Nuria Barbosa León | Chavelis González Suárez,
Il pericolo che rappresenta per il mondo l’esistenza delle armi nucleari ha segnato il dibattito nel Forum per la Pace e la Rivoluzione, realizzato nella Nave per la Pace che appartiene all’Organizzazione non Governativa (ONG) giapponese Peace Boat, che per la 19ª occasione è attraccata nel porto de L’Avana per la seconda volta in questo 2018.
Un messaggio firmato da varie associazioni della società civile tra le quali l’Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli, il Movimiento Cubano per la Pace, l’Associazione Cubana delle Nazioni Unite e altre, ha informato che l’Isola grande delle Antille mantiene il suo fermo impegno con il rafforzamento e il consolidamento dei trattati internazionali in materia di disarmo.
«A 73 anni dai criminali bombardamenti atomici contro le città di Hiroshima e Nagasaki, l’umanità continua ad essere minacciata dall’ esistenza di 14.4000 armi nucleari tra le quali 3750 sono spiegate e circa 2000 in stato di allerta attiva», ha segnalato il testo presentato da due sopravvissuti a quegli attacchi avvenuti in Giappone nel 1945.
Inoltre è stata fatta una convocazione ai giovani del pianeta perché si uniscano a questa lotta, informino sulle possibili conseguenze di un’ecatombe nucleare e difendano il diritto dell’umanità a un futuro di pace.
«Con le nazioni che vogliono la fine delle guerre e con il potere della società civile a livello internazionale, continueremo ad esigere che si realizzino gli accordi di proibizione delle armi nucleari sino alla loro totale eliminazione e contribuiremo alla costruzione di una cultura di pace attorno al mondo», risalta il messaggio cubano.
La testimonianza commovente ed eloquente di coloro che hanno vissuto gli orrori di un attacco atomico, conosciuti come “hibakushas”, ha fatto rabbrividire i presenti nel Forum, perché sono state descritte immagini spaventose della gente che camminavano tra mucchi di cadaveri e di persone ustionate, i cu volti non avevano più forma umana e che gridavano disperatamente chiedendo acqua.
Michiko Tsukamoto e Tamiko Sora erano bambine nel momento dell’esplosione, ma è presente nella loro memoria questa impronta, che oltre a far soffrire loro la perdita dei loro cari, ha aggiunto la discriminazione per essere portatrici di altre malattie ed essere oggi tra i pochi anziani sopravvissuti.
Loro spiegano la tragedia perché riconoscono che non è ancora stata compresa l’enormità della portata di una bomba atomica.
Ha partecipato al Forum anche la giapponese Mako Ando, rappresentante dei giovani che desiderano un mondo senza armi nucleari e che realizza azioni per formare coscienza nelle persone sui pericoli che corre l’umanità se non si realizzerà la denuclearizzazione.
Riferendosi ai hibakushas ha affermato: «Loro soffrono raccontando le loro storie, ma lo fanno una e più volte, perché vogliono che non si sperimenti mai più una simile barbarie».
Nel dibattito il dottore in scienze Leyde Rodríguez Hernández, ha condannato l’ingiustificata barbarie in Hiroshima e Nagasaki: «Viviamo in un’epoca di enormi minacce alla pace e alla sicurezza internazionale.
Gl Stati Uniti, la stessa potenza che ha imposto un illegale e ingiusto blocco economico, commerciale e finanziario al popolo cubano, hanno provocato enormi danni umani e materiali, hanno preso l’iniziativa di distruggere il multilateralismo nelle loro relazioni internazionali e con la loro devastante politica, di smantellare il sistema dei trattati e degli accordi internazionali che sono serviti da fondamenta per la pace e la sicurezza dopo la Seconda Guerra Mondiale.
«Le armi nucleari, ha detto, e i detti sistemi di difesa antimissile rappresentano oggi una seria minaccia per l’umanità e la lotta per la loro proibizione e l’eliminazione totale dev’essere la più alta priorità nella sfera del disarmo nucleare, per cui dev’essere un dovere e un diritto dei popoli».
«La manutenzione e la modernizzazione delle armi nucleari consuma le risorse che si potrebbero e si dovrebbero destinare alla creazione di posti di lavoro, alla riduzione della povertà e della fame, alla salute, l’educazione e per prevenire e combattere i disastri naturali che il cambio climatico globale provoca.
Si dovrebbero destinare queste risorse allo sviluppo e al compimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, raccolti nell’Agenda 2030», ha aggiunto il vice rettore dell’Istituto superiore delle relazioni internazionali.
Il Forum per la Pace e la Rivoluzione è stato dedicato a commemorare i 73 anni dai criminali bombardamenti degli Stati Uniti in Hiroshima e Nagasaki e alla memoria del Comandante in Capo Fidel Castro, che aveva ricevuto i membri della nave in due occasioni, nel 2010 e nel 2012.
Natsue Onda, direttrice di questo viaggio per la ONG Peace Boat, ha condannato le politiche d’ingerenza che formano il blocco economico degli USA imposto all’isola ed ha espresso la sua allegria di vedere la realizzazione dell’incontro sulla nave con a bordo tanti cubani, ponendo in rilievo l’amicizia tra Cuba e l’organizzazione che coincidono in questi temi politici.
Dal 1989 la nave da crociera visita Cuba e questo è stato il suo 99º viaggio per differenti paesi del mondo, per portare un messaggio pacifista e d’amicizia.
In questa occasione hanno viaggiato 1200 passeggeri di 22 nazionalità, in maggioranza giapponesi, che hanno percorso
in gruppi diversi luoghi storico- turistici de L’Avana ed hanno scambiato con organizzazioni comunitarie relazionate alla terza età, la cultura e con studenti.
In una conferenza stampa il coordinatore dei viaggi, Adrián Godínez ha segnalato che i croceristi mostrano molto interesse per visitare Cuba e questo lo si deve ai racconti dei partecipanti ad altri viaggi che hanno parlato della calda accoglienza ricevuta nell’Isola maggiore delle Antille, per la diffusione delle arti nel continente asiatico dov’è generalizzato il gusto per la musica, soprattutto la salsa, e per la storia della Rivoluzione cubana e dei suoi leader.
Le convocazioni si realizzano attraverso internet, posters in ristoranti, negozi e bar ed anche grazie alle 11 organizzazioni d’amicizia con Cuba che funzionano in Giappone.
La ONG Peace Boat è stata decorata nel 2009 con l’Ordine di Solidarietà assegnato dal Consiglio di Stato della Repubblica di Cuba.
Durante la prima riunione con i passeggeri nel 2010, il leader storico della Rivoluzione cubana Fidel Castro scrisse la riflessione intitolata: Quello che non si potrà ma dimenticare, e indicò: «(…) Ricordando il vostro lemma che ha, a mio giudizio, un valore davvero speciale: “Apprendi dalle guerre passate per costruire un futuro di pace”, penso che senza dubbio questa è una frase che avrà sempre un significato ma che in questo momento lo ha più che mai e oserei dire senza timore che mai nella storia dell’umanità c’è stato un momento tanto pericoloso come questo…