Dopo il mancato rinnovo della concessione della base militare di Manta, risalente al 2009, le forze armate Usa tornano a Quito in flagrante violazione dell’articolo 5 della Costituzione, ma con il beneplacito del presidente Lenín Moreno e del suo governo.
di David Lifodi www.labottegadelbarbieri.org
L’articolo 5 della Costituzione ecuadoriana, approvata nel 2008, dichiara l’Ecuador un territorio di pace, “dove non è permessa l’installazione di basi militari straniere. Inoltre, è proibito cedere basi militari nazionali a forze armate straniere”. Purtroppo, la Costituzione di Montecristi è stata invece disattesa dall’attuale presidente e dal suo governo, aldilà delle dichiarazioni di facciata in cui si giura che non sarà riaperta la base militare di Manta, dismessa nel 2009, e che i militari statunitensi non resteranno in maniera permanente in Ecuador.
È quest’ultima dichiarazione, relativa alla presenza non stanziale dei militari Usa in Ecuador, a gettare fumo negli occhi, perché l’apertura di una Oficina de Cooperación tra i due paesi, lo scorso 2 agosto, ha rappresentato solo il primo passo per favorire il ritorno dell’esercito a stelle e strisce nel paese andino. Il ministro della Difesa dell’Ecuador, Oswaldo Jarrín, ha ammesso a mezza bocca che tutti i compiti propri dei militari Usa che operavano nella base di Manta fino al 2009, quando furono cacciati dal presidente Rafael Correa, saranno svolti da un solo aereo guidato dagli Stati uniti finalizzato ad azioni di intelligence.
Nel corso di questi ultimi mesi, però, è emerso che non è solo un avión de inteligencia a violare quanto sancito dall’articolo 5 della Costituzione. In primo luogo, dopo 11 anni di assenza, militari ecuadoriani torneranno a partecipare ad Unitas, l’esercito multinazionale di manovre militari sotto il comando statunitense, le cui funzioni, almeno ufficialmente, dovrebbero essere legate al controllo e alla repressione dei cartelli del narcotraffico e del terrorismo internazionale. Ancora più preoccupanti sono le attività dell’Oficina de Cooperación, che ha iniziato a promuovere programmi dediti a finanziare l’acquisto, il commercio e la vendita di armi. In pratica, l’Oficina de Cooperación installatasi in Ecuador curerà gli interessi militari degli Stati uniti, nonostante Moreno si sforzi nel sottolineare che l’avión de inteligencia non metterà in alcun modo a repentaglio la sovranità del paese.
Come se non bastasse, all’aereo e all’ Oficina de Cooperación si aggiungerà una nave ospedale, la Usns Comfort, che opererà in maniera periodica al largo della costa ecuadoriana. Difficile pensare che tutto ciò non richiami venti di guerra o comunque l’interesse degli Stati uniti a far sentire la propria presenza in tutto il continente latinoamericano. Del resto, una conferma in questo senso viene anche dalla nomina del nuovo ambasciatore Usa a Quito, Michael Fitzpatrick, sia per il suo ruolo chiave svolto in Centroamerica negli anni Ottanta in qualità di uomo della contrainsurgencia sia per le sue dichiarazioni sull’Ecuador, ritenuto “un paese di grande interesse per gli Stati uniti”.
Eppure, nel febbraio 2018, l’allora ministro della Difesa Patricio Zambrano aveva garantito che l’Ecuador non avrebbe mai più ospitato una base militare sul proprio territorio. L’accordo per l’utilizzo della base militare di Manta era stato firmato nel 1999 tra la Casa Bianca e Palacio de Carondelet, dove allora siedeva Jamil Mahuad, uno dei presidenti più screditati nella storia dell’Ecuador. Quando Rafael Correa giunse alla presidenza, nel 2007, disse subito che non avrebbe rinnovato la concessione della base agli Usa per ulteriori dieci anni e così fece. L’attuale cooperazione tra Stati uniti ed Ecuador, in effetti, non prevede l’insediamento di una base militare Usa nel paese latinoamericano, né tantomeno la riesumazione di quella di Manta, ma in pratica aggira la Costituzione, perchè permetterà alle forze armate statunitensi, in caso di una eventuale guerra, di utilizzare l’Ecuador come supporto logistico, obbligandolo a rivestire la stessa funzione dell’Honduras contro il Nicaragua sandinista o la guerriglia efemelista in El Salvador negli anni Ottanta.
I rapporti tra Usa ed Ecuador saranno all’insegna della cooperazione e del rispetto, garantiscono da Quito e da Washington, ma se il mancato rinnovo della concessione della base di Manta aveva rappresentato il punto più delicato nelle relazioni tra i due paesi, adesso l’Ecuador si è avvicinato fin troppo agli Stati uniti, svendendo la sua sovranità al potente vicino e assestando un ulteriore, durissimo colpo a quanto resta dell’integrazionismo latinoamericano.