Papo Coss http://www.cubadebate.cu
“La patria è coraggio e sacrificio.”
Don Pedro Albizu Campos
Questo articolo si propone far conoscere come il popolo di Portorico sia ed sia stato molto coraggioso, degno e combattivo, lungo tutta la sua secolare lotta contro il colonialismo di Spagna e Stati Uniti (USA).
La storia la scrivono le classi dominanti.
In questa lotta antagonistica, che è il motore della società, chi comanda è colui che controlla i principali mezzi di produzione.
Ecco perché, Karl Marx, la denomina come lotta di classe ed è il concetto più saggio che si sia conosciuto per analizzare la storia dei popoli.
Il marxismo non è l’unico metodo scientifico di analisi della società, ma è stato lo strumento più utile per definire la realtà politica, economica e sociale.
Questa breve introduzione, sulla teoria marxista, spiega il perché ci hanno descritto, noi portoricani, come una nazione docile, senza storia di lotta combattiva.
È stato così, perché i colonizzatori spagnoli e USA, sono quelli che hanno raccontato ed interpretato la storia a loro convenienza, adattata ai loro interessi.
Esaminiamo qual è il racconto dei nostri aborigeni e troveremo la storia degli indios stupidi, che non hanno combattuto e non si sono ribellati contro l’Impero spagnolo.
Tuttavia, si conosce il coraggioso Cacique Agueybana e l’agguerrita Cacica Anacaona, ma non si risaltano le loro figure, né le loro abilità come guerrieri o combattenti.
Al contrario, si rende tributo al crudele assassino di indios, Juan Ponce de Leon, e persino gli hanno eretto una statua e gli hanno poso il suo nome ad un viale principale della capitale di Portorico.
Qualcosa di simile è stato scritto nei libri di storia, per sottrarre merito e risalto al Grido de Lares, del 23 settembre 1868, dove si coagulò la nostra nazionalità portoricana.
Lo stesso fecero con l’invasione militare yankee del 25 luglio 1898, definendola “cambio di sovranità”, quando fu un atto di aggressione e crassa violazione del governo autonomo del tempo.
Più tardi, dagli anni ’30, il Partito Nazionalista di Portorico ed il suo leader Pedro Albizu Campos divennero la coscienza della società portoricana, per il suo eroismo e ribellione.
In questo caso, è stato fatto un tentativo di manipolare l’immagine di Don Pedro, come uno squilibrato, per screditarlo. Allo stesso tempo, si esalta l’immagine del governatore coloniale Luis Muñoz Marin, che tradì i suoi ideali libertari.
Anche la storia ufficiale, ha minimizzato la rivoluzione del 30 ottobre 1950, in Jayuya e l’eroismo dei cinque nazionalisti che hanno attaccato il Congresso USA nel 1954, con Lolita Lebron, come simbolo della donna rivoluzionaria.
Da là a qui, in ogni momento storico, di quella lotta di classe e di difesa della nostra nazionalità, sono stati presenti, vari movimenti armati, clandestini, che hanno combattuto l’impero più potente dell’umanità.
Ricordiamo le audaci azioni dei Commando Armati di Liberazione (CAL), durante il 1960 e 1970, guidati dal geniale stratega politico-militare Juan Mari Bras, attaccando le società multinazionali con esplosivi, senza un solo sfortunato incidente.
Anche le azioni armate negli USA, delle Forze Armate di Liberazione Nazionale (FALN), nel corso del 1980 e 1990, sotto la guida dell’eroe nazionale Oscar Lopez Rivera -più di 35 anni prigioniero- e dei suoi coraggiosi compagni, che hanno anche sofferto la reclusione per quasi 20 anni.
L’Esercito Nazionale I Macheteros, guidati dal combattente clandestino, dal 1970 fino al suo vile assassinio nel 2005, Filiberto Ojeda Rios, che hanno realizzato una impresa senza precedenti, distruggere due aerei B-2, presso l’aeroporto di Isla Verde, Portorico.
Queste migliaia di uomini e donne, che attraverso la storia portoricana, in clandestinità e nella legalità, hanno rischiato la vita, sono i veri rappresentanti della dignità del nostro popolo, che non ha mai smesso di combattere l’invasore.
Ora che si cospira per vendere tutto il patrimonio e le risorse naturali di Portorico, è necessario ricordare al tiranno, che nelle sue interiora ci sono circa 6 milioni di portoricani e 3 milioni sull’isola, discendenti di Agueybana, Anacaona, Don Pedro, Lolita Lebron, Juan Mari, Juan Antonio, Oscar e Filiberto.
Gloria a quelle mani -come direbbe il Comandante della Lega Socialista- il Poeta Nazionale Juan Antonio Corretjer, perché da quelle mani ci uscì la patria.
Gloria a quelle mani, perché da esse, uscirà la patria liberata!
Gloria a esas manos
Por: Papo Coss
“La patria es valor y sacrificio.”
Don Pedro Albizu Campos
Este articulo tiene como objetivo, dar a conocer, que el pueblo de Puerto Rico, es y ha sido muy valiente, digno y combativo, a lo largo de su centenaria lucha, contra el colonialismo de España y de Estados Unidos (EU).
La historia la escriben las clases dominantes.
En esa lucha antagonica, que es el motor de la sociedad, el que manda es el que controla los medios principales de produccion.
Por eso, Karl Mark, lo denomino como la lucha de clases y es el concepto mas atinado, que se ha conocido para analizar la historia de los pueblos.
El marxismo, no es el unico metodo cientifico de analisis de la sociedad, pero ha sido el instrumento mas util, para definir la realidad politica, economica y social.
Esta breve introduccion, sobre la teoria marxista, explica el porque se nos ha proyectado a los boricuas, como una nacion docil, sin historia de lucha combativa.
Ha sido asi, porque los colonizadores españoles y estadounidenses, son los que han contado e interpretado la historia a su conveniencia, ajustada a sus intereses.
Examinemos cual es el cuento de nuestros aborigenes y encontraremos la historia de los indios bobos, que no pelearon y no se rebelaron contra el Imperio Español.
Sin embargo, se conoce del bravo Cacique Agueybana y la aguerrida Cacica Anacaona, pero no se destacan sus figuras, ni sus dotes de guerreros o combatientes.
Por el contrario, se le rinde tributo al cruel assesino de indios, Juan Ponce de Leon y hasta una estatua le erigieron y le pusieron su nombre, a una avenida principal de la capital de Puerto Rico.
Algo parecido se ha escrito en los libros de historia, para restarle merito y prominencia al Grito de Lares, del 23 de septiembre de 1868, donde cuajo nuestra nacionalidad puertorriqueña.
Lo propio hicieron con la invasion militar yanki del 25 de julio de 1898, llamandola “cambio de soberania”, cuando fue un acto de agresion y violacion crasa, del gobierno autonomico de la epoca.
Mas adelante, desde la decada del 1930, el Partido Nacionalista de Puerto Rico y su lider Pedro Albizu Campos, se convirtieron en la conciencia de la sociedad puertorriqueña, por su heroismo y su rebeldia.
En este caso, se ha intentado manipular la imagen de Don Pedro, como un desajustado, para desprestigiarlo. A la vez, se exalta la imagen del Gobernador colonial Luis Muñoz Marin, quien traiciono sus ideales libertarios.
Tambien la historia oficial, ha minimizado la Revolucion del 30 de octubre de 1950, en Jayuya y la heroicidad de los cinco nacionalistas que atacaron el Congreso de EU, en 1954, con Lolita Lebron, como simbolo de la mujer revolucionaria.
De alla para aca, en cada momento historico, de esa lucha de clases y defensa de nuestra nacionalidad, han estado presentes, diversos movimientos armados, clandestinos, que han combatido al imperio, mas poderoso de la humanidad.
Recordemos las acciones audaces de Los Comandos Armados de Liberacion (CAL), durante 1960 y 1970, encabezados por el genial estratega politico-militar Juan Mari Bras, atacando las compañias multi- nacionales con explosivos, sin un solo incidente desgraciado.
Tambien las aciones armadas en USA, de las Fuerzas Armadas de Liberacion Nacional (FALN), durante los 1980 y 1990, bajo el liderato del heroe nacional Oscar Lopez Rivera -mas de 35 años preso- y sus valiosos compañeros, que tambien sufrieron carcel duante casi 20 años.
El Ejercito Nacional Los Macheteros, dirigidos por el luchador clandestino desde los 1970 hasta su vil asesinato en el 2005, Filiberto Ojeda Rios, quienes lograron una hazaña sin precedentes, al destruir dos aviones B-2, en el aeropuerto de Isla Verde, Puerto Rico.
Esos miles de hombres y mujeres, que a traves de la historia puertorriqueña, en la clandestinidad y en la legalidad, han arriesgado sus vidas, son los verdaderos representantes de la dignidad de nuestro pueblo, que nunca ha dejado de combatir al invasor.
Ahora que se conspira para vender todo el patrimonio y los recursos naturales de Puerto Rico, hace falta recordarle al tirano, que en sus entrañas hay cerca de 6 millones de boricuas y 3 millones en la isla, descendientes de Agueybana, Anacaona, Don Pedro, Lolita Lebron, Juan Mari, Juan Antonio, Oscar y Filiberto.
Gloria a esas manos -como diria el Comandante de la Liga Socialista -el Poeta Nacional- Juan Antonio Corretjer, porque de esas manos nos salio la patria.
¡Gloria a esas manos, porque de ellas, saldra la patria liberada!