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L’avvocato del presidente ecuadoriano Rafael Correa, Christophe Marchand, ha informato che l’Interpol ha sospeso l’ordine di cattura, perché il processo ha implicazioni politiche.
La difesa di Correa per il caso Balda ha indicato che la sospensione è avvenuta dopo aver inviato un fascicolo in Francia, sede dell’Interpol, dove ha dimostrato che il processo non è basato sul diritto, ma ha fini politici.
“I precedenti governanti vengono sottoposti ad azioni giudiziarie per rimuoverli dall’arena politica”, ha denunciato l’avvocato.
Ha inoltre spiegato che la situazione con Correa si basa sulla persecuzione politica che esiste in America Latina contro ex leader, casi che sono già stati segnalati alla Corte Interamericana dei Diritti Umani.
Ora si prevede che il Tribunale della Commissione di Controllo dell’Interpol deciderà se la causa contro Correa verrà definitivamente sospesa.
Marchand ha sottolineato che non ci sono prove che colleghino l’ex presidente al rapimento dell’ex deputato Fernando Balda, quindi si aspetta che i giudici resistano alle pressioni.
La difesa di Rafael Correa ha chiesto alla ONU d’investigare le parzialità della giustizia ecuadoriana
Gli avvocati dell’ex presidente del Ecuador, Rafael Correa, hanno denunciato presso la organizzazione delle Nazioni Unite ONU la mancanza d’indipendenza della Giustizia ecuadoriana.
In accordo con un comunicato dell’avvocato Christophe Marchand e del giurista Ludovic Hennebel, la denuncia presentata al relatore speciale della ONU, Diego García- Sayán, dimostra la persecuzione giudiziaria di magistrati, pubblici ministeri e avvocati contro Correa per ragioni politiche.
Inoltre hanno indicato che esiste la violazione dei diritti e delle libertà, così come la manipolazione delle autorità giudiziarie dell’esecutivo e degli attori che servono gli interessi di questo.
Gli avvocati hanno chiesto al relatore della ONU d’investigare sulle presunte violazioni dei diritti umani del Governo del Ecuador ed hanno raccomandato a Quito d’adottare misure per sradicare queste pratiche.
In accordo con i giuristi, Correa è processato dalla Giustizia ecuadoriana senza prove nel detto caso Balda, definito un processo che viola sistematicamente le regole di base di un processo giusto e vogliono evitare che l’ex presidente partecipi alla vita democratica e politica del paese.
Correa è investigato in Ecuador per la sua presunta partecipazione al sequestro dell’ex deputato Fernando Balda nel 2012, che viveva in Colombia dal 2009 ed era uscito dal suo paese per sfuggire a due processi legali.
Antonio Ingroia in Ecuador come difensore di Correa
di Davide Matrone
Martedì 18 settembre viene sospesa l’udienza preliminare per il caso Balda. L’ha disposto la giudice Daniella Camacho. La decisione è stata presa affinché le parti processuali abbiano più tempo per analizzare le prove presentate dalla Procura Generale per due dei sei imputati.
All’udienza preliminare, realizzatasi presso la Corte Costituzionale di Quito, erano presenti gli avvocati internazionali che, in nome del Presidente Rafael Correa (uno dei sei imputati), assistono alle fasi processuali. Tra gli avvocati c’era anche l’ex pm di Palermo, Antonio Ingroia che oggi esercita la professione di avvocato di diritto penale in varie città italiane.
Da qualche mese è componente di un pool di osservatori internazionali composto da: Christophe Marchand, Jacopo Buffarini, Caupolicán Ochoa, David Araméndiz, i quali stanno analizzando gli atti d’accusa contro l’ex Presidente della Repubblica dell’Ecuador, in relazione al presunto sequestro di persona nei confronti del politico F. Balda.
Ingroia, dopo aver analizzato le carte processuali, dichiara di non incontrare – nella sostanza – nessuna prova che accerti la responsabilità penale di Rafael Correa per il reato presuntamente commesso. “Non ci sono intercettazioni telefoniche, non ci sono tracce che confermino che la responsabilitá di Correa nel presunto sequestro. Invece, c’è una manipolazione del diritto penale, del diritto processuale e del diritto della prova. C’è una chiara strumentalizzazione politica della giustizia nei confronti dell’ex leader dell’Ecuador. Ci troviamo di fronte ad un’accusa grave e per di più fragile”.
Secondo l’avvocato italiano il processo – contro l’ex Presidente – rappresenta un colpo di stato giuridico. In America Latina nello stesso periodo vengono processati i massimi rappresentanti dei governi progressisti che hanno ostacolato le potenti lobby legate alle oligarchie locali ed internazionali. È accaduto in Ecuador con i casi Glass e Correa ed è avvenuto in altri paesi del continente come in Brasile (casi Lula e Rousseff), in Argentina (caso C. Kirchner) e in Paraguay (caso F. Lugo).
Rafael Correa viene accusato del reato di sequestro semplice dell’ex parlamentare Fernando Balda. Il sequestro sarebbe avvenuto in territorio colombiano il 13 agosto del 2012 con il coinvolgimento di agenti di inteligence ecuatoriani infiltrati e di un ufficiale di polizia colombiano che avrebbero agito sotto i comandi dell’ex Presidente Correa.
Secondo il principio di colpevolezza e secondo il diritto penale internazionale una persona può essere processata quando si riscontrano elementi che accertino la responsabilità dello stesso accusato. Qui c’è una violazione di tale diritto. In tal caso, bisogna rispondere in due modi. Innanzitutto, si deve attivare una mobilitazione dell’opinione publica internazionale, e poi bisogna evitare la politicizzazione della magistratura. Attualmente lo stato di diritto in Ecuador, è in pericolo”, conclude Ingroia.