PORTERÀ A CUBA LO SPIRITO DI LOTTA LATINOAMERICANO
La Habana, 5 luglio 2018 – L’intellettuale argentino Atilio Borón ha detto oggi che il ritorno a Cuba del Forum di San Paolo dimostra la volontà dei popoli dell’America Latina di lottare contro l’assalto della destra nella regione.
In dichiarazioni esclusive a Prensa Latina via e-mail, il noto politologo ha sottolineato che, nel corso della 24° edizione dell’evento, che avrà luogo dal 15 al 17 luglio a La Habana, i movimenti e le organizzazioni progressiste e di sinistra potranno difendere le loro posizioni e diventare più forti “nella fortezza cubana”, che da 60 anni resiste ai furiosi attacchi dell’imperialismo nordamericano.
Ha aggiunto che la realizzazione del Forum qui è il riconoscimento al ruolo svolto da Cuba come moderatore nel processo di pace in Colombia e delle sue altre attività internazionaliste in oltre un centinaio di paesi di tutto il mondo.
Significa, inoltre, il rispetto della comunità non solo latinoamericana ma anche mondiale per la serietà del governo della Rivoluzione cubana nell’adempimento degli impegni assunti, ha aggiunto.
Sull’attuale situazione politica del continente, Borón ha spiegato che attualmente l’America Latina è sottoposta a un’intensa controffensiva imperialista, che ha come bersagli preferenziali quelli di produrre “il cambiamento di regime” in Venezuela, di intensificare ulteriormente le morse del blocco contro Cuba e di isolare il governo del presidente boliviano, Evo Morales.
Inoltre, ha detto che l’imperialismo vuole stabilire una testa di ponte oppositrice in Nicaragua, così come avanzare per il ritorno dell’Ecuador alla dominazione nordamericana, con il rientro dei militari degli Stati Uniti nella base di Manta e per la “liberazione” di Julian Assange dall’ambasciata di Quito a Londra, “che equivale alla sua condanna a morte”.
Il Forum di San Paolo promuoverà, inoltre, a La Habana, una discussione fraterna e franca sui successi e sugli errori dei governi progressisti e di sinistra, per ratificare i primi e correggere i secondi, ha sottolineato.
Borón ha anche segnalato la necessità di produrre una diagnosi precisa della portata e dei limiti dell’attacco imperialista, della forza e della debolezza dei suoi rappresentanti locali; e svelare la trama internazionale che sostiene la destra, tanto da parte dei media che da parte della diplomazia.
Urge anche coordinare gli sforzi per riprendere il corso iniziato nel dicembre 1998 con la vittoria elettorale in Venezuela del leader della Rivoluzione Bolivariana, Hugo Chávez, ha detto.
Quanto sopra di fronte all’evidenza che, in Messico, il neoliberismo ha appena subito una tremenda sconfitta e, in Perù, Pedro Pablo Kuczinsky ha dovuto dimettersi dalla presidenza per evitare di essere destituito e andare in prigione, ha detto l’illustre intellettuale argentino.
Inoltre ha segnalato che in questo contesto non si può dimenticare che il presidente de facto del Brasile, Michel Temer, è crollato con un 3% di approvazione e che in Argentina gli stessi sostenitori di Mauricio Macri parlano della possibilità di elezioni anticipate, dato che dubitano che il presidente sia in grado di portare avanti il suo mandato fino al 10 dicembre 2019.
Pertanto, nonostante le prediche dei personaggi della destra e di ciò che dicono alcune confuse figure della sinistra, non c’è una “fine del ciclo”della sinistra in America Latina, e il Forum di La Habana lo certificherà, ha affermato con convinzione.
Autore: Livia Rodríguez Delis
Traduzione: Redazione di El Moncada
RIFLESSIONI DI JOSÉ MUJICA
Montevideo, 5 luglio 2018 – L’ex presidente dell’Uruguay José Mujica ha affermato oggi che il Forum di San Paolo sarà importante per Cuba, perché lei è ”come una specie di altare nella nostra religione”.
Riflettendo sulla riunione che si terrà a La Habana, l’attuale senatore del Frente Amplio ha detto a Prensa Latina che non crede molto “nelle riunioni molto grandi”.
In tale senso, ha fatto appello a “incontrarci più spesso”, e soprattutto, a imparare dai una lezione d’oro che si chiama “le lotte per l’unità della sinistra”.
“Mi dispiace nell’anima che vecchi compagni, che hanno speso parte della loro vita si stiano contrapponendo, indebolendoci. Mi addolora ciò che succede in Nicaragua, ciò che succede in Ecuador, ciò che succede in Venezuela” ha detto.
Ha detto che gli uomini di sinistra “non hanno imparato” che la Rivoluzione francese fu liquidata quando la sinistra giacobina si alleò con la destra e “lì arrivo il bonapartismo”.
Non abbiamo imparato la lezione storica, ha sottolineato, che (Adolph) Hitler arrivò al potere perché socialisti e comunisti spesero più energie combattendosi tra loro, che cercando invece di unirsi.
Non abbiamo nemmeno imparato che (Francisco) “Franco morì nel suo letto, da vecchio, tranquillamente, perché comunisti, socialisti e anarchici si dedicarono molto di più ad affrontarsi tra loro che a combattere contro il fascismo”, ha aggiunto
Per noi è difficile capire, ha detto, quella lezione di ferro perché “ogni parrocchia di sinistra crede di avere la verità rivelata” e finiamo per odiarci tra compagni, e così “distruggiamo tutte le forze che abbiamo accumulato”, ha affermato.
Il veterano politico ha sottolineato che questo “è quello che più mi dispiace” e sarebbe ciò che dovrebbe discutere il Forum di San Paolo, “non essere tanto aristocratici da credere che siamo padroni della verità assoluta e non poter fare fronti comuni davanti alla destra”.
Ha detto che la destra si unisce per interessi e “noi ci dividiamo per le idee”.
Interrogato sulla presenza nel forum delle idee di unità e di integrazione proclamate dal leader storico della Rivoluzione cubana, Mujica ha sottolineato che “ Fidel (Castro) dobbiamo onorarlo tutti i giorni, con la nostra militanza e il nostro impegno quotidiano”.
Il XXIV Incontro del Forum di San Paolo si terrà nella capitale cubana dal 15 al 17 di luglio, e riunirà rappresentanti di partiti politici, movimenti d organizzazioni di sinistra e progressisti dell’America latina, e di altre parti del mondo.
Autore: Juan Carlos Díaz Guerrero
Traduzione: Redazione di El Moncada