Da questo lunedì ha avuto inizio in Bolivia il pagamento del bonus Juancito Pinto che da ben 12 anni viene consegnato agli studenti boliviani come incentivo affinché questi frequentino regolarmente le scuole e ai loro genitori in modo che possano avere un piccolo reddito aggiuntivo per acquistare elementi necessari all’istruzione.
Il bonus del valore di 200 pesos boliviani è destinato a 2,2 milioni di studenti afferenti la scuola primaria e secondaria in Bolivia. Secondo i dati forniti dal ministero della Pubblica Istruzione il bonus Juancito Pinto, istituito da dodici anni, è riuscito a ridurre il tasso di abbandono scolastico nella scuola primaria dal 6,5% all’1,8%; mentre nella scuola secondaria dal’8,5% al 4%.
«Questo bonus è possibile grazie alla nazionalizzazione» degli idrocarburi, ha spiegato attraverso il proprio account Twitter il presidente Evo Morales.
Morales ha promosso dal 2006, quando è diventato presidente, un processo di nazionalizzazione delle risorse naturali e di società statali privatizzate in modo che i profitti avvantaggino la popolazione attraverso bonus sociali.
Il presidente ha spiegato che per l’erogazione di questo bonus non ci saranno contributi dal Tesoro Generale della Nazione (TGN), dal momento che i 440 milioni di pesos boliviani che fanno parte del pagamento del bonus provengono da società statali e nazionalizzate.
«Il risultato del bonus è che abbiamo abbassato l’abbandono scolastico, soprattutto a livello primario, il che significa che non ci saranno nuovi analfabeti. Sappiamo tutti leggere e scrivere, in questi tempi per costituzione è un obbligo di laurearsi», ha dichiarato il presidente.
La gestione economica di Evo Morales basata sulle nazionalizzazioni, da qualcuno definita ‘evonomics’, ha permesso alla Bolivia, il paese più povero e arretrato del continente latinoamericano, di essere la nazione che da due anni fa registrare la maggiore crescita del PIL in America Latina.
Oltre ad aver abbattuto significativamente il tasso di povertà nel paese.
A reti unificate ci raccontano che il socialismo porta solo miseria e instabilità sociale. Il successo boliviano mostra il contrario. Sono invece le politiche neoliberiste a rovinare irrimediabilmente quei paesi che hanno la sventura di adottarle. Gli esempi di Brasile e Argentina sono paradigmatici in tal senso.
Nei due giganti latinoamericani le disuguaglianze sono esplose. La povertà schizzata alle stelle. Il tessuto sociale ormai disgregato. Con Buenos Aires che si trova nuovamente, come all’inizio del millennio, alle soglie di un default le cui conseguenze saranno interamente scaricate sul popolo.
Ma qualcuno ha ancora il coraggio di credere e propagandare una simile ottusa teoria economica.