dopo l’uccisione di più di 280 leader sociali
Il presidente della Colombia, Juan Manuel Santos, ha convocato una Commissione Nazionale di Garanzie di Sicurezza per investigare le uccisioni dei leader sociali e dei difensori dei Diritti Umani nel suo paese.
La decisione del mandatario uscente giunge quando erano già 282 le vittime, in due anni, e il governo è stato obbligato ad agire in relazione a questo problema crescente che necessita una soluzione urgente.
«Ho istruito il ministero della Difesa perché invii ispettori alla Polizia e all’Esercito, a Nariño e a Cauca, perché controllino quello che succede e come reagisce la Forza Pubblica, perché questo dev’essere un lavoro congiunto», ha detto l’attuale mandatario.
Santos ha reclamato anche dai membri della Forza Pubblica che vadano in persona nelle zone dove sono più comuni questi crimini ed ha segnalato che seguirà la azioni della polizia con il fine di fermare anche loro.
Le organizzazioni sociali e i difensori dei Diritti Umani hanno denunciato che le aggressioni contro gli attivisti sono diventate sistematiche e che la violenza si è indurita, anche se nella nazione sta avanzando un processo per la fine del conflitto, con i gruppi insorgenti.
Durante la sua visita a Tumaco, per esempio, il capo di Stato ha citato il recente assassinio di Margarita Estupiñán, leader sociale, presidente della giunta d’azione comunale e leader della campagna di Gustavo Petro nella
All’uccisione della Estupiñán si somma quella di Ana María Cortés, nel Cauca, coordinatrice della campagna presidenziale di Gustavo Petro in quest’area, ha indicato Telesur.
Inoltre differenti leader politici hanno espresso la loro condanna degli omicidi dei leader sociali ed hanno chiesto al presidente eletto della Colombia, Iván Duque, di pronunciarsi al rispetto.
Duque ha denunciato l’ondata di uccisioni dei difensori dei Diritti Umani nelle ultime settimane in varie regioni del paese ed ha reclamato sanzioni esemplari.
«Condanno categoricamente tutte le azioni violente contro i leader sociali e i leader politici. Io voglio che la Colombia riprenda l’agenda della legalità», ha segnalato il presidente eletto.
Dal 1 gennaio del 2016 al 27 febbraio del 2018 sono stati assassinati 282 leader sociali e difensori dei Diritti Umani.