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Il Paese si svegliava in totale tranquillità, dopo un’operazione di droni neutralizzata dalle Forze Armate Nazionali Bolivariane. Il primo tentativo di assassinio de Presidente Nicolás Maduro, al potere dal 2013, fu effettuato il 4 agosto pomeriggio a Caracas, dove i militari respinsero l’azione impedendone l’approssimarsi. Almeno due esplosioni si ebbero sul palco presidenziale di Avenue Bolivar, una delle più lunghe della capitale venezuelana, per commemorare l’81° anniversario della creazione della Guardia Nazionale Bolivariana (GNB). Furono opera di due droni carichi di esplosivi, distrutti dal personale militare e subito le guardie del corpo del presidente lo proteggevano con pannelli antiproiettile.
Nel messaggio alla nazione, trasmesso su un’emittente radiotelevisiva, Maduro indicava che la prima esplosione era dovuta al fallito lancio dell’ordigno alla fine della manifestazione. “La mia prima reazione è stata osservare, in serenità, perché ho piena fiducia nella lealtà del popolo e delle Forze Armate, Dio mi protegge ma sulla terra Popolo e Forze Armate mi proteggono”, dichiarava.
“Soldati di flanella”
Il gruppo anonimo che si autodefinisce “Soldati di flanella” rivendicava il tentato omicidio e dal suo account twitter indicava che il suo obiettivo era il palco presidenziale, sorvolando coi due droni carichi di C4. Denominarono l’attentato “Operazione Fénix” rilasciando una dichiarazione tramite la giornalista Patricia Poleo, latitante dopo essere stata accusata dall’Ufficio del Procuratore di aver partecipato dell’assassinio del procuratore Danilo Anderson nel 2004. A causa dell’attentato, che feriva sette militari della GNB, ve erano degli arrestati e indagini in corso, dichiarava il Capo dello Stato. Maduro accusava l’uscente presidente di estrema destra colombiano Juan Manuel Santos, i cui rappresentanti rigettavano l’accusa.
Alba in pace
Questa domenica Caracas e il resto del Paese sono calmi, poche ore dopo il fallito attentato.
Madelein Garcia @madeleintlSUR
Sono riuscita a comunicare col Ministro della Difesa Vladimir Padrino cje conferma che il Paese è calmo così come le unità militari, “tutto è tranquillo, le unità militari sono nel quotidiano, il Paese è calmo”. 3:28 – 5 ago. 2018
“Non possono, né potranno, siano certi che continueremo il corso del nostro Paese, che vuole pace e sviluppo”, sottolineava Maduro dal Palazzo presidenziale di Miraflores, aggiungendo che non è mai stato più deciso a combattere e a rinvigorire la Rivoluzione Bolivariana, “a vincere nell’unico modo che abbiamo, quello della pace e della Costituzione”.
Traduzione di Alessandro Lattanzio