Una guerra contro un paese che cerca la pace

«Sino a che gli Stati Uniti continueranno ad attaccare il popolo cubano come se continuasse la Guerra Fredda, staranno attaccando il diritto di tutti i popoli alla pace, alla sovranità e allo sviluppo»,  ha scritto  il  Premio Nobel Adolfo Pérez Esquivel nella lettera inviata al Segretario Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), ed ha definito questa politica genocida imposta da quasi 60 anni all’Isola come una guerra contro un paese che cerca  la pace.

A pochi giorni dalla votazione nella ONU della Risoluzione: Necessità di Porre fine al Blocco economico, commerciale finanziario imposto dagli Stati Uniti all’Isola, il Premio Nobel Adolfo Pérez Esquivel ha protestato contro l’ingiustizia, così  come ha fatto in ripetute occasioni la comunità internazionale.

Il blocco ha smesso d’essere un problema tra due paesi per diventare un problema di tutti i popoli del mondo contro gli Stati Uniti, perché attaccano il diritto all’autodeterminazione, ha commentato.

A Cuba 130 organizzazioni della società civile hanno alzato le loro voci contro questa politica che tenta d’asfissiare la Maggiore delle Antille da quasi sei decenni.

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