Cubainformacion: media…i ‘nemici’ alleati di Trump


Come Trump converte i suoi media nemici nei suoi principali alleati

 

Donald Trump ha fatto della carovana di oltre 7000 migranti, la maggior parte dell’Honduras, il suo tema della campagna per le elezioni di novembre.

E ha contato per questo con l’inestimabile collaborazione di coloro che sono -ci dicono- i suoi principali nemici: i grandi mezzi di comunicazione USA.

La carovana migrante -che l’agenzia Associated Press è giunta a denominare “esercito”- è stato tema di apertura nei notiziari delle principali catene e foto di copertina sui giornali di riferimento.

Con tratto allarmista in alcuni casi, in altri senza esso, di certo è che la ripetizione della notizia ha creato il terreno di coltura ideale per il messaggio xenofobo di Trump, che giungeva ad incolpare della situazione i suoi rivali elettorali: il Partito Democratico.

La percezione della “minaccia”, della “sfida” della carovana, ha generato paura ed isteria: lo scenario idoneo per le misure di forza del presidente, come l’invio di truppe al confine con il Messico.

E in questa campagna non solo hanno collaborato Fox News ed altri media militaristi e di estrema destra. Anche i presunti media critici che, guidati da criteri giornalistici, hanno posto in prima linea dell’agenda un tema su misura per il populismo di Donald Trump.


Cómo Trump convierte a sus medios enemigos en sus principales aliados

Donald Trump ha hecho de la caravana de más de siete mil migrantes, la mayoría de Honduras, su tema de campaña para las elecciones de noviembre.

Y ha contado para ello con la inestimable colaboración de los que son –nos dicen- sus principales enemigos: los grandes medios de comunicación de EEUU.

La caravana migrante –que la agencia Associated Press llegó a denominar “ejército”- ha sido tema de apertura en los informativos de las principales cadenas y foto de portada en los diarios de referencia.

Con sesgo alarmista en unos casos, en otros sin él, lo cierto es que la repetición noticiosa ha creado el caldo de cultivo perfecto para el mensaje xenófobo de Trump, que llegaba a culpar de la situación a sus rivales electorales: el Partido Demócrata.

La percepción de la “amenaza”, del “desafío” de la caravana, ha generado miedo e histeria: el escenario idóneo para las medidas de fuerza del presidente, como el envío de tropas a la frontera con México.

Y en esta campaña no solo han colaborado Fox News y otros medios militaristas y de ultraderecha. También los supuestos medios críticos que, guiados por criterios periodísticos, han colocado en primera línea de la agenda un tema a la medida del populismo de Donald Trump.

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