Il rappresentante permanente di Cuba presso l’Associazione degli Stati dei Caraibi (AEC), l’ambasciatore Guillermo Vázquez Moreno, ha guidato la delegazione cubana cha ha partecipato alla IX Riunione Straordinaria del Consiglio dei Ministri della AEC che si è svolto nella capitale di Trinidad y Tobago.
Nella riunione gli Stati membri hanno esaminato e approvato i termini di riferimento per i direttori dell’organizzazione che dovranno essere eletti nel prossimo Consiglio dei Ministri, ha informato il Ministero delle Relazioni Estere di Cuba.
Questo è uno dei principali aspetti della nuova struttura dell’organizzazione come parte del suo processo di rivitalizzazione approvato nel VII Vertice dei Capi di Stato e di Governo della AEC realizzato a L’Avana nel giugno del 2016.
Al termine della riunione, l’ambasciatore cubano ha indicato l’importanza del processo di rivitalizzazione della AEC e dell’appoggio di Cuba per ottenere le elezioni dei nuovi direttori, a beneficio del compimento degli obiettivi di lavoro di questa organizzazione regionale.
L’Associazione degli Stati dei Caraibi è stata concepita e si rifà al suo Accordo Costitutivo come un organismo di consultazione, concertazione e cooperazione. Il vertice inaugurale che si svolse a Puerto España, in Trinidad y Tobago, nell’agosto del 1995, adottò la dichiarazione dei principi della AEC e stabilì il turismo, il commercio e il trasporto come assi prioritari attorno ai quali si dovevano tracciare le strategie della cooperazione.
Poi è stata incorporata la riduzione del rischio dei disastri e nel Vertice de L’Avana del giugno del 2016 è stato addizionato lo scontro al cambio climatico, come mostra l’importanza che conferiscono i paesi della conca caraibica a questi temi. In questo modo si completano i cinque assi prioritari che servono da pietra angolare del disegno dei programmi di cooperazione dell’Associazione degli Stati dei Caraibi.
La AEC è stata il primo meccanismo associativo regionale al quale la Rivoluzione cubana ha partecipato pienamente, includendosi dall’inizio nel processo negoziatore come uno dei paesi fondatori dell’organizzazione.