Più di trenta nazioni e rappresentanti di gruppi e organizzazioni multilaterali hanno alzato le voci nell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per ratificare il loro sostegno alla risoluzione presentata da Cuba contro il blocco per la 27ª volta.
Intervenendo, hanno anche respinto con energia gli emendamenti presentati dal governo degli Stati Uniti per ostacolare, manipolare e variare nella sessione di quest’anno, l’evidente appoggio della comunità internazionale alla risoluzione cubana.
CUBA È NOSTRA SORELLA: CARICOM
Lo ha confermato la rappresentante delle Bahamas, che è intervenuta nel dibattito nella ONU a nome dei 14 paesi membri della Comunità degli Stati dei Caraibi (CARICOM), per reiterare la loro opposizione al blocco commerciale, economico e finanziario contro Cuba imposto dagli Stati Uniti da sei decenni e che ha reiterato che questa ingiusta politica ha provocato molta sofferenza al popolo cubano, che viola il diritto internazionale, il multilateralismo, i principi di sovranità e non ingerenza e per questo conta con una condanna a livello globale.
Poi ha ricordato che Cuba mantiene una cooperazione molto attiva con la regione, soprattutto da un punto di vista commerciale, della salute e delle infrastrutture. «È una socia economica importante.
Cuba è una sorella e così lo sentiamo. In questo contesto il blocco è un ostacolo per il nostro sviluppo».
GRUPPO AFRICANO
Il rappresentante del Marocco, a nome del Gruppo Africano, ha assicurato che è necessario porre fine immediatamente al blocco contro Cuba e permettere che l’Isola possa continuare a contribuire allo sviluppo mondiale. Poi ha lamentato l’arretramento nelle relazioni bilaterali con gli USA e l’atteggiamento dell’ amministrazione di Trump con il paese dei Caraibi.
Il portavoce dell’Egitto, rappresentando il G 77 più la Cina, ha lamentato che i blocco sia ancora vigente e che gli USA lo vogliano indurire, ed ha reiterato l’impegno dei membri del Gruppo con lo spirito della Carta delle Nazioni Unite, perché ogni stato membro deve avere la responsabilità di seguire questi principi,
Poi ha ricordato l’aiuto di Cuba nella crisi dell’ebola in Africa. «Se non esistesse il blocco, ha detto, l’Isola sicuramente avrebbe l’opportunità che merita da molto tempo di collaborare ampiamente con la comunità mondiale.
El Salvador, a nome della Comunità degli Stati Latinoamericani e caraibici (CELAC) ha lamentato che il blocco sia sempre una realtà e che ci siano passi indietro nelle relazioni bilaterali tra Cuba e gli USA, con effetti innegabili.
Ha reiterato la condanna di tutte le misure contrarie al diritto internazionale ed ha reclamato la restituzione del territorio illegalmente occupato da Washigton a Guantánamo.
CONFERENZA ISLAMICA
I membri della Conferenza Islamica hanno assicurato che il blocco non danneggia solo Cuba, ma anche terzi paesi ed erode la liberazione commerciale che la comunità internazionale ha tanto tentato di conseguire.
Il rappresentante di questa organizzazione ha ricordato che i paesi del mondo hanno accordato di realizzare gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (ODS) e il principio che nessuno deve restare indietro, ma con una politica come questa si corre il rischio di lasciare indietro dodici milioni di persone.
Gli USA hanno la responsabilità di chiudere questa pagina che non permette al popolo cubano di unirsi con piena capacità al compimento di questi obiettivi.
Il Presidente cubano ringrazia il mondo per il suo sostegno contro il blocco
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dibattuto per la 27ª volta consecutiva, sul progetto di risoluzione sulla necessità di porre fine al blocco degli Stati Uniti contro Cuba.
Il Presidente cubano ha ringraziato per il sostegno delle delegazioni che hanno mostrato nella giornata di ieri il loro appoggio a Cuba nella ONU.
Dal suo account ufficiale in Twitter, Díaz-Canel ha espresso: «Grazie alla comunità internazionale per il suo appoggio a #Cuba.
Inorgoglisce udire i rappresentanti di altre nazioni segnalare i valori e gli sforzi del nostro eroico popolo, che ha saputo resistere e nello stesso tempo dare solidarietà al mondo. #NoMásBloqueo»
«IL CONSENSO CONTRO IL BLOCCO È SOLIDO E UNANIME»
Il discorso del ministro cubano delle Relazioni Estere, Bruno Rodríguez Parrilla, è stato spostato a oggi, giovedì, ma al termine della giornata di ieri, il Cancelliere ha ringraziato per l’intervento dei rappresentanti permanenti di tanti paesi, organismi e organizzazioni multilaterali.
In una dichiarazione a Telesur ha segnalato che la cosa più significativa è che hanno parlato 31 delegazioni e nessuna ha approvato l’assedio statunitense, ha emesso critiche in materia di diritti umani o ha toccato il tema degli obiettivi di sviluppo sostenibile per accusare Cuba.
Inoltre ha risaltato che quanto è avvenuto nella sala della ONU ha dimostrato l’appoggio schiacciante per l’eliminazione del blocco e la condanna a tante voci degli emendamenti presentati dal governo di Donald Trump.
Ha denunciato che è stata notevole la presenza nel salone di delegati della missione statunitense e del Dipartimento di Stato che hanno esercitato pressioni dirette e quasi pubbliche sui rappresentanti di differenti Stati membri e di altri funzionari della segreteria generale delle Nazioni Unite.
«Il Dipartimento di Stato ha cercato d’imporre il discorso degli Stati Uniti per la presentazione degli emendamenti interrompendo il dibattito generale destinato a forzare la considerazione degli emendamenti, non al finale come dev’essere, non dopo il discorso di Cuba, non dopo la presentazione formale della risoluzione, ma prima», ha denunciato il Cancelliere.
È evidente che vogliono boicottare la risoluzione sabotando le decisioni su questa, per far sì che alcuni paesi appoggino i loro emendamenti, con l’illusione d’uscire da questo incontro con un pretesto per indurire il blocco, per presentare al mondo l’idea che esistono nazioni che li appoggiano.
«Persistono nell’errore, ma il consenso regionale contro il blocco è solido e unanime», ha dichiarato.
«Quello che è avvenuto nella sala della ONU è stato un appoggio schiacciante per l’eliminazione del blocco» ha dichiarato il cancelliere cubano
Il Ministro delle Relazioni Estere di Cuba, Bruno Rodríguez, ha concesso un’intervista alla catena Telesur sullo sviluppo della 27ª sessione nelle Nazioni Unite per votare contro il blocco degli Stati Uniti imposto a Cuba.
La mattina di ieri mercoledì 31 ottobre è iniziata la discussione del documento ufficiale «Necessità di porre fine al blocco commerciale, economico e finanziario imposto dagli Stati Uniti contro Cuba».
Il Cancelliere cubano ha segnalato che : «La cosa più significativa è che hanno parlato 31 delegazioni e nessuna ha appoggiato il blocco» ed ha segnalato che quanto è avvenuto nella sala della ONU è stato un appoggio schiacciante per l’eliminazione del blocco e una chiara opposizione agli emendamenti presentati dal governo degli Stati Uniti.
Poi ha denunciato che è stata notevole nella sala la presenza dei delegati della missione degli Stati Uniti e del Dipartimento di Stato di questo paese che hanno esercitato pressioni dirette e in alcuni casi pubbliche contro rappresentanti degli Stati membri e contro funzionari della segreteria generale delle Nazioni Unite.
«Il Dipartimento di Stato ha cercato d’imporre il discorso degli Stati Uniti per la presentazione degli emendamenti, interrompendo il dibattito generale, per forzare la considerazione degli emendamenti non al finale come dev’essere, non dopo il discorso di Cuba, non dopo la presentazione formale della risoluzione, ma prima».
Bruno Rodríguez Parrilla ha assicurato che si realizzerà una schiacciante votazione contro il blocco basata nel 26 votazioni precedenti nelle quali Cuba ha ottenuto la stragrande maggioranza dei voti.
«Cuba è un esempio per tutta l’umanità con innumerevoli conquiste e una popolazione libera»
«La Bolivia saluta la presenza di Bruno Rodríguez Parrilla e la sua delegazione.
Il blocco è una questione di somma importanza, una delle questioni più importanti alle quali le Nazioni Unite prestano la propria attenzione. Con il blocco contro Cuba si viola il rispetto alla sovranità. Per 26 anni consecutivi la comunità Internazionale ha reclamato a un solo stato e a un solo paese: gli Stati Uniti, di astenersi da politiche unilaterali e di unirsi al resto delle nazioni.
È ora che si facciano rispettare le relazioni che i suoi membri hanno determinato. Il blocco è illegale e ingiusto, danneggia lo sviluppo, il commercio estero e l’industria cubana, è immorale perché danneggia la salute e l’educazione e da 27 anni partecipiamo in questa assemblea alla votazione per la sua eliminazione.
Ci appare cinico che si cerchi di distorcere il senso di Cuba, perché Cuba è un esempio per tutta l’umanità, con innumerevoli conquiste, con una popolazione libera che nonostante tutti i limiti che soffre, offre la sua solidarietà ai paesi del mondo nell’educazione, la salute, l’arte e la cultura.
Cuba è stata sempre a lato dei paesi del mondo nella lotta contro l’analfabetismo, la lotta contro l’ebola, nei cicloni, nei terremoti.
In tutte le avversità Cuba c’e stata.
Cuba serve da guida ai popoli del mondo. Oggi non solo parliamo di Cuba, ma di tutto il sistema multilaterale che è minacciato.
Dobbiamo lottare per il diritto internazionale e per le Nazioni Unite.
Cuba è un’enorme isola di dignità e tocca a noi lottare per far terminare questa politica ostile e illegale che danneggia Cuba.
«Dobbiamo lottare per difendere i principi e i propositi della comunità internazionale
Il blocco viola lo sviluppo di Cuba
Il rappresentante presso le Nazioni Unite del governo del Venezuela, Samuel Moncada, a nome del Movimento dei Paesi Non Allineati (MNOAL), ha sottolineato che negli ultimi 27 anni, l’Assemblea Generale ha appoggiato Cuba nella necessità d’eliminare il blocco economico, commerciale e finanziario imposto dal governo degli Stati Uniti.
Inoltre ha reiterato la ferma condanna alle misure coercitive unilaterali dovute ai suoi effetti extraterritoriali e illegali ed ha incitato il governo degli Stati Uniti ad eliminarlo.
«Il blocco viola lo sviluppo di Cuba e le impedisce d’interagire nel piano internazionale . Il danno è diretto e indiretto e colpisce tutti i settori vitali dell’economia. Si è negato l’accesso a Cuba nei mercati internazionali e dei trasferimenti delle tecnologie», ha indicato il diplomatico.
Samuel Moncada ha riaffermato che il prolungamento del blocco è assolutamente assurdo.
«Il danno economico prodotto tocca 900 mila milioni di dollari. Nell’ultimo anno le perdite di Cuba sono state di 4 mila milioni di dollari».
Poi ha richiamato la comunità internazionale ad eliminare le sanzioni come strumenti di pressione politico finanziaria contro gli Stati, soprattutto i paesi in via di sviluppo.
«Il danno è stato enorme ed ha danneggiato tutti i settori vitali dell’economia. Il prolungamento del blocco è ingiustificabile e non corrisponde al nostro sviluppo storico, e va contro l’agenda sostenibile di sviluppo», ha detto ancora il diplomatico venezuelano.
Poi si è riferito a come 191 Stati membri dell’organizzazione hanno votato a favore della risoluzione l’anno scorso e che questo costituisce un esempio dell’unanimità dei paesi nella condanna del blocco.
Il Venezuela e il MNOAL incitano gli Stati Uniti a unirsi alla grande maggioranza della comunità internazionale ha detto ed ha terminato respingendo le proposte degli emendamenti che hanno il solo proposito di sviare l’attenzione dal tema centrale: il blocco contro Cuba.
Il blocco deve finire al più presto possibile
2.11 – Il rappresentante del Viet Nam ha indicato che le nuove sanzioni hanno aumentato gli ostacoli e le sfide per Cuba, provocando grandi danni al popolo cubano, soprattutto a donne e bambini perchè si bloccano gli sforzi in tutto il processo dell’Agenda di Sviluppo 2030.
Poi ha considerato che solo il dialogo e lo sforzo costruttivo possono portare ad una buona intesa e che il suo paese voterà di nuovo a favore del progetto contro il blocco ed ha sollecitato la comunità internazionale a fare lo stesso perchè l’Isola possa commerciare e avere relazioni con tutto il mondo nel rispetto del Diritto Internazionale.
La voce del rappresentante della Cina ha ratificato che il suo paese voterà di nuovo a favore della risoluzione presentata da Cuba ed ha invitato a rispettare il legittimo interesse dei popoli e degli Stati alla libertà di commercio.
«Disgraziatamente da molti anni si mette in pratica il blocco economico commerciale finanziario, che è sempre vigente e viola i principi della Carta Magna delle Nazioni Unite», ha riferito.
Il diplomatico della Cina ha chiesto il rispetto tra i paesi del sistema ognuno decide di costruire ed ha condannato qualsiasi tipo de sanzione unilaterale di alcuni contro altri.
Ha considerato molto importante mantenere gli scambi economici e commerciali con l’Isola, a beneficio dello sviluppo dei due popoli.
Il rappresentante della Repubblica Democratica Popolare del Laos ha segnalato che in un mondo interdipendente le misure unilaterali con implicazioni extra territoriali applicate da un paese contro un altro, non solamente vanno contro i principi della Carta delle Nazioni Unite e il Diritto Internazionale, ma danneggiano la vita del proprio popolo impedendo e ostacolando lo sviluppo economico e sociale del paese dove si applicano queste misure.
«Il mio paese non ha promulgato nè ha introdotto leggi o misure di questa indole», ha aggiunto.
Il Laos ha ratificato il suo appoggio al progetto di risoluzione cubano e a tutte le risoluzioni pertinenti dell’Assemblea Generale che reclamano la fine del blocco imposto a Cuba ed ha condannato le sofferenze provocate al popolo cubano con questa ingiusta e illegale politica già obsoleta.
La Repubblica Democratica della Corea ha condannato a sua volta il blocco che è un delitto internazionale contro i diritti umani, che viola la Carta delle Nazioni Unite ed ha espresso la sua solidarietà con il popolo e il Governo cubani.
Il portavoce dell’India presso la ONU ha deto ch eil blocco ha un impatto negativo nell’interesse di Cuba per l’Agenda 2030 e per tanto va eliminato al più presto possibile ed ha ricordato gli apporti d Cuba nell’area internazionale in terreni come la salute e l’impatto con disastri naturali.
La solidarietà con il popolo cubano è stata espressa dal rappresentante della Federazione della Russia, che ha stimato che il blocco ha già provocato troppe restrizioni nell’economia, il commercio, la tecnologia, il mercato degli investimenti e i diritti di base del popolo cubano.
Poi ha confermato che esistono molte compagnie europee che vogliono investire ma temono le sanzioni che gli USA impongono e in relazione all’Agenda 2030 si esige giustizia e che si voti a favore del progetto di risoluzione presentato da Cuba.
Con il blocco è quasi impossibile realizzare gli obiettivi di sviluppo del millennio.
La Bielorussia ha chiesto la fine irreversibile e completa del blocco economico, finanziario e commerciale del governo degli Stati Uniti contro Cuba, ed ha segnalato che l’applicazione di misure unilaterali si realizza per esercitare pressioni sui popoli, ma che attentano anche contro un possibile miglioramento delle relazioni diplomatiche dei due paesi.
Le relazioni devono essere basate sul rispetto reciproco .
«Speriamo che ci sia un processo che parta dal dialogo pacifico e bilaterale», ha affermato ancora.