Questa è la storia semplice di un uomo grande.
Da Birán alle scuole di Dolores e Belén, in quest’ordine, dall’Università al Moncada, dal Presidio Modelo al Messico, dal Messico alla Sierra Maestra, mediante lo yacht-Dio “Granma”, non per moltiplicare pani e pesci, questo sarebbe venuto dopo, ma per aumentare la sua capienza per accogliere gli 82 coraggiosi che sono partiti, sono arrivati, sono entrati e hanno trionfato, per concretizzare la profezia del oro Capitano.
Poi è passato da capo plotone fino a capo del Fronte, e da Ministro a Presidente, regalandoci per quasi 60 anni la sua presenza, quella dall’apparenza tranquilla che potrebbe ricordare le abitudini asiatiche, rafforzata dalla sua leggera riverenza nel salutare, lo sguardo sereno e fermo di quegli occhi capricciosamente orientaleggianti e la cadenza spaziata di quella voce, il cui timbro tuona per scoprire quanto di indiano, africano, meticcio e creolo porta dentro.
In ogni angolo del mondo, i suoi abitanti si considerano, per un motivo o l’altro, gli “eletti”, ma noi, i cubani, allontanandoci da qualunque ombra di sciovinismo, dobbiamo vivere, lavorare e lottare nella convinzione di essere stati benedetti per aver potuto contare per tanti anni su uomini come Fidel e Raúl, un uomo in due, lo stesso sangue, le stesse idee, la stessa consacrazione a lottare contro le ingiustizie e per la felicità degli umili…, eh sì, che siamo fortunati, anche se non ne abbiamo preso coscienza.
Raúl brilla tanto vigoroso come quando aveva 22 anni, quando ha diretto la presa del Palazzo di Giustizia, o quando aveva quasi 27 anni, 60 anni fa, quando ha fondato il II Fronte Orientale “Frank País”, e lì lo abbiamo visto, alcuni giorni fa, ai piedi della scaletta dell’aereo che riportava a Cuba il neoeletto Presidente, dopo il suo viaggio in Venezuela, mentre nella modestia della sua grandezza abbracciava Díaz-Canel.
Se, come direbbe un oratore, Fidel significa Fedele, mi azzardo ad assicurare che, salvo quella eccezione, un uomo non ha mai fatto prima tanto onore al suo nome con l’atteggiamento della sua vita…
Raúl Modesto Castro Ruz compie 87 e gli auguriamo che ne compia molti ancora.
Grazie di essere e di stare con noi.
¡Muchas felicidades Raúl!
Molti auguri Raúl!
Autore Félix Edmundo Díaz (Editor de La Mala Palabra)
Traduzione: Redazione di El Moncada