Gli specialisti hanno coinciso durante il Forum giovanile Pensando Américas, che è stato realizzato venerdì 23 nell’Università de L’Avana, che lo sviluppo della scienza cubana è stato il grande impegno che ha dovuto assumere la Rivoluzione dopo il trionfo del 1º gennaio del 1959 e che questo lavoro sarebbe stato impossibile senza la partecipazione attiva dei giovani.
«Nonostante le condizioni economiche del paese, acuite oggi dall’indurimento del blocco economico imposto dagli Stati Uniti da più di mezzo secolo, la rivoluzione trionfante con la guida dell’allora giovane Fidel Castro Ruz scommise allora sullo sviluppo di questo settore», ha commentato la master María Luisa Zamora Rodríguez, specialista del Ministero di Scienza, Tecnologia e Ambiente (CITMA).
Nel dibattito “Il ruolo dei giovani nello sviluppo della scienza e la tecnica nel paese”, la specialista ha spiegato che la campagna di alfabetizzazione del 1961 fu il primo passo. Più di un milione di cubani erano analfabeti in quegli anni.
Poi ha aggiunto che nel paese si cominciarono a creare diversi centri per le investigazioni, come l’Accademia di Scienze di Cuba, l’Istituto di Geografia, il CITMA, dimostrando l’interesse politico nell’impulso di questo ramo del paese e il riconoscimento del ruolo della scienza come una necessità per realizzare uno sviluppo sostenibile.
Attualmente, secondo Ricmar Rodríguez, presidente nazionale delle Brigate Tecniche Giovanili e moderatore di questi dibattiti, il potenziale scientifico cubano conta con circa 86.000 membri e sono stati destinati allo sviluppo più di 600 milioni di pesos.
«Questo rappresenta lo 0,91% del PIL (Prodotto Interno Lordo dell’Isola) e questo dimostra l’interesse del nostro Stato di continuare a incrementare ogni anno lo sviluppo di quest’area», ha assicurato.
«Tra le principali attività potenziate dal Ministero di Scienza, Tecnologia e Ambiente spiccano l’adattamento di Cuba al cambio climatico, l’uso sostenibile delle risorse naturali, con priorità dell’acqua, le produzione medico farmaceutiche, le investigazioni, la nanotecnologia, tra le altre», ha spiegato la specialista del CITMA.
«Inoltre si promuove, anche se in misura minore, l’utilizzo delle tecnologie nell’uso e la potabilizzazione dell’acqua di mare e lo sviluppo dell’industria dello zucchero», ha indicato.
Senza dubbio resta molto da fare, hanno coinciso gli specialisti e i giovani presenti.
«Per quest’anno e per quelli che verranno, il settore della scienza, tecnologia e innovazione necessita rinforzare il suo impatto nello sviluppo e l’economia del paese, di riservare e sviluppare il nostro potenziale umano e lavorare dalle istituzioni per salvaguardare i nostri professionisti», ha detto ancora Zamora.
È per questo che l’Accademia delle Scienze di Cuba promuove e divulga attività come festival, conferenze, seminari… con il fine di attrarre più giovani al settore e assicurare le loro motivazioni e la permanenza.
«Attualmente contiamo su 63 giovani e tra loro la metà sono donne», ha detto Evelixe Linares Rodríguez, investigatrice di questa istituzione.
Liset Martín, investigatrice del Centro d’Immunologia Molecolare, ha commentato ai presenti che: «Noi giovani del settore delle scienze in Cuba ci sentiamo molto motivati con il nostro lavoro, per l’apporto che diamo ogni giorno al paese e anche cosi, ha aggiunto è una priorità eliminare una volta per tutte l’ingiusto blocco economico che impedisce non solo lo sviluppo tecnologico dell’Isola, ma anche il nostro sviluppo professionale, limitando il nostro accesso alla conoscenza che esiste nel mondo e alla quale abbiamo diritto noi cubani.
Comunque nulla ferma l’incorporazione dei giovani allo studio e all’esercizio della scienza in Cuba, che cresce ogni giorno e continuerà così», ha concluso Evelixe Linares.