Come parte dell’analisi che ha avuto luogo del Progetto di Costituzione nel Primo periodo ordinario di sessioni del IX Legislatura dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare alcuni dei temi trattati sono stati l’uguaglianza di genere, il matrimonio e la famiglia come parte di quanto esposto nell’Articolo 68.
Mariela Castro Espin, deputata per il municipio Piazza della Rivoluzione de L’Avana, ha commentato che con l’Articolo 68 Cuba si situa, da una prospettiva di protezione integrale alle persone per la loro orientazione sessuale ed identità di genere, tra i paesi all’avanguardia nel riconoscimento e nella garanzia dei diritti umani.
Questa proposta di protezione è risultata dalla maturità raggiunta dal processo rivoluzionario che legittima e protegge le relazioni sociali che si materializzano in vari tipi di famiglie ed è il dovere dello Stato di proteggerle e non discriminarle, ha assicurato.
La deputata ha manifestato la sua conformità con quanto esposto nell’Articolo 68, che concepisce l’unione volontaria tra due persone con attitudine legale e si basa sui diritti e doveri dei coniugi.
Castro Espin ha sottomesso alla valutazione del plenarium che la continuazione del testo in detto Articolo si lasci alla legislazione per essere più specifico e riferirsi agli obblighi delle coppie che optano per essere madri e padri, oltre il fatto che si basa sull’uguaglianza assoluta dei doveri e dei diritti dei coniugi e nelle condizioni che favoriscano integralmente il conseguimento dei loro fini.
D’altra parte, la deputata ha fatto notare che nell’Articolo 41 si stipula che lo Stato lavora per creare le condizioni necessarie che facilitino l’uguaglianza della cittadinanza e con la frase “la migliore maniera di dire è fare”, ha concluso il suo intervento.
Da parte sua, la Segretaria Generale della Federazione delle Donne Cubane, Teresa Amarelle Bouè, ha commentato che è un passo avanti il fatto che si sia tolta la frase che dice “il matrimonio è l’unione consensuale tra un uomo ed una donna”.
Tuttavia, in questo Articolo non si parla di adozione, e questo è un tema che si è lasciato per il Codice di Famiglia e che sia questo che regoli come deve essere il matrimonio ed altre questioni.
Non si può discriminare nessuno per la sua orientazione sessuale. Tutti i diritti devono essere per tutte le persone e corrisponde alle coppie sapere se vogliono essere madre e padre, ha detto Teresa Amarelle.
Sul tema, Homero Acosta ha commentato che il concetto di matrimonio che è stato cambiato ha una ripercussione nella continuazione dell’Articolo perché ha una visione di famiglia monoparentale e le questioni vincolate ai figli hanno un’altra formulazione nel progetto di Costituzione.
La questione dei figli è regolata negli articoli 69, 70, 72, dove si parla del concetto di famiglia. Da nessuna parte si limita l’obbligo dei genitori qualunque sia il matrimonio in cui si costituisca, ha affermato.
Yolanda Ferrer, deputata per Pinar del Rio, ha detto che il matrimonio deve essere basato sull’uguaglianza assoluta dei doveri e dei diritti dei coniugi e la legge deve determinare la forma in cui si costituisce.
Stiamo dando un primo passo rivoluzionario e molto importante. Non esiste nessuna giustificazione per privare la felicità di costituire una famiglia. Dobbiamo affrontare i pregiudizi e che la giustizia che difendiamo sia inclusiva, ha sentenziato.
Ritornando a prendere la parola, la deputata Mariela Castro Espin ha esposto che se consideriamo il tema riproduttivo dobbiamo essere conseguenti nel dare queste garanzie a tutte le famiglie.
Allo stesso modo, Miguel Barnet ha affermato che “stiamo inaugurando una nuova era”. “Questa è una Costituzione dialettica e moderna, se bisogna rompere la tradizione lo faremo, perché rompere la tradizione è anche un atto rivoluzionario e nel socialismo non può esistere nessun tipo di discriminazione contro gli umani. L’amore non ha sesso”, ha enfatizzato, concludendo il suo intervento.
di Susana Anton, da Granma traduzione di Ida Garberi