Oppositori cubani, una frode made in USA

Arthur González https://heraldocubano.wordpress.com

A chi gli si può dare più credibilità, ad una cosiddetta “opposizione” fabbricata, addestrata e finanziata dal governo USA per distorcere la realtà di Cuba o al popolo cubano che riporta 60 anni di vittorie, nonostante sopportare la più lunga e crudele guerra economica, finanziaria e mediatica della storia moderna?

Non c’è luogo a dubbi, la verità si apre da sola la strada e la cosiddetta “opposizione” solo ha tenuto fallimenti per essere falsa e senza sostegno popolare. Mai ha mai potuto sommare la gioventù cubana ed è sempre più minimalista, perché il denaro proveniente da Washington è diminuito notevolmente.

La realtà s’impone.

Dove si riunisce questa cosiddetta “opposizione”? A Miami, naturalmente, città dove ha il sostegno mediatico della stampa ufficiale, comprese le stazioni televisive che vivono nell’inventare macabre storie contro Cuba, e luogo propizio per ingannare i vecchi prestanome della tirannia di Fulgencio Batista e alcuni borghese che hanno abbandonato le loro proprietà sull’isola, che ancora sognano che la Rivoluzione di Fidel Castro non resisterà alle misure prese dagli USA.

Ora, di fronte alla schiacciante realtà della discussione popolare del Progetto della nuova Costituzione di Cuba, dimostrando al mondo ciò che realmente è una democrazia partecipativa, cominciano le grida di coloro che non hanno mai potuto rovesciare il socialismo.

Non ci sono esempi simili nel mondo della discussione di una riforma costituzionale a livello di ogni quartiere, luogo di lavoro, università ed aziende agricole, ciò che lascia senza argomenti quei salariati che accusano la Rivoluzione di “totalitaria e anti-democratica”. Negli USA neppure sognano far qualcosa di simile.

Per tentare idillicamente ad offuscare l’immagine di Cuba, impiegano parole preconcette e vuote come “frode”, “trappola”, “illegittimo” per qualificare il processo di consultazione popolare, qualcosa che la maggior parte dei paesi del “mondo libero” non ha mai realizzato, perché le leggi sono approvate da un gruppo di persone senza tener conto dei giudizi del popolo.

Forse Donald Trump ha analizzato con i cittadini il suo progetto di completare la costruzione del muro al confine con il Messico? O la sua decisione di separare i bambini dai loro genitori alla frontiera e di inviarli, senza accompagnatori, in centri di detenzione?

Cuba è sovrana e sempre consulta il popolo per le misure importanti dei suoi principali problemi.

Invece di sbraitare di fronte alla discussione del progetto costituzionale cubano, alcuni cubani che vivono negli USA, dovrebbero preoccuparsi per i gravi problemi che sussistono in quella società, come il razzismo, lo sfruttamento dei lavoratori che percepiscono salari miserabili per essere latini, la discriminazione contro le donne, le spese per fare inutili guerre imperiali ed armamenti sofisticati invece di approvare un sistema sanitario gratuito come quello che ha Cuba socialista, la vendita di armi senza limiti, o denunciare gli abusi sessuali che commettono sacerdoti e vescovi USA sui bambini.

Il progetto di testo costituzionale comprende l’intera società cubana e per essere ancora perfettibile, sarà consultato il popolo in modo che ognuno esprima apertamente le proprie idee ma sempre si manterrà il sistema socialista che pose termine al vergognoso passato in cui affondarono la repubblica, coloro che se ne andarono fuggendo per rifugiarsi dove governano i veri responsabili delle diseguaglianze sociali, economiche, di razza e sesso, della fame, miseria, analfabetismo e lo sfruttamento dei lavoratori e dei contadini.

Di fronte ad una schiacciante realtà, una manciata di salariati da Miami fanno la loro solita sceneggiata, tra essi Rosa Maria Paya, che ha cambiato i suoi sentimenti per un visto come rifugiata politica e vive a spese della morte del padre, deceduto in un incidente stradale, l’infecondo progetto Estado de Sats, creato dalla CIA nel 2007, senza alcun successo o seguaci, o l’immorale Orlando Pardo Lazo, che senza valori patriottici si masturbò sopra la bandiera cubana e si dice condivida il letto con Rosa Maria.

Questa è la fauna che aspira a governare l’isola, per questo da 60 anni vanno piagnucolando e diffamando la Rivoluzione ed, insieme alla CIA, chiedono al governo USA mantenere la guerra economica, con la frustrata aspirazione che il popolo scenda in strada.

Questi “amante della libertà” sono gli stessi che impediscono i viaggi dei nordamericani e si oppongono all’ingresso di crociere a Cuba, per il semplice fatto che mentre più persone comprovano le loro menzogne sulla Rivoluzione, meno supporto avranno le azioni che il Congresso di quel paese adotta contro il popolo cubano.

Coloro che ora qualificano di “frode” il processo consultivo del Progetto della nuova Costituzione, non hanno alzato le loro voci per esigere un plebiscito per ottenere il parere del popolo cubano, quando, a Washington, si approvarono la Legge Torricelli, l’esecrabile legge Helms-Burton, né il noto Piano Bush approvato nel 2004.

Il collasso del sistema socialista europeo e la disintegrazione dell’Urss, fecero delirare tale mafia terrorista, radicata a Miami, dicendo che la Rivoluzione cubana sarebbe crollato quale pedina di domino, come previde Brian Latel, ufficiale della National Intelligence della CIA in America Latina

Cuba sopravvisse grazie all’unità del suo popolo, insieme a Fidel Castro, e appoggiò la sua Rivoluzione, qualcosa che quella piaga, che si auto proclamano “oppositori”, non deve dimenticare.

La nuova tappa che vive la Cuba di oggi neppure permetterà che il suo sistema ritorni al passato. Potranno urlare, minacciare e scalciare poiché il popolo cubano sa ciò che desidera, perché la Rivoluzione gli ha insegnato a pensare, lo ha educato accademicamente e politicamente affinché non ritornasse nuovamente ad essere ingannato con illusorie promesse di acqua, strade e scuole, come offrivano i politicanti che nel 1959 fuggirono a Miami.

Poveri, a Cuba il popolo rafforza il suo processo per renderlo sempre più democratico e partecipativo, qualcosa che gli USA non fanno, neppure riforma la sua vecchia costituzione per adeguarla ai tempi, per paura di richieste popolari che non oserebbero soddisfare.

Parole sagge quelle di José Martí quando disse: “Con gli esempi succede che è più facile censurarli, che seguirli”.


Opositores cubanos, un fraude made in USA

Por Arthur González

¿A quién se le puede dar más credibilidad, a una llamada “oposición” fabricada, entrenada y financiada por el Gobierno de Estados Unidos para deformar la realidad de Cuba, o al pueblo cubano que lleva 60 años de victorias, a pesar de soportar la guerra económica, financiera y mediática más larga y cruel de la historia moderna?

No hay lugar a dudas, la verdad se abre sola su camino y esa llamada “oposición” solo ha tenido fracasos por ser falsa y sin apoyo popular. Nunca ha podido sumar a la juventud cubana y cada vez es más minimalista porque el dinero procedente de Washington ha disminuido notablemente.

La realidad se impone.

¿Dónde se reúne esa llamada “oposición”? En Miami, por supuesto, ciudad en la que cuentan con el respaldo mediático de la prensa oficialista, incluida las televisoras que viven de inventar historias macabras contra Cuba, y lugar propicio para engañar a los antiguos testaferros de la tiranía de Fulgencio Batista y algunos burgueses que abandonaron sus propiedades en la Isla, quienes aún sueñan en que la Revolución de Fidel Castro no resistirá las medidas tomadas por Estados Unidos.

Ahora ante la aplastante realidad de la discusión popular del Proyecto de la nueva Constitución de Cuba, demostrándole al mundo lo que es realmente una democracia participativa, comienzan los alaridos de los que nunca han podido derrocar el socialismo.

No hay ejemplos similares en el mundo de la discusión de una reforma constitucional a nivel de cada barrio, centros de trabajos, universidades y granjas agrícolas, lo que deja sin argumentos a esos asalariados que acusan a la Revolución de “totalitaria y anti democrática”. En Estados Unidos ni soñando hacen algo similar.

Para intentar idílicamente manchar la imagen de Cuba, emplean palabras preconcebidas y huecas como “fraude”, “trampa”, “ilegítimo” para calificar el proceso de consultas populares, algo que en la mayoría de los países del “mundo libre” nunca se ha ejecutado, porque las leyes las aprueban un grupo de personas sin tener en cuenta los criterios del pueblo.

¿Acaso Donald Trump analizó con los ciudadanos su proyecto de culminar la construcción del muro en la frontera con México? ¿O su decisión de separar a los niños de sus padres en la frontera y enviarlos sin acompañantes a centros de reclusión?

Cuba es soberana y siempre consulta con el pueblo las medidas trascendentales de sus asuntos principales.

En vez de berrear ante la discusión del proyecto constitucional cubano, algunos cubanos residentes en EE.UU., deberían preocuparse por los graves problemas que subsisten en esa sociedad, como el racismo, la explotación de los trabajadores que cobran salarios miserables por ser latinos, la discriminación de la mujer, los gastos para hacer guerras imperiales innecesarias y armamentos sofisticados, en vez de aprobar un sistema de salud gratuito como el que tiene la Cuba socialista, la venta de armas sin límites, o denunciar los abusos sexuales que comenten sacerdotes y obispos norteamericanos con niños.

El proyecto del texto constitucional abarca a toda la sociedad cubana y por ser aun perfectible, se le consultará al pueblo para que cada cual exprese abiertamente sus ideas, pero siempre se mantendrá el sistema socialista que acabó con el pasado oprobioso en que hundieron la república, los que salieron huyendo a refugiarse donde gobiernan los verdaderos responsables de las desigualdades sociales, económicas, de raza y sexo, del hambre, la miseria, el analfabetismo y la explotación de obreros y campesinos.

Ante una realidad aplastante, un puñado de asalariados desde Miami forman su acostumbrada alharaca, entre ellos Rosa María Paya, la que cambió sus sentimientos por una visa de refugiada política y vive a costa de la muerte del padre fallecido en un accidente de tránsito, el infecundo proyecto Estado de Sats, creado por la CIA en el 2007 sin logro alguno ni seguidores, o el inmoral Orlando Pardo Lazo, quien sin valores patrióticos se masturbó encima de la bandera cubana y se dice comparte el lecho con Rosa María.

Esa es la fauna que aspira a gobernar la Isla, por eso llevan 60 años lloriqueando y difamando a la Revolución, y junto a la CIA le exigen al Gobierno yanqui mantener la guerra económica, con la frustrada aspiración de que el pueblo se lance a las calles.

Esos “amantes de la libertad” son los mismos que impiden los viajes de los norteamericanos y se oponen a la entrada de cruceros a Cuba, por el simple hecho de que mientras más personas comprueben sus mentiras sobre la Revolución, menos apoyo tendrán las acciones que el Congreso de ese país adopta contra el pueblo cubano.

Quienes ahora califican de “fraude” el proceso consultivo del Proyecto de la nueva Constitución, no alzaron sus voces para exigir un plebiscito para obtener la opinión del pueblo cubano, cuando en Washington se aprobaron la Ley Torricelli, la execrable Ley Helms-Burton, ni el conocido Plan Bush aprobado en 2004.

El colapso del sistema socialista europeo y la desintegración de la URSS, hicieron delirar a esa mafia terrorista radicada en Miami, de que la Revolución cubana se vendría abajo cual ficha de dominó, como vaticinó Brian Latel, oficial de la Inteligencia Nacional de la CIA en América Latina.

Cuba sobrevivió gracias a la unidad de su pueblo junto a Fidel Castro y apoyó a su Revolución, algo que esa lacra, que se auto proclaman “opositores”, no debe olvidar.

La nueva etapa que vive la Cuba de hoy, tampoco permitirá que su sistema regrese al pasado. Podrán gritar, amenazar y pataletear, que el pueblo cubano sabe lo que desea, porque la Revolución lo enseñó a pensar, lo educó académica y políticamente para que no volviera a ser engañado con ilusorias promesas de agua, camino y escuelas, como ofrecían los politiqueros que en 1959 se fugaron a Miami.

Allá ellos que se cocinan en su salsa agria, en Cuba el pueblo fortalece su proceso para hacerlo cada vez más democrático y participativo, algo que Estados Unidos no hace, ni tampoco reforma su vieja constitución para adecuarla a los tiempos, por temor a reclamos populares que no se atrevería a cumplir.

Sabias palabras de José Martí cuando dijo: “Con los ejemplos sucede que es más fácil censurarlos, que seguirlo”

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