Tre trasferimenti di fondi per sostenere il lavoro di solidarietà di Cuba in Argentina nel campo oculistico e uno per aiutare a Cuba le vittime dell’uragano Irma sono stati trattenuti da banche internazionali a causa del blocco statunitense.
60000 € destinati a Cuba da raccolte solidali tedesche,
6800 € raccolti nei paesi baschi per il centro oftalmologico gratuito Che Guevara di Cordoba in Argentina,
3500 € donati per lo stesso progetto da Izquierda Unida dei Paesi Baschi,
7000 € raccolti sempre nei Paesi Baschi per la associazione argentina “Un nuovo mondo è possibile”.
Le banche “colpevoli” sono state: gli olandesi di ING, i tedeschi di Deutsche Bank, gli italiani di Unicredit, la quale invece in passato era stata disponibile.
Un impiegato della banca tedesca, che ha chiesto di non essere identificato, ha dichiarato a Cubainformación che “esiste un elenco di paesi con cui è vietato negoziare, tra cui Cuba,” e che la sola parola “Cuba”, anche in nome di un’ Associazione europea, accende tutti gli alert di blocco. “Deutsche Bank non vuole rischi”, ha detto. Ricordiamo che l’entità tedesca ha già pagato nel 2015 258 milioni di dollari agli Stati Uniti per presunta “violazione delle sanzioni” nei confronti dei paesi bloccati. L’entità, inoltre, è quotata alla Borsa di New York.
Ricordiamo che il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, attraverso l’OFAC (Office of Foreign Assets Control), ha imposto pesanti multe alle banche europee per presunta “violazione” del blocco finanziario contro Cuba e di altre nazioni. Ad esempio, una multa di 9 miliardi a BNP Paribas, 1,7 miliardi a Commerzbank, Crédit Agricole 787 o 536 milioni di Crédit Suisse.
Il blocco, secondo le stime de L’Avana, è costato all’isola più di 125 miliardi di dollari a prezzi correnti, oltre 800 miliardi di dollari considerando il deprezzamento del dollaro contro il valore dell’oro.
Il blocco contro Cuba, condannato 26 volte all’ONU, l’ultima volta con 191 voti a due, è una sistematica e flagrante violazione dei diritti umani di oltre undici milioni di cubani.
Ecco perché sempre più persone si chiedono: fino a quando continuerà il blocco USA contro il popolo cubano?