Sino a venerdì 27, più di 252.000 persone avevano firmato la richiesta per la concessione del Premio Nobel della Pace 2019 all’ex presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, detenuto senza prove nella città di Curitiba, capitale dello Stato di Paraná.
Chi ha aperto la campagna è l’argentino Adolfo Pérez Esquivel, premo Nobel della Pace, che ha espresso la sua solidarietà con Lula, recluso nella Sovrintendenza della Polizia Federale (PF) nella capitale del Paranà dal 7 aprile, informa la catena multistatale Telesur.
Esquivel, titolare del Servizio della Pace e Giustizia dell’Argentina (Serpaj) ha sottolineato la lotta contro la fame e la povertà sviluppate dai governi di Lula tra il 2003 e il 2010 in un paese dove esistono le più forti disuguaglianze strutturali della regione e del mondo.
L‘Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura –FAO; il programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo -PNUD- e il Banco Mondiale hanno riconosciuto che i programmi come “Fame Zero” e Borsa Famiglia” implementati da Lula hanno tolto dalla povertà estrema 30 milioni di persone ed hanno trasformato il Brasile in un modello di successo, ha indicato Esquivel in una lettera indirizzata al Comitato Norvegese.
Il tasso di disoccupazione si è ridotto di circa il 50% l’anno e l’applicazione di programmi d’educazione e salute pubblica hanno elevato l’indice di Sviluppo Umano del Brasile – IDH- elaborato dal PNUD.
Il Governo di Lula ha costruito in forma democratica e partecipativa un livello elevato di vita della popolazione e ha dato speranze ai settori con le maggiori necessità, ha scritto ancora Esquivel.
La giudice federale di Paraná, Carolina Lebbos, ha proibito a Esquivel d’incontrarsi con Lula in persona.
L’ex presidente è stato condannato a 12 anni e un mese d carcere in un processo definito dalla difesa “illegale e con fini politici”.