Le lotte di Vilma sono oggi più che mai necessarie
L’uguaglianza, la denuncia della violenza di genere e il riconoscimento pieno dei diritti della donna, sono stati temi di dibattito e lotta per decenni, nei quali Cuba con la guida di Vilma Espin ha avuto un ruolo protagonista, hanno assicurato ieri, lunedì 18, varie iscritte ala Federazione delle Donne Cubane (FMC) in una conferenza stampa.
Nella Conferenza Mondiale di Vienna, in Austria, realizzata dal 14 al 25 giugno del 1993, per la prima volta si affrontò la tematica della violenza contro la donna, e Vilma ebbe una spiccata partecipazione, con altre integranti della Federazione.
«In quella conferenza si riconobbe che tutti i diritti sono universali, indivisibili, interdipendenti e sono relazionati tra loro, e questo restò esplicito nella dichiarazione e nel programma d’azione di Vienna», ha spiegato Yamila González Ferrer, vicepresidente dell’ Unione dei Giuristi di Cuba e membro del Comitato Nazionale della FMC.
«Inoltre si chiarì che i diritti umani della donna e della bambina sono parte inalienabile, integrante e indivisibile dei diritti umani universali e si stabilì che ogni Stato, a prescindere dal suo sistema politico, aveva il dovere di promuoverli e proteggerli», ha aggiunto la González.
Cuba orgogliosamente condivise nella Conferenza di Vienna le conquiste della Rivoluzione sulla protezione dei diritti della donna.
Anche se in quel momento restava molto da fare, l’Isola dimostrò che quando c’è la volontà politica, il cammino per l’uguaglianza di genere è molto più veloce», ha segnalato la giurista.
«A 25 anni dalla Conferenza Mondiale dei Diritti Umani non possiamo dire che Cubane tutto è stato realizzato. Ogni giorno dobbiamo unire le nostre forze, continuare l’esempio delle lotte di Vilma, che sono oggi più necessarie che mai» ha concluso Teresa Amarelle Boué, membro del Burò Politico del Partito Comunista di Cuba e del Consiglio di Stato e Segretaria generale della Federazione delle Donne Cubane.
UN ESEMPIO CHE ILLUMINA
Vilma ha ricevuto nel Mausoleo agli eroi e ai martiri del II Fronte Frank País, un omaggio nell’anniversario della sua scomparsa fisica e in questo luogo sacro è stata offerta una corona di fiori a nome del popolo cubano.
Le alunne della scuola Militare Camilo Cienfuegos di Santiago di Cuba, selezionate , come stimolo ai loro risultati integrali, perla solenne cerimonia, hanno realizzato la guardia d’onore alla sua memoria, in presenza di centinaia di abitanti del capoluogo vicino di Mayarí Arriba, giunti in corteo.
Onore a Céspedes, che «ci spinse tutti a vivere»
I santiagheri, domenica 17, la terza domenica di giugno “Giorno dei Padri”, hanno reso omaggio a Carlos Manuel de Céspedes, “Padre di tutti cubani” che come disse valutando la sua grandezza l’Eroe Nazionale José Martí «…ci spinse tutti a vivere».
I giovani delle unità delle cerimonie delle FAR hanno offerto corone di fiori a nome dei cubani durante l’omaggio realizzato davanti al monumento funerario che custodisce i suoi resti nel cimitero patrimoniale Santa Ifigenia.
Basterebbe per andare a rendergli onore, solamente quella azione di rinuncia del patrizio delle sue ricchezze, la liberazione dei suoi schiavi e l’invito a sommarsi alla lotta indipendentista.
Lui lasciò il suo immortale esempio imponendo questi ideali al disopra dell’ amore per il caro figlio Oscar, catturato dalle truppe spagnole, come la determinazione di morire prima di cadere nelle mani del nemico e nel legato che: “L’unione e il patriottismo sono i nostri baluardi e seguendoli saremo invincibili”.
Questa filosofia giunge oggi uguale al suo lemma “Indipendenza o morte” che un altro grande padre di questo popolo, il Comandante in Capo Fidel Castro Ruz fece rivivere con l’irrinunciabile consegna di Patria o Morte.
Per questo è stato reso omaggio anche davanti alla roccia monumentale che custodisce le sue ceneri.
Guidati dai membri del Comitato Centrale e le massime autorità del Partito e del governo nella provincia, rispettivamente Lázaro Expósito Canto e Beatriz Johnson Urrutia, i presenti hanno posto fiori alla sua memoria, gesto poi ripetuto sulle tombe di altri eroi e martiri della Patria.