medicinas, productos de aseo personal, repuestos y tecnologías para el transportes e industrias; intensifican su golpe mortal: la disminución de las importaciones de los bienes y servicios esenciales.

El plan imperialista encadena el acaparamiento, la escasez programada y selectiva, la especulación y la pérdida del poder adquisitivo del bolívar; porque tienen el control de las fases de la comercialización. Se apropian de las cosechas con el pago directo a los productores primarios y además monopolizan los canales de distribución, transporte, rutas y los establecimientos de ventas; instaurando la red nacional de la corrupción de los bachaqueros para imponer la especulación de los precios.

El gobierno responde organizando a las familias más afectadas a través de los CLAP. Para ello paga los compromisos de la deuda externa de la Cuarta República al FMI y al Banco Mundial; y los compromisos con los nuevos acreedores China y Rusia, entre otros, para garantizar el consumo de bienes y servicios, a través de la alta dependencia de las importaciones, raíz de la anti soberana economía rentista.

Los imperialistas en una operación conjunta con los militares golpistas del 2002, los banqueros prófugos y Uribe-Santos piezas de la oligarquía y paramilitares de Colombia atraviesan la espada de Damocles con el canje ilegal del dólar today desde Miami y Cúcuta (paso de la segunda frontera del continente con mayor número de transacciones económicas); para mermar el poder adquisitivo del pueblo y afectar el funcionamiento de la economía con la “hiperinflación” de los productos, insumos, materias primas, maquinarias, repuestos, equipos y tecnologías; entronizando la parálisis del aparato productivo interno y la caída de las exportaciones, que se traducen en el bajo consumo, en el robo y fuga de capitales.

El Decreto Injerencista de Obama y el bloqueo financiero de Trump a proposición de la CIA, son las evidencias, de que los imperialistas dirigen el teatro de operaciones contra Venezuela. La estrategia es culpabilizar al presidente Maduro de la crisis económica, usando el libreto de la crisis humanitaria para intervenir militarmente en Venezuela. El Jefe del Comando Sur de los EEUU en conexión con Julio Borges, presidente ausente de la Asamblea Nacional, dirigen la campaña de mentiras, como: la represión del Estado, la violación de los derechos humanos, la restitución de la libertad y de la democracia de la narco dictadura que se perpetúa en el gobierno; olvidando a propósito que cada año se realizan elecciones en Venezuela, de las cuales los opositores solo han ganado 2 de 22 elecciones.

La guerra económica era protegida por el terrorismo de las guarimbas y acciones armadas; pero la victoria del poder constituyente trajo la paz. Sin embargo, continúa el contrabando, el robo de los billetes y el bloqueo para derrocar a Maduro.

La campaña internacional mediática y la intromisión diplomática, como: la suspensión de Venezuela del MERCOSUR; la aplicación de sanciones a los líderes de la revolución, a miembros del Consejo Electoral y a los militares de la FANB por parte de los yankees, Unión Europea y Canadá; más la operatividad de los gobiernos de la derecha de España, Brasil, Argentina, Colombia, Chile, México, Perú, Panamá, Honduras y el Grupo de Lima, apuntan a culpabilizar de la crisis al modelo de la revolución bolivariana socialista, afincándose en la crisis humanitaria y en la falsa acusación de narcotraficantes de los líderes de la revolución. La verdad es que el 92% de las drogas que ingresan a EEUU provienen de Colombia, develándose el verdadero objetivo de las 7 bases militares yankees: la guerra.

La derrota sufrida por los gobiernos de Estados Unidos, Canadá y de los gobiernos de la derecha en la OEA. Al igual que la parálisis de la exploración-explotación de petróleo de la ExxonMobil en la Zona de Reclamación del Esequibo y la expulsión de esa transnacional de la Faja Petrolífera, por desconocer la soberanía del convenio mixto de 51% a favor del Estado venezolano y 49% por transnacional. Así como la pérdida de la demanda contra Venezuela en un tribunal internacional al pretender el cobro ilegal de 20 mil millones de dólares por indemnización; conllevan a la amenaza del embargo petrolero manifestada por Tillerson (expresidente de la ExxonMobil) hoy funesto “canciller” del imperialismo.

En este contexto el Fiscal Tarek Saab ataca a los corruptos internos de la principal fuente de divisas (95%) de Venezuela, que habían saboteado la producción y exportación de la industria de PDVSA, lo cual garantizaba la efectividad de la guerra económica; a costa de los niveles de vida del pueblo y de la soberanía de la nación.

El futuro inmediato del teatro de operaciones de la guerra económica con el rechazo a los Acuerdos para la Convivencia Nacional y la Paz, por el gobierno de los Estados Unidos y de los apátridas; consolida la unión cívica militar de los patriotas para las victorias del pueblo, de la revolución bolivariana socialista y del presidente Maduro. La acumulación de fuerzas con los triunfos en las gobernaciones, alcaldías y Asamblea Nacional Constituyente. Así como el reconocimiento internacional de los emergentes y poderosos Estados Naciones, en la economía mundial, como Rusia, China, India, Suráfrica e Irán; junto con los acuerdos de los países de la OPEP y no OPEP para la defensa de los precios del petróleo; la solidaridad del ALBA, de la CELAC y Petrocaribe; y el respaldo histórico del Movimiento de las Paises No Alineados y de los pueblos del mundo; fortalecen a Venezuela en el mundo.

Sigue pendiente con urgencia y estructuralmente la sustitución del modelo rentista petrolero por las fuerzas creadores del pueblo y de la revolución bolivariana socialista; que puedan configurar, viabilizar y complementar el Plan de la Patria (2013-2019) y (2019-2025) y su conexión con los 15 motores productivos de la economía nacional y el Petro. En ese sentido es estratégico superar la ignorancia que existe entre los cuadros revolucionarios, militantes de la revolución y servidores y funcionarios públicos, sobre las potencialidades y la alta dependencia de la economía de Venezuela.

Para ello se hace indispensable la lucha a muerte contra los corruptos y los privilegios, la unión cívica militar de los patriotas contra las distintas injerencias imperialistas, la derrota permanente de los apátridas de la derecha nacional, la consolidación del poder de las comunas y que el liderazgo de la revolución se empodere de la forma de lucha del Comandante Chávez, ir pero de verdad ir a las catacumbas del pueblo; para garantizar la Unidad, Lucha, Batalla y Victoria. Humildemente incorporar con prioridad la formación política ideológica sobre la economía de Venezuela y su proyección en el mundo, para derrotar la guerra económica y construir el Socialismo Bolivariano. Ahí la virtud de reconocernos y practicar, que somos herederos y herederas de Bolívar, Chávez y de las luchas históricas del bravío pueblo.

Vamos pueblo a Vencer el día 22 de abril de 2018 con la renovación del mandato soberano y constitucional del presidente compañero Nicolás Maduro Moro. A pesar de las injusticas, mentiras, amenazas militares, bloqueo financiero y guerra económica de los imperialistas; es estratégico y virtud reconocer que el liderazgo de Maduro es y será la victoria, soberanía e independencia del pueblo venezolano.

Que los imperialistas y los pueblos del mundo sepan el tamaño de la dignidad, la unidad nacional de los y las patriotas, y de la motivación por el trabajo para convertir a la República Bolivariana de Venezuela en una nación potencia de paz y justicia; económica productiva y soberana; libre e independiente; con inclusión social; ecológica y solidaria; respetuosa y amistosa; unionista e integracionista; que contribuye con “el equilibrio del mundo” legado de El libertador Simón Bolívar a través de “la pluripolaridad y la multipolaridad” legado del Comandante Supremo Hugo Chávez.

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