«Il blocco imposto dal governo degli Stati Uniti a Cuba è ingiusto», ha affermato ieri lunedì 10, a L’Avana, il rappresentante dell’Organizzazione Mondiale della Salute e dell’Organizzazione Panamericana della Salute (OMS/OPS) nell’Isola, Cristian Morales.
«Per questo, ci sommiamo alla posizione della maggioranza dei paesi nel momento del voto storico nell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite», ha aggiunto Morales in una dichiarazione a Prensa Latina nella capitale cubana.
«Questa politica danneggia lo sviluppo e la salute del popolo cubano e obbliga le autorità nazionali ha fare sforzi doppi e tripli per mantenere in funzione gli strumenti e garantire i medicinali necessari», ha sottolineato.
«A Cuba si producono due terzi dei medicinali che si consumano, ma a volte questa quantità necessita materia prima che proviene dall’estero e in occasioni il blocco lo impedisce», ha riconosciuto il funzionario delle Nazioni Unite.
«Ci sono medicinali che non si producono nell’Isola e si devono importare, ma invece di giungere dall’America Latina o dagli stessi Stati Uniti devono arrivare dalla Cina o dall’Europa», ha lamentato.
«Inoltre le compagnie che li vendono si devono assicurare che non abbiano componenti statunitensi, perchè possono essere oggetto di sanzioni.
In questo modo si danneggia il paese ad anche il suo sistema di salute, perchè si devono pagare somme più forti per gli stessi acquisti», ha concluso il rappresentante della OPS/OMS.
Il prossimo 31 ottobre, il governo cubano denuncerà l’indurimento del blocco nell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.