Continua l’assedio yankee contro Cuba

Arthur González https://heraldocubano.wordpress.com

Coloro che hanno creduto alla storia che Barack Obama avesse ammorbidito le pressioni contro Cuba, ora potranno conoscere ciò che realmente ha significato la sua decisione, nel 2015, di spostarla dalla lista dei paesi sponsor del terrorismo a quella dei paesi osservati; qualcosa che in pratica è stato solo un colpo d’effetto psicologico, giacché le sanzioni applicate dagli USA sono simili per entrambi i gruppi. Ha fatto lo stesso con la lista dei paesi che consentono il traffico di persone.

Quella verità è stata ratificata in quell’occasione da tre funzionari del Dipartimento di Stato, che hanno sottolineato: “Rescindere Cuba da quella lista non rende il blocco più flessibile, perché ci sono molti altri regolamenti e divieti come parte della politica di blocco, che sono indipendenti dalle sanzioni che implica essere in essa”.

Il 29 giugno 2018, il Dipartimento di Stato, nella sua relazione annuale sul traffico di persone, ha ratificato, per il quarto anno consecutivo, che gli USA mantengono Cuba nella lista dei paesi sotto sorveglianza per il traffico umano, e quindi con tutte le sanzioni che si applicano in tali casi.

Tra le giustificazioni per mantenere Cuba in quella lista, adducono che “il governo cubano non ha dimostrato un aumento nei suoi sforzi per eliminare il traffico di persone, rispetto all’anno precedente, e neppure rispetta pienamente le norme minime per l’eliminazione del traffico umano”.

Menzogne ed invenzioni che servono da pretesto per continuare la loro guerra economica contro il popolo cubano, con l’interesse di ucciderlo per fame e che pensino sia il socialismo l’unico responsabile di tante penurie e affinché il suo modello economico non sia copiato da altri paesi della regione.

Ciò è stato spiegato dagli specialisti del Council on Foreign Relations, nel 1999, quando hanno detto: “L’opposizione USA alla Rivoluzione cubana ed il sostegno alla democrazia ed allo sviluppo in questo emisfero, sono riusciti a far fallire le ambizioni cubane di espandere il proprio modello economico ed influenza politica”.

L’attuale relazione afferma con totale spudoratezza che “il governo cubano non criminalizza la maggior parte delle forme di lavoro violento o traffico sessuale di ragazzi tra 16 e 17 anni e non ha segnalato dei servizi specializzati per le vittime identificate”.

Gli organismìi ONU riconoscono i risultati di Cuba nel suo lavoro con l’infanzia ponendola ad esempio, ma gli USA non accettano l’opera della Rivoluzione, in questa ed in altre materie. Progettano crociate di disinformazione per stabilire correnti di opinione contrarie al processo cubano; anche nel suo rapporto di quest’anno tornano a mentire, dicendo che “le autorità dell’isola mancano di procedure per identificare proattivamente le vittime del lavoro forzato e del potenziale traffico sessuale, né per individuare le vittime di atti illeciti commessi come conseguenza diretta della tratta”.

Per gli yankee, il “lavoro forzato” sono le scuole nelle campagne, dove gli studenti fanno lavori non retribuiti in agricoltura; menzogna per screditare l’opera della Rivoluzione che, dal 1959, ha dato a tutti i ragazzi libero accesso all’istruzione, sino all’università.

A Cuba, nessun bambino lavora, né li si vede nelle discariche raccogliendo rifiuti, né pulendo vetri delle macchine, facendo i pagliacci o vendono cianfrusaglie per nutrirsi, come succede in altri paesi.

Né le ragazze devono prostituirsi e partecipare all’industria del cinema pornografico, come negli USA, dove sono vittime di abusi sessuali e consumo di droga.

I bambini cubani non possono essere trafficati in altri paesi perché, per viaggiare, richiedono un potere legale dei loro due genitori, oltre alla difficoltà di ottenere un visto per visitare qualsiasi nazione, a causa delle richieste imposte dalle ambasciate a L’Avana, come ad esempio possedere un conto in banca di non meno di cinquemila dollari ed altri, solo per Cuba.

Un altro argomento fabbricato ed incluso nel rapporto del Dipartimento di Stato è che Cuba invia i suoi professionisti sanitari in altri paesi, qualcosa che loro qualificano come “lavoro forzato”, disprezzando il lavoro umanitario svolto da medici, infermieri e tecnici della salute, in nazioni che non hanno abbastanza medici o quest’ultimi si rifiutano di lavorare in zone complesse.

La manipolazione politica contro Cuba è generale e per gliUSA il ​​fatto che lo Stato sia il principale datore di lavoro nell’economia cubana, è considerato, da loro, come un elemento per includerla in quella falsa lista che nessuno al mondo gli ha richiesto.

Nel febbraio 2018, funzionari del Dipartimento di Stato e del Ministero degli Esteri di Cuba hanno tenuto colloqui su come proteggere le vittime della tratta di persone, dove la parte cubana ha spiegato che, nel 2016, sono stati giudicati sull’isola 21 casi di crimini per corruzione di minori e sfruttamento e tratta di persone.

Benché da diversi anni il Dipartimento di Stato riconosce nella sua relazione che “le autorità cubane prendono misure per migliorare il proprio precedente” insiste nel distorcere la realtà nel dire che “non dimostrano in generale che hanno aumentato gli sforzi rispetto al periodo precedente”.

È il piano per distorcere la realtà del popolo cubano, che è molto diversa dal resto dell’America Latina in termini di sicurezza pubblica e lotta a questi crimini, tra cui le mafie di trafficanti stranieri, fatti che le autorità USA conoscono perfettamente.

Gli USA sono uno dei più grandi violatori dei diritti dei bambini, ma si arrogano il diritto di essere un giudice mondiale, specialmente contro i paesi che hanno governi, per loro, non accettabili.

Recentemente è venuta alla luce la mancanza di controllo delle autorità USA su migliaia di bambini latinoamericani che hanno attraversato il confine dal Messico, non sapendosi dove siano.

Dati ufficiali dicono che, solo nel 2014, circa 66 mila bambini sono entrati negli USA non accompagnati, ciò che rappresenta un pericolo sostanziale per quei bambini che cadono nelle mani di mafie dedite al traffico umano, di organi, prostituzione infantile, e traffico ed uso di droghe.

A Cuba non sono segnalati casi di bambini sequestrati o dispersi, né vendita di organi, né prostituzione forzata, come avviene quotidianamente negli USA.

I bambini cubani hanno garantita l’istruzione, inclusa la culturale e sportiva, salute e un’infanzia felice, nonostante le difficoltà economiche che provocano la guerra e la persecuzione USA contro la Rivoluzione. Nessun giovane sull’isola è ucciso dalla vendita indiscriminata di armi da fuoco, come accade ogni giorno nel paese di coloro che credono di essere giudici del mondo.

Gli USA non adempiono al loro dovere di proteggere i bambini, quando nel suo sistema di giustizia penale assume molti di loro come adulti. In quasi tutti gli stati, si consente che i minori di età siano giudicati come adulti e in 15 di essi, la modalità è obbligatoria in alcune circostanze. Si stima che ogni anno 250000 bambini sotto i 16 anni siano perseguiti penalmente come adulti.

La politica, aggressiva ed ostile, del governo yankee, non riesce a offuscare l’opera della Rivoluzione nella protezione e nella cura dei bambini e dei giovani che ricevono una scrupolosa attenzione dai loro primi anni di vita, qualcosa che non perdonano ed impediscono che serva da esempio.

Questa è l’animosità che sentono e come disse José Martí: “È l’odio di chi non ispira simpatia verso quelli che la ispirano, del meschino per il generoso”.


Continúa el asedio yanqui contra Cuba

Por Arthur González

Los que se creyeron el cuento de que Barack Obama suavizó las presiones contra Cuba, ahora podrán conocer lo que realmente significó su decisión en el 2015, de trasladarla de la lista de países patrocinadores del terrorismo, a la de países observados, algo que en la práctica fue solo un golpe de efecto psicológico, ya que las sanciones que aplica Estados Unidos son similares para ambos grupos. Lo mismo hizo con la lista de países que permiten el tráfico de personas.

Esa verdad fue ratificada en aquella ocasión por tres funcionarios del Departamento de Estado, quienes señalaron: “Rescindir a Cuba de esa lista no flexibiliza el bloqueo, porque existen muchas otras regulaciones y prohibiciones como parte de la política del bloqueo, que son independientes de las sanciones que implica estar en ella”.

El 29 de junio 2018 el Departamento de Estado en su informe anual sobre el tráfico de personas, ratificó por cuarto año consecutivo, que Estados Unidos mantiene a Cuba en su lista de países bajo vigilancia por el tráfico humano, y por consiguiente con todas las sanciones que aplican para tales casos.

Entre las justificaciones para mantener a Cuba en ese listado, aducen que “el gobierno cubano no demostró un aumento en sus esfuerzos para eliminar el tráfico de personas, en comparación con el año anterior, y tampoco cumple plenamente el mínimo de normas para la eliminación del tráfico humano”.

Mentiras e inventos que sirven de pretexto para continuar su guerra económica contra el pueblo cubano, con el interés de matarlo de hambre y que piensen que es el socialismo el único responsable de tantas penurias y que para su modelo económico no sea copiado por otros países de la región.

Así lo expusieron especialistas del Council on Foreign Relations en 1999, cuando aseguraron: “La oposición de EE.UU. a la Revolución cubana y el apoyo a la democracia y al desarrollo en este hemisferio, lograron frustrar las ambiciones cubanas de expandir su modelo económico e influencia política”.

El actual informe afirma que total desvergüenza que “el gobierno cubano no criminaliza la mayoría de las formas de trabajo violento o tráfico sexual de niños de 16 y 17 años, y no ha informado de los servicios especializados para las víctimas identificadas”.

Organismos de Naciones Unidas reconocen los resultados de Cuba en su trabajo con la niñez, poniéndola de ejemplo, pero Estados Unidos no acepta la obra de la Revolución, en esa y otras materias. Diseñan cruzadas desinformativas para establecer matrices de opinión contrarias al proceso cubano, incluso en su informe de este año vuelven a mentir, al decir que “las autoridades de la Isla carecen de procedimientos para identificar proactivamente a las víctimas de trabajo forzado y tráfico sexual potencial, ni para detectar víctimas por actos ilícitos cometidos como resultado directo de ser traficado”.

Para los yanquis el “trabajo forzado” son las escuelas al campo, donde los estudiantes hacen trabajos no remunerados en la agricultura, falacias para desprestigiar la obra de la Revolución, que desde 1959 les dio a todos los niños el acceso gratuito a la educación, hasta la universidad.

En Cuba ningún niño trabaja, ni se les ve en los basureros recogiendo desechos, ni limpiando cristales de autos, haciendo de payasos, o vendiendo baratijas para poderse alimentar, como sucede en otros países.

Tampoco las niñas tienen que prostituirse y participar en la industria del cine pornográfico como en Estados Unidos, donde son víctimas de abusos sexuales y del consumo de drogas.

Los niños cubanos no pueden ser traficados a otros países porque para viajar requieren de un poder legal de sus dos padres, amén de lo difícil que resulta obtener un visado para visitar cualquier nación, debido a exigencias que imponen las embajadas en La Habana, como la de poseer una cuenta bancaria de no menos de cinco mil dólares y otras, solo para Cuba.

Otro argumento fabricado e incluidos en el informe del Departamento de Estados, es que Cuba envía a sus profesionales de la Salud a otros países, algo que ellos califican como “trabajo forzado”, desmeritando la labor humanitaria que realizan médicos, enfermeros y técnicos de la salud, en naciones que no tienen suficientes médicos o esos se niegan a trabajar en zonas intrincadas.

La manipulación política contra Cuba es general y para Estados Unidos el hecho de que el Estado sea el principal empleador en la economía cubana, es considerado por ellos como un elemento para incluirla en ese espurio listado que nadie en el mundo les ha solicitado.

En febrero de 2018 funcionarios del Departamento de Estado y de la Cancillería cubana, sostuvieron conversaciones de cómo proteger a las víctimas del tráfico de personas, donde la parte de Cuba explicó que en el 2016 fueron juzgados en la Isla, 21 casos de delitos por el delito de corrupción de menores y proxenetismo, y trata de personas.

Aunque desde hace varios años el Departamento de Estado reconoce en su informe que “las autoridades cubanas dan pasos para mejorar su récord”, insisten en deformar la realidad al decir que “no demuestran de manera general que hayan aumentado los esfuerzos en comparación con el período anterior”.

Es el plan para deformar la realidad del pueblo cubano, la cual es muy diferente a la del resto de America Latina en cuanto a seguridad ciudadana y el enfrentamiento a esos delitos, incluidas las mafias de traficantes extranjeros, hechos que las autoridades norteamericanas conocen perfectamente.

Estados Unidos es uno de los mayores violadores de los derechos de los niños, pero se arroga el derecho de ser juez mundial, especialmente contra países que tienen gobiernos no aceptables para ellos.

Recientemente salió a la luz el descontrol que tienen las autoridades estadounidenses, sobre miles de niños latinoamericanos que cruzaron la frontera desde México, desconociéndose su paradero.

Cifras oficiales aseguran que solo en el 2014, cerca de 66 mil niños ingresaron en Estados Unidos sin acompañantes, lo que representa un peligro sustancial para esos infantes que caen en manos de mafias dedicadas al tráfico humano, de órganos, la prostitución infantil, el tráfico y consumo de drogas.

En Cuba no se reportan casos de niños robados o desaparecidos, ni ventas de órganos, ni prostitución forzada, como ocurre a diario en los Estados Unidos.

Los niños cubanos tienen garantizada su educación, incluida la cultural y deportiva, la salud y una infancia feliz, a pesar de las penurias que causan la guerra económica y la persecución de Estados Unidos contra la Revolución. Ningún joven en la Isla es asesinado por la venta indiscriminada de armas de fuego, como sucede a diario en el país de los que se creen fiscales del mundo.

EE.UU. no cumple con su deber de proteger a los niños, cuando en su sistema de justicia penal asume a muchos de ellos como adultos. En casi todos los estados permiten que los menores de edad sean juzgados como adultos y en 15 de ellos, esa modalidad es obligatoria en algunas circunstancias. Se estima que cada año 250 mil menores de 16 años son procesados penalmente como adultos.

La política agresiva y hostil de las administraciones yanquis, no logra empañar la obra de la Revolución en la protección y cuidado de sus niños y jóvenes, quienes reciben una esmerada atención desde sus primeros años de vida, algo que no perdonan y evitan que sirva de ejemplo.

Esa es la animadversión que sienten y como aseguró José Martí: “Es el odio de quien no inspira simpatías hacia el que la inspira, del mezquino al generoso”.

Share Button

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.