L’opera rivoluzionaria di Fidel Castro supera i confini dell’Isola dei Caraibi che lo vide nascere. Nello stesso tempo il guerrigliero della Sierra Mastra e leader del primo governo socialista in America Latina, dedicò infinite ore all’analisi e alla riflessione sui conflitti internazionali, le cause giuste del Terzo Mondo e le sfide dell’umanità.
Il Vietnam e la sua lotta antimperialista occupano un luogo speciale nelle idee di Fidel. Il leader cubano si dichiarò un profondo ammiratore della capacità di lotta e indipendenza di questo popolo capace di espellere prima i colonizzatori francesi e poi gli invasori nordamericani.
«Nessun movimento di liberazione, nessun popolo tra quelli che hanno lottato per la propria indipendenza ha mai dovuto sferrare una lotta così lunga e così eroica come ha fatto il popolo del Vietnam», disse il 12 settembre del 1973, nella sua prima visita nel paese asiatico.
Fidel fu il primo leader internazionale a superare il 17º parallelo e a visitare i territori liberati del Vietnam del sud che dov’era già stato organizzato un governo legittimo.
Il viaggio non fu esente di pericoli.
«I ponti senza eccezioni lungo tutto il tragitto, visibili dall’aria tra Hanoi e il sud erano completamente distrutti, i villaggi devastati e tutti i giorni le granate delle bombe a grappolo lanciate con questo fine scoppiavano nei campi di riso dove donne, bambini e anche persone molto anziane lavoravano per produrre alimenti», ha ricordato in una delle sue riflessioni nel febbraio de 2008.
Ma il Comandante giunse sulla Collina 241 recentemente liberata, e là offerse uno dei suoi discorsi più conosciuti sul Vietnam.
«Voi avete dato un’indimenticabile lezione agli imperialisti. Loro si credevano i più poderosi, loro si credevano invincibili. E senza dubbio voi siete stati capaci di sconfiggerli. E agli imperialisti yankee costa molto lavoro comprendere come un piccolo popolo, un popolo così povero come il popolo del Vietnam, sia riuscito a sconfiggerli. Ed è perché un popolo eroico, un popolo che lotta per la sua indipendenza e la sua libertà, un popolo coraggioso e degno, è invincibile», disse Fidel parlando ai dirigenti e ai soldati riuniti per ascoltarlo.
Durante la sua ultima visita nella nazione del sudest asiatico, nel 2003, il Comandante in Capo segnalò il privilegio che aveva avuto d’osservare l’evoluzione dello sviluppo vietnamita.
«Posso considerarmi un testimone di com’è stato il progresso del Vietnam in questi quasi 30 anni», aveva segnalato dopo aver indicato che il suo popolo aveva molti motivi per sentirsi orgoglioso delle conquiste realizzate.
«Oggi reitero qui che per il Vietnam il popolo cubano era disposto a versare il proprio sangue, perché sappiamo apprezzare quello che significava l’immenso valore e l’insuperabile eroismo dalla sua lotta», aveva ribadito.
Grazie a Fidel e a leader come Ho Chi Minh, moltissimi cubani e vietnamiti hanno forgiato un’amicizia che supera qualsiasi prova del tempo.