dietro il 46% di Bolsonaro in Brasile
Rete Solidarietà Rivoluzione Bolivariana
Forse nemmeno lui fino a 10 giorni fa pensava a un risultato elettorale così favorevole. I sondaggi attribuivano a Bolsonaro, candidato della ultradestra, circa il 29% dei voti, con un vantaggio di circa 8 punti sul candidato delle sinistre Haddad che era in rimonta. E poi?
Poi improvvisamente ha messo il turbo e ieri lo spoglio elettronico gli ha attribuito il 46%. Se non fosse stato per le regioni del nord est povero che da sempre votano a sinistra, e che anche stavolta non hanno tradito, eleggendo governatori del PT e Comunisti, da stasera il Brasile avrebbe un nuovo Trump come presidente. E invece si andrà al ballottaggio.
Nemmeno il mini attentato subito aveva spostato i sondaggi a favore di Bolsonaro, cosa è successo negli ultimi giorni?
In molti tra gli osservatori affermano che il potente apparato delle chiese evangeliche, il blocco compatto dei network brasiliani ed uno tsunami di fake news ben orchestrate da centrali organizzate, hanno spostato i voti dell’elettorato credente, e confuso un elettorato di centro che da 3 settimane si è trovato orfano della presenza di Lula a cui è stato proibito tutto (votare, rilasciare interviste, registrare video).
Haddad aveva spiegato 4 giorni fa che attraverso i messaggi di WhatsApp sono stati trasmessi circa 5.000 messaggi ripetuti milioni di volte, con notizie negative, insulti e contenuti osceni su di lui.
“Ci sono milioni di messaggi con contenuti offensivi contro la mia famiglia, il mio lavoro di ministro, oltre ad altre immagini volgari di donne e bambini”
Il PT (il partito di Lula) accortosi di quanto stava accadendo ha istituito un numero verde per cercare di arrestare questa valanga. In pochi giorni centinaia di fake news sono state segnalate, la maggior parte attaccavano Haddad e la candidata vice presidente, la comunista D’Avila, sui temi personali, familiari e religiosi.
In conseguenza della presentazione di un dossier con 115 richieste di denunce, è dovuto intervenire addirittura il Tribunale Supremo Elettorale (evento mai successo prima), per far oscurare dal web 35 fake news e video ritenuti oltraggiosi e chiaramente falsi.
Alcune bufale sono anche difficili da tradurre per motivi di decenza.
Tutto ciò avveniva però a sole 24 ore dal voto, quando ormai il danno era fatto.
Ne riportiamo qui alcune di quelle oscurate.
I contenuti riguardano vari temi.
Il tema bambini: Haddad toglierà i bambini alle famiglie e diventeranno di proprietà dello stato (fake news che già aveva funzionato in altri paesi sudamericani).
Il tema sessualità: il PT distribuirà biberon con la forma di un pene.
Il tema economico: Haddad confischerà i risparmi delle persone accumulati nei fondi.
Le industrie licenzieranno 1 milione di dipendenti se vincerà Haddad a cominciare da Coca Cola e Samsung.
Il tema religione: Manuela d’Avila, candidata vice di Haddad, ha indossato una maglietta con Gesù gay.
Un altro post attribuiva a Manuela la seguente frase: “Il cristianesimo sparirà. Si restringerà e si contrarrà fino a sparire. Noi siamo più popolari di Gesù Cristo in questo momento”.
Secondo gli avvocati della coalizione di sinistra che sono riusciti a far oscurare queste notizie, le false informazioni offuscavano l’immagine dei candidati di fronte al pubblico cristiano, “scioccando un numero di persone che si sono offese con le presunte frasi”.
Altri link erano una vera e propria truffa nei confronti degli elettori di Lula poco informati. Si pubblicizzava e si chiedeva di votare per Lula digitando nel voto elettronico la lista numero 17, ma risulta che la lista numero 17 era quella di Bolsonaro e che peraltro Lula non era nemmeno candidato poiché gli era stato proibito 3 settimane fa.
La tv Record di proprietà di un vescovo ha offerto spazi elettorali personalizzati al candidato Bolsonaro. È intervenuta addirittura Rete Globo (il principale network del paese e anch’essa pro Bolsonaro) per dire che questa era una violazione delle regole. Bolsonaro non si è presentato al dibattito del venerdí pre elettorale con tutti gli altri candidati evitando domande scomode e si è recato nella tv del vescovo per un monologo di 26 minuti con alto indice d’ascolto.
Il successo dell’onda Bolsonaro ha coinvolto altri ultras anti Lula del suo schieramento. Il figlio di Bolsonaro è risultato il deputato più votato della storia del Brasile ed è stato eletto a Rio de Janeiro, l’avvocata che ha accusato Dilma per l’impeachment è la più votata di San Paolo con 2 milioni di voti, inclusa anche lei nella squadra personalmente da Bolsonaro.
Per quanto riguarda i votanti in molte regioni del paese si sono avuti problemi con il nuovo sistema biometrico voluto dal governo golpista Temer. Ricordiamo inoltre che a 3,3 milioni di cittadini delle regioni povere del nord-est (da sempre filo Lula) è stato proibito di votare poiché non hanno fatto in tempo a registrarsi nei loro territori.
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