Aprile nella storia di una piccola isola ribelle

Cuba, piccola terra ribelle, è padrona di una storia ricca in avvenimenti che hanno marcato generazioni intere di suoi concittadini.

Sulle labbra e nella mente di bambini, giovani e adulti, sono presenti i nomi dei loro eroi e martiri, così come i giorni, i mesi e gli anni di maggior significato. Quale cubano non conosce quel che avvenne il 26 di luglio del 1953, il 10 ottobre del 1868 o il 7 dicembre del 1896, solo per citare alcuni momenti importanti della nostra storia.

E così controllando ogni giorno del calendario è difficile trovare un periodo in cui non avvenne un combattimento vittorioso, un fatto eroico, non sia stata realizzata una prodezza o un’aggressione contro questo nobile popolo che, come il Chisciotte, ha saputo ergersi nella storia contro tutti i mulini che hanno preteso di porre sul suo desiderato cammino della libertà.

In questo senso aprile è prodigo di azioni che hanno marcato questa nazione, anche se nessuna supera l’importanza della storica vittoria di Playa Girón avvenuta nel 1961, quando inflisse all’imperialismo yankee la prima grande sconfitta in America Latina.

Furono quattro giorni di tensione coronati dalla vittoria ottenuta il 19 aprile del 1961, che costituì una giornata d’indescrivibile giubilo per i cubani.

Quel giorno alle 17.30 5:30 fu preso l’ultimo ridotto nemico durante l’invasione mercenaria. La chiara vittoria del popolo aggredito fu una schiacciante e vergognosa sconfitta per gli aggressori, la CIA e il governo imperialista degli Stati Uniti. Il comunicato ufficiale Nº 4 del Comandante in Capo Fidel Catro, offerto il giorno seguente, informava così.

Le immagini della vittoria e di Fidel su un carro armato percorsero il mondo intero. Era il popolo miliziano operaio e contadino che aveva salvato il suo suolo dagli stivali imperiali. IL proposito degli Stati Uniti d’intervenire militarmente in Cuba era stato distrutto.

Per questa e per molte altre ragioni, il 19 aprile è stata la data scelta per la costituzione della Nuova Assemblea Nazionale del Potere Popolare, occasione nella quale si eleggeranno la sua direzione e quella del Consiglio d Stato e dei Ministri, che avranno la rispettabile missione di dare continuità al processo rivoluzionario iniziato il Primo gennaio del 1959.

IL 19 APRILE NELLA STORIA DI CUBA

Cercando negli archivi troviamo che nel Giorno della Vittoria, però in anni differenti, ci sono stati altri fatti non meno importanti che ugualmente sono trascendenti e ne fanno una data storica per Cuba.

Non è per caso che questo giorno fu scelto nel 2011 e nel 2016 per chiudere il VI e il VII Congresso del Partito Comunista di Cuba, eventi di straordinaria importanza per il presente e il futuro della Patria, per gli accordi e i documenti emanati nei due eventi, tra i quali le Linee di Politica Economica e Sociale del Partito e la Rivoluzione, sempre vigenti.

 Più indietro nel tempo conviene ricordare che il 1º aprile del 1895 avvenne lo sbarco di Antonio e José Maceo, Flor Crombet e altri 20 combattenti che giunsero con la goletta Honor, per incorporarsi alla guerra organizzata da José Martí, per liberare Cuba del giogo coloniale spagnolo.

I partecipanti alla spedizione furono perseguitati con violenza dall’ esercito spagnolo, dai chiamati “volontari” e dagli indios di Yateras, cubani senza patria che servivano l’oppressore contro gli sforzi di libertà del loro stesso popolo.

Proprio in questa data Antonio Maceo viene riscattato dagli artigli spagnoli dalle truppe di Jesús Rabí e Pedro Agustín Pérez, che superarono innumerevoli ostacoli, burlato le imboscate nemiche ed evitato i luoghi di concentrazione dell’esercito spagnolo, un momento narrato in maniera magistrale dal dottor Eusebio Hernández, presente in quel momento glorioso della Patria.

“Viene Maceo! La Rivoluzione è salva!” fu il grido generale nell’accampamento racconta lo storiografo José Luciano Franco nella sua opera “Antonio Maceo, appunti per una storia della sua vita”.

L’11 dello stesso mese d’aprile sbarcarono a Playita de Cajobabo, nel sud della regione orientale, il leader e organizzatore principale della guerra, José Martí, con Máximo Gómez, l’illustre dominicano che dedicò parte della sua vita a lottare per la libertà di Cuba.

Dopo la sua promozione, il giorno15, a Maggiore Generale dell’ Esercito Liberatore, il 19 aprile Martí e Gómez intrapresero la marcia per sulle ripide alture di Guantánamo.

Quel giorno riposarono nella fattoria di Caridad Pérez, che aveva perso il marito nella Guerra Grande, e alle 14.30 ripreso il cammino lungo il fiume Guayabo, sino a giungere a una lega da Imías. Poi dopo una rude giornata e nottata, si accamparono nelle alture di La Yaya.

Tre anni dopo nella stessa data del 1898, si dibatteva negli Stati Uniti la detta Risoluzione Congiunta, un documento opportunista che giustificava l’imminente intervento nordamericano nell’Isola con il fine d’impadronirsi di questa, quando già la Spagna non aveva più possibilità di vincere contro i patrioti cubani.

Inoltre stavano strappando ai mambì e al popolo cubano tutta la possibilità reale ed effettiva di conquistare la propria indipendenza e sovranità nazionali, quando erano lì lì per ottenerle . Dopo intense discussioni il presidente McKinley sanzionò la proposta, che nella pratica ignorò l’esistenza delle istituzioni cubane, non riconoscendo la loro belligeranza, e senza precisare il tempo durante il quale questa nazione avrebbe esercitato la sua autorità sul nostro paese.

Più vicini nel tempo la storia ci ricorda che un 19 aprile del 1959 nel suo quinto giorno di visita privata negli Stati Uniti, Fidel rese omaggio a George Washington, Abraham Lincoln e Thomas Jefferson.

Durante il suo soggiorno parlò per due ore con il vicepresidente Richard Nixon, al quale offerse i suoi criteri sulle relazioni del poderoso paese con Cuba e i suoi vicini, che dovevano essere cordiali, giusti ed equi.

In quello stesso giorno fu detenuto e poi espulso da Cuba il nordamericano Loren Eugene Hall, che era giunto nel paese il mese prima e dirigeva una scuola militare clandestina nel quartiere della capitale di Marianao, con fini sovversivi.

E mentre il popolo cubano festeggiava la vittoria di Playa Girón, era presa d’assalto con una sparatoria da un’automobile, l’Ambasciata di Cuba a Panama, provocando danni nella facciata.

Quella fu considerata una provocazione contro la nascente Rivoluzione.

Nella storia dell’internazionalismo cubano, il 19 aprile occupa un luogo importante, perchè in questa data, ma nel 1963, si pianificò la prima brigata medica internazionalista da inviare in Algeria, fraterna nazione africana.

Nel decennio degli anni ’80 del secolo scorso ci fu un momento trascendentale che avvenne nella data citata e fu la realizzazione della Prima Marcia del Popolo Combattente in Quinta Avenida; una sfilata immensa alla quale partecipò più di un milione di cubani per rispondere ai fatti dell’ambasciata del Perù che aveva provocato una crisi migratoria, piattaforma per una campagna diffamatoria orchestrata dall’imperialismo contro la Rivoluzione cubana.

Nella storia delle azioni di terrorismo contro Cuba, quel giorno nel 1984 fu posta una bomba nell’edificio occupato dai lavoratori di Cuba a Huambo, in Angola, che provocò la morte di otto persone e il ferimento di altre 25.

Per tutto quello che è qui relazionato e per molti altri fatti che non trovano spazio in questo articolo, sempre quando staremo in pericolo o necessiteremo respiro per continuare il duro lavoro che significa fare una Rivoluzione, noi cubani ci ricorderemo di aprile.

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