Dichiarazione UNEAC

Los scorso 6 aprile è stata convocata la XIII Biennale de La Habana,  che si realizzerà dal 12 aprile al 12 maggio del 2019.

Dallo scorso settembre abbiamo sostenuto le decisioni del Ministero della Cultura sulla posposizione – tra gli altri eventi- della Biennale de La Habana al 2019 come conseguenza dell’impatto dell’uragano Irma.


La manifestazione è già stata convocata e la sua piattaforma concettuale è pubblica.

La UNEAC e l’Associazione  Hermanos Saíz (AHS), hanno fatto propria la convocazione al più importante incontro delle belle arti  in Cuba e uno dei più noti del mondo.

I nostri artisti apprezzano che la piattaforma della XIII Biennale accoglierà con spirito inclusivo le creazioni d’avanguardia più indagatrici e sperimentali. Questo è possibile grazie alla stretta relazione tra i creatori e le istituzioni che insieme per vari decenni sono riusciti a collocare la Biennale de La Habana tra le preferenze del pubblico cubano e di migliaia di amici del resto del mondo.

Conseguentemente, respingiamo qualsiasi tentativo d’intorpidire e manipolare la gestione istituzionale e i progetti degli artisti di Cuba e di altri paesi che sono in marcia di fronte alla XII Biennale de La Habana.

Denunciamo l’auto intitolata Biennale 00,  che si maschera dietro a frasi demagogiche e ciniche e si organizza con fondi mercenari, il cui unico proposito è togliere carattere al sistema istituzionale, confondere gli artisti e creare un clima propizio per promuovere gli interessi dei nemici della nazione e dell’opera rivoluzionaria che ha creato e fomentato la Biennale de La Habana e molti altri  eventi di grande gradimento popolare.

A questo imbroglio si sono sommate poche persone, in maggioranza senza un’opera  di rilievo, che con malsane intenzioni o per confusione cercano la notorietà che può offrire loro la piattaforma mercenaria e la sua sovrasposizione nelle reti sociali.

Si annuncia al sua realizzazione in spazi senza importanza alcuna, al di là del fallito tentativo d’attaccare la politica culturale, non pochi di loro loro con attività al margine della legge.

Si pretende di disorientare gli artisti per far sì che utilizzino i loro studi che contano con tutto l’appoggio delle istituzioni, in funzione di una manovra provocatrice.

Come abbiamo detto nel settembre scorso : “Nessun commento malintenzionato, nessuna tergiversazione della politica culturale cubana, nessun imbroglio elaborato da persone senza scrupoli faranno perdere  la fede degli artisti in un processo sociale che ha difeso l’arte e la cultura come una delle più nobili prodezze.

E oggi aggiungiamo che non permetteremo che si manipolino il nome e il significato della Biennale de La Habana, per la quale ci prepariamo, convinti che sarà un’autentica festa popolare della creazione visiva contemporanea.

Presidenza UNEAC e Direzione dell’Associazione  Hermanos Saiz

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