Cuba ha denunciato prima della 107a conferenza dell’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) le violazioni dei diritti dei lavoratori palestinesi, verificatesi in Israele e nei territori arabi occupati, ha riferito Prensa Latina citando fonti diplomatiche e rilanciato dall’emittente libanese in lingua spagnola, ‘Al Mayadeen‘.
L’ambasciatore di Cuba presso le Nazioni Unite a Ginevra, Pedro Luis Pedroso, ha lamentato le esecuzioni extragiudiziali, gli omicidi mirati, le torture dei detenuti, gli arresti arbitrari, la distruzione di case e strutture civili, l’uso indiscriminato della forza e punizioni collettive, oltre anche alle violazioni dei diritti dei lavoratori palestinesi, ad opera di Israele.
Durante un incontro di solidarietà con i lavoratori e persone della Palestina, il diplomatico cubano ha dichiarato che genera estrema preoccupazione l’immagine di oppressione, la discriminazione, lo sfruttamento e la negazione dei diritti a cui sono soggetti, che impedisce loro di godere di un posto di lavoro decente e un vita degna.
Egli ha sottolineato che, come se non ci fosse abbastanza le loro ben note, documentati violazioni vergognosamente impuniti del diritto umanitario internazionale e del diritto internazionale dei diritti umani, il regime israeliano ignora anche le regole e le norme stabilite dall’OIL in materia di diritto del lavoro e sicurezza sociale.
La violenta repressione di Israele nei confronti delle popolazioni palestinesi nei territori occupati impedisce l’esercizio di principi e diritti fondamentali sul lavoro, ha affermato Pedroso.
Ha aggiunto che la situazione umanitaria critica in cui molti palestinesi sono nati e vivono nei territori occupati è ulteriormente aggravata dal tasso generale di disoccupazione, che è il 27,4%, il più alto del mondo.
Di fronte alla gravità di questa situazione, ha affermato, la difesa della causa del popolo palestinese deve essere uno sforzo collettivo.