Arthur Gonzalez http://heraldocubano.wordpress.com
Anche se è insolito è vero; il governo USA ha permesso l’ingresso dello spagnolo che ha causato la morte due cubani al soldo degli yankee, nonostante stia scontando la sua condanna. Se non fosse così sporca e manipolata la politica USA contro Cuba, il Dipartimento di Stato non avrebbe accettato che uno straniero in piena condanna entrasse nel suo territorio, per non parlare di eccesso di velocità alla guida di una macchina, qualcosa a cui lo spagnoli era uso e motivo per cui, le autorità del suo paese, gli ritirarono la patente di guida.
Eccco come si trova a Miami lo spagnolo Angelo Carromero del Partito Popolare, con l’indicazione di distorcere tutte le informazioni sugli eventi della morte del salariato degli yankee, Oswaldo Paya Sardinas e del suo compagno Harold Cepero.
L’obiettivo perseguito dalle autorità yankee è incrementare le campagne contro Cuba, in un momento in cui molti nordamericani richiedono al presidente Barack Obama un cambiamento nella sua arcaica e ottusa politica verso l’isola, che non ha dato i risultati attesi: rovesciare la Rivoluzione.
Un altro cittadino avrebbe ottenuto simile permesso dalle autorità spagnole per poter viaggiare all’estero per una settimana, trovandosi nel pieno compimento della pena di quattro anni ai quali è stato condannato?
La Spagna non ha preso in considerazione la benevolenza delle autorità cubane di averlo giudicato solo per il reato di omicidio colposo, ignorando i reati di finanziare gruppi controrivoluzionari e incoraggiarli a compiere atti contro il governo, per cui sicuramente sarebbe stato condannato a più di 10 anni, a cui si aggiunge il permesso di scontare la sanzione nel suo paese, sulla base di un accordo firmato tra i due stati.
Nel concedere il permesso di viaggio, il governo di Mariano Rajoy sapeva in anticipo che la sua presenza nella capitale della mafia terrorista anticubana era proprio per prestarsi a diffondere falsità contro Cuba.
Gli organi della giustizia spagnola gli hanno negato l’indulto, non hanno accolto le accuse della vedova e della figlia di Paya Sardinas per mancanza di veri elementi né hanno sostenuto un’indagine indipendente per riconoscere la giustezza delle sanzioni cubani. Perché accettare, in tale situazione, le pressioni yankee?
Molto semplice: gli USA stanno muovendo tutte le loro pedine per presentare il prossimo 10 dicembre, Giornata Mondiale dei Diritti Umani, un’accusa contro Cuba e per mancanza di elementi inventa repressioni che non esistono, pestaggi immaginari e quante menzogne sono in grado di creare, in modo da fare credere al mondo che, nell’isola, si violano i diritti dei cittadini.
Gli Stati Uniti non hanno un briciolo di morale per accusare qualcuno. Il mondo ha guardato a bocca aperta, come ha attaccato e distrutto un paese accusandolo falsamente di avere armi chimiche, come si attribuisce il fatto delle Torri Gemelle di New York, ad un uomo che fino ad allora lavorava per la CIA contro l’invasione sovietica dell’Afghanistan, senza la minima prova, solo la giustificazione necessaria per invadere quello stato. A questo elenco si aggiungono le morti di giovani neri indifesi per mano della polizia razzista.
Se Carromero ha prove contro Cuba le deve tornare a presentare dinanzi ai tribunali spagnoli, non alla stampa di Miami. Se si ritiene innocente deve insistere presso la giustizia del suo paese e non raccontarlo a senatori e congressisti USA di origine cubana, Marco Rubio, Bob Menendez, Ileana Ros-Lehtinen, Mario Diaz-Balart e Albio Sires, come è previsto.
Proprio questi sono i suoi sponsor, che hanno finanziato il costo dei biglietti aerei, la sua permanenza a Miami e l’ “argent de poche” per le sue spese nei bar di Miami Beach, e se fortunato, con una ragazza che fornisca generosamente i suoi servizi ai clienti.
Speriamo che le autorità nordamericane non gli consentano di guidare, perché se si ri-commette lo stesso reato ora non avrebbe chi incolpare.
Homicida español visita Estados Unidos
Arthur González
Aunque resulte insólito es cierto; el gobierno estadounidense ha permitido el ingreso del español que causó la muerte de dos cubanos asalariados de los yanquis, a pesar de estar cumpliendo su condena. Si no fuera tan sucia y manipulada la política de Estados Unidos contra Cuba, el Departamento de Estado no hubiese aceptado que un extranjero en plena condena ingresara en su territorio y menos aun por conducir un coche a exceso de velocidad, algo a lo que el español acostumbraba y motivo por el que las autoridades de su país le retiraron su licencia de conducción.
Así es como se encuentra en Miami el español miembro del Partido Popular, Ángel Carromero, con la orientación de falsear toda la información del suceso de la muerte del asalariado de los yanquis, Oswaldo Payá Sardiñas y de su compañero Harold Cepero.
El propósito que persiguen las autoridades yanquis es incrementar las campañas contra Cuba, en momentos en que muchos norteamericanos le exigen al presidente Barack Obama un cambio de su arcaica y obtusa política hacia la isla, la cual no ha dado los resultados que esperaban: derrocar a la Revolución.
¿Otro ciudadano obtendría similar permiso de las autoridades españolas para viajar por una semana al extranjero, encontrándose en pleno cumplimiento de los cuatro años a los que fue condenado?
España no ha tenido en cuenta la benevolencia de las autoridades cubanas de haberlo juzgado solamente por el delito de homicidio imprudente, obviando los delitos de financiar grupos contrarrevolucionarios y estimularlos para la ejecución de actos contra el gobierno, por lo que seguramente hubiera sido condenado a más de 10 años, a lo que se suma permitirle cumplir la sanción en su país, a partir de un acuerdo firmado entre los dos estados.
Al otorgarle el permiso para viajar, el gobierno de Mariano Rajoy sabía de antemano que su presencia en la capital de la mafia terrorista anticubana era precisamente para prestarse a difundir falsedades contra Cuba.
Los órganos de justicia españoles le negaron el indulto, no aceptaron las denuncias de la viuda e hija de Payá Sardiñas por carecer de elementos verdaderos ni apoyaron una investigación independiente al reconocer la justeza de la sanción cubana. ¿Por qué aceptar a estas alturas las presiones yanquis?
Muy sencillo: Estados Unidos está moviendo todas sus fichas para presentar el próximo 10 de diciembre, día mundial de los Derechos Humanos, una acusación contra Cuba y al carecer de elementos inventa represiones que no existen, golpizas imaginarias y cuantas mentiras sean capaces de conformar, con tal de hacerle creer al mundo que en la isla se violan los derechos de sus ciudadanos.
Estados Unidos no tiene un ápice de moral para acusar a nadie. El mundo vio con pavor como se atacaba y destruía un país acusado falsamente de tener armas químicas, como se le atribuía el hecho de las torres Gemelas en New York a un señor que hasta esa fecha trabajaba para la CIA en contra de la invasión soviética a Afganistán, sin la más mínima prueba, solo la justificación necesaria para invadir a ese estado. A esa lista se le agregan las muertes de jóvenes negros indefensos a manos de la policía racista.
Si Carromero tiene pruebas contra Cuba, debe volverlas a presentar ante los tribunales españoles, no con la prensa de Miami. Si se considera inocente debe insistir ante la justicia de su país y no contárselo a los senadores y congresistas estadounidenses de origen cubano, Marco Rubio, Bob Menéndez, Ileana Ros-Lehtinen, Mario Díaz-Balart y Albio Sires, como tiene planificado.
Precisamente esos son sus patrocinadores, los que le financiaron el costo de los boletos de avión, la estancia en Miami y “dinero de bolsillo” para sus gastos en los bares de Miami Beach, y si tiene suerte, con alguna chica de las que brindan generosamente sus servicios a los clientes.
Esperemos que las autoridades norteamericanas no le permitan conducir, pues si vuelve a cometer el mismo delito ya no tendría a quien culpar.