La casa di legno verde con le tegole rosse è uno dei luoghi più affascinanti di Soledad di Mayarí, nel II Fronte Orientale Frank País, in Santiago di Cuba.
Il vecchio salone delle feste dove il giovane Raúl Castro Ruz diresse nel 1958 il Congresso Contadino in Armi con il bracciale del Movimento 26 di Luglio sul braccio sinistro, sembra immobile nel tempo tra le colline della Sierra L’entrata è custodita da una linea di palme e un sentiero in pietra comincia alle due porte principali del locale, oggi trasformato in un museo sempre aperto ai visitanti, ai curiosi e ai vicini di Soledad.
All’interno, a sinistra, un vecchio giradischi ricorda l’epoca in cui era l’unico centro notturno della zona.
La guardia rurale di Batista non avrebbe mai sospettato che quel 21 settembre questo sarebbe stato il luogo scelto da centinaia di contadini e contadine per parlare dei diritti di coloro che vivevano nella miseria più assoluta e di perchè le armi sarebbero state il primo strumento del cambio che avrebbe permesso loro di diventare padroni delle terre.
Lì, in quella piccola casa discreta di una comunità della geografia cubana allora dimenticata dai vari governi negli anni della Repubblica, si cominciò a vincere con la Rivoluzione.
I delegati approvarono il regolamento dell’organizzazione che si creava e una Dichiarazione dei principi nella quale si riaffermava la posizione del movimento contadino nella lotta per le sue giuste domande e il suo piano d’appoggio all’esercito ribelle.