Ginevra, 26 aprile 2018 – Cuba ha denunciato all’ONU a Ginevra che il blocco economico, commerciale e finanziario è il principale ostacolo alla realizzazione del diritto allo sviluppo del popolo di quella nazione caraibica, hanno informato oggi fonti diplomatiche.

Intervenendo nel 19 periodo di sessioni del Gruppo di Lavoro Intergovernativo sul diritto allo sviluppo, il delegato di Cuba, Pablo Berti, ha detto che il blocco “si continua ad applicare contro l’isola, provoca danni e carenze al popolo ed è l’ostacolo essenziale allo sviluppo della nostra economia”.

Dopo aver definito questa politica ostile come una violazione del Diritto Internazionale la cui portata extraterritoriale colpisce gli interessi di tutti gli Stati, il diplomatico ha richiamò la comunità internazionale a continuare ad appoggiare La Habana nella sua lotta contro il blocco.

D’altra parte, Berti ha sostenuto che il diritto allo sviluppo è universale e inalienabile, che appartiene sia agli individui sia ai popoli: “è un diritto collettivo di cui tutti dobbiamo godere”, ha affermato.

Tuttavia, ha segnalato che la profonda crisi economica che colpisce oggi tutte le nazioni, le sue enormi implicazioni sociali e lo scambio disuguale nel commercio, costituiscono, tra gli altri, alcuni dei principali ostacoli che a livello internazionale attentano alla realizzazione del diritto allo sviluppo”.

Secondo il delegato di Cuba, questi ostacoli acutizzano sempre di più i patimenti delle migliaia di milioni di persone che vivono ancora in condizioni di povertà e di sottosviluppo, in tutti i posti del mondo.

“Cuba riafferma che se ci fosse volontà politica dei paesi sviluppati e con relativamente poche risorse, si potrebbe fare molto per il diritto allo sviluppo di migliaia di milioni di persone”, ha sostenuto.