Arthur Gonzalez https://heraldocubano.wordpress.com
Ogni 10 dicembre si celebra, in tutto il mondo, la giornata dei Diritti Umani; quel giorno del 1948 l’Assemblea Generale delle nascente Organizzazione delle Nazioni Unite proclamò la risoluzione 217-A (III) nota come “Dichiarazione Universale dei Diritti Umani”.
Da anni gli USA utilizzano questo tema per accusare Cuba di violare i diritti del popolo, mediante l’uso dei loro salariati finanziati con 20 milioni di dollari all’anno, destinati a creare l’immagine che ci sia un’ “opposizione” al governo rivoluzionario, alla quale si “violano” i suoi diritti più elementari.
Il tema è manipolato da Washington per accusare i governi che non sono di suo gradimento, all’assumere posizioni politiche che vanno contro lo sfruttamento capitalista e in favore delle grandi masse di operai, contadini e studenti.
Il sole non può essere coperto con un dito e ora vengono alla luce i veri violatori dei diritti umani, dove gli Stati Uniti hanno un posto di gran rilievo.
Il 13 novembre si è svolta a Ginevra, una riunione del Comitato contro la Tortura, agenzia delle Nazioni Unite la cui missione è quella di prevenire i trattamenti inumani.
Durante tale incontro dieci esperti indipendenti hanno analizzato con 30 funzionari statunitensi di alto rango, tra cui Mary McLeod, consigliera giuridica del Dipartimento di Stato, il tema delle torture commesse da parte del governo USA.
Con cinismo assoluto i principali accusatori del mondo, hanno riconosciuto che loro applicano tecniche di tortura contro i prigionieri, soprattutto dopo l’11 settembre 2001, a cui vengono applicate “procedure di interrogatorio” in violazione di tutti i diritti umani.
La prigione che costruirono nella base navale di Guantanamo, è un monumento alla tortura e alla violazione dei più elementari diritti dell’uomo in pieno XXI secolo, a cui si aggiungono altre prigioni segrete in Europa ed in Iraq, dove le immagini di stupri, torture psicologiche e fisiche, insieme a tattiche di umiliazione e degradazione di ogni sentimento umano, sono rimaste nella mente di milioni di persone in questo mondo.
Nessuna di queste violazioni dei diritti umani sono servite per condannarli, punirli o includerli in liste nere; tutto il contrario.
La Casa Bianca è il giudice supremo che accusa tutti coloro che non si sottomettono ai suoi piani, come nel caso di Cuba, Venezuela e altri che non sono di suo gradimento.
A questo si sommano gli assassini di giovani neri da parte di poliziotti bianchi, come il recente caso di Michel Brown in Missouri, dove gli autori non sono puniti con tutto il rigore della legge.
Sfacciatamente il presidente Barack Obama riconosce l’uso di metodi di “robusto interrogatorio” da parte di ufficiali della CIA, eufemismo per mascherare le torture impiegate nel carcere della base navale di Guantanamo contro persone che non sono state portate davanti ad un tribunale né sono formalmente accusate, in violazione degli articoli 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 18 e 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Per rafforzare il carattere di paese violatore dei diritti umani, è stato appena trovata nell’Archivio Nazionale degli Stati Uniti, il testo integrale della lettera fabbricata dal direttore dell’FBI, J. Edgar Hoover, ed inviata al lottatore nero per i diritti umani, Martin Luther King, poco prima che questi ricevesse il Premio Nobel per la Pace, nel 1964.
Nella lettera scritta sotto falsa identità, l’FBI gestì elementi della vita sessuale del leader nero,conosciuti per il controllo segreto sulla sua persona. Nel contenuto lo incita a suicidarsi, chiamandolo bestia anormale e minacciando di pubblicizzare le sue azioni.
L’FBI controllò ogni minuto della vita di Luther King, le sue relazioni amorose, le sue preferenze sessuali, i suoi legami personali e politici; il tutto sotto l’ombrello del “Programma di controspionaggio”, che perseguiva destabilizzare le organizzazioni politiche dissidenti in territorio USA, questione che viola gli articoli 12, 18, 19 e 20 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Il risultato di quel controllo dell’FBI culminò nell’assassinio del leader nero che infastidiva troppo il Governo USA, lo stesso che pianificò, in oltre 600 occasioni, l’assassinio di Fidel Castro Ruz.
Per queste azioni gli USA non sono mai stati condannati; aspettiamo allora la loro recitazione teatrale il prossimo 10 dicembre e forse dovranno chiedere in prestito una quota di morale, di cui hanno carenza.
Diffuso il testo di una lettera di minacce del FBI a Martin Luther King
La lettera intimidatoria che il FBI inviò al combattente statunitense per i diritti umani, Martin Luther King, nella quale lo chiama “bestia, anormale”, e lo incita a suicidarsi, è stata rivelata integralmente.
Con l’intenzione di provocare il suicidio di King, il vice direttore del FBI, John Edgar Hoover, scrisse la lettera facendosi passare per un attivista molto deluso e la inviò poco prima che il leader dei diritti civili degli afroamericani ricevesse il Premio Nobel della Pace nel 1964, informa The Independent.
Secondo l’informazione, anche se si sapeva già dell’esistenza di questo documento, noto come “la lettera del suicidio”, sino ad ora erano disponibili solo versioni molto censurate del suo contenuto.
La lettera originale pubblicata nel The New York Times Magazine, è stat trovata nell’Archivio Nazionale statunitense dalla storiografa Beverley Gage mentre investigava su Hoover.
“La maggior parte della lettera è centrata sulla vita sessuale di King, che, si presume, era a conoscenza del FBI, e apparentemente Hoover era disposto ad usare questo tema per sconcertare King”, ha spiegato la Gage riportata da AFP.
Inoltre la storiografa ha segnalato che il documento è zeppo di errori tipografici apparentemente deliberati.
“C’è una sola via d’uscita per lei, bestia! Meglio che lo faccia ora, prima che la sua fraudolenta, schifosa e anormale vita venga allo scoperto di fronte alla nazione”, diceva il direttore aggiunto del FBI nella lettera.
Inoltre s’informa che le azioni del burò federale statunitense per vigilare e screditare King assassinato nel 1968, si realizzarono con la protezione del Programma di contro intelligenza il cu proposito era destabilizzare le organizzazioni politiche dissidenti negli USA.
King, che partecipava come attivista a numerose proteste contro la guerra in Vietnam e contro la povertà, era uno dei principali obiettivi dell’Agenzia di Sicurezza Nazionale che controllava tutte le sue telefonate e i suoi telegrammi.
¿Qué pasará el 10 de diciembre?
Arthur González
Cada 10 de diciembre se celebra mundialmente el día de los Derechos Humanos; ese día del año 1948 la Asamblea General de la naciente Organización de Naciones Unidas, proclamó la resolución 217-A (III) conocida como “Declaración Universal de los Derechos Humanos”.
Desde hace años Estados Unidos utiliza ese tema para acusar a Cuba de violar los derechos del pueblo, mediante el empleo de sus asalariados financiados con 20 millones de usd anuales, destinados a crear la imagen de que existe una “oposición” al gobierno revolucionario, a la cual le “violan” sus derechos más elementales.
El tema es manipulado por Washington para acusar a gobiernos que no son de su agrado, al asumir posiciones políticas que van en contra de la explotación capitalista y a favor de las grandes masas de trabajadores, campesinos y estudiantes.
El sol no puede taparse con un dedo y hoy salen a relucir los verdaderos violadores de los derechos humanos, donde Estados Unidos tiene un lugar cimero.
El 13 de noviembre se efectuó en Ginebra, una reunión del Comité contra la Tortura, organismo de la ONU que tiene como misión prevenir los tratos inhumanos.
Durante la misma, diez expertos independientes analizaron con 30 funcionarios estadounidenses de alto rango, entre ellos Mary McLeod, asesora jurídica del Departamento de Estado, el tema de las torturas cometidas por el gobierno de Estados Unidos.
Con total cinismo los principales acusadores del mundo, reconocieron que ellos aplican técnicas de tortura contra los prisioneros, especialmente después del 11 de septiembre del 2001, a los que se les aplican “procedimientos de interrogatorios” violatorios de todos los derechos humanos.
La prisión que construyeron en la Base Naval en Guantánamo, es un monumento a la Tortura y a la violación de los más elementales derechos de los hombres en pleno siglo XXI, a lo que se suman otras cárceles secretas en Europa y la de Irak, donde las imágenes de violaciones, torturas sicológicas y físicas, unidas a tácticas de humillación y degradación de todo sentimiento humano, quedaron en la mente de millones de personas en este mundo.
Ninguna de estas violaciones de los derechos humanos han servido para condenarlos, sancionarlos o incluirlos en listas negras; todo lo contrario.
La Casa Blanca es el fiscal supremo que acusa a todos aquellos que no se someten a sus designios, como es el caso de Cuba, Venezuela y otros que no son de su agrado.
A esto se le suman los asesinatos de jóvenes negros por policías blancos, como el reciente caso de Michel Brown en Missouri, donde sus autores no son sancionados con todo el rigor de las leyes.
Con total desfachatez el presidente Barack Obama, reconoce el uso de métodos de “interrogación reforzada” por parte de oficiales de la CIA, eufemismo para enmascarar las torturas, empleadas en la prisión de la Base Naval en Guantánamo contra personas que no ha sido presentas ante la Corte ni están formalmente acusadas, en violación de los artículos 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11,18 y 19 de la Declaración Universal de los Derechos Humanos.
Para reforzar el carácter de país violador de los derechos humanos, acaba de ser encontrada en el Archivo Nacional de Estados Unidos, el texto integro de la carta que fabricó el director del FBI John Edgar Hoover, y remitiera al luchador negro por los derechos humanos, Martín Luther King, poco antes de que este recibiera el Premio Nobel de la Paz en 1964.
En la misiva escrita con falsa identidad, el FBI manejó elementos de la vida sexual del líder negro, conocidos por el control secreto sobre su persona. En su contenido lo instan a suicidarse, llamándolo bestia anormal y amenazándolo con hacer públicos sus actos.
El FBI controló cada minuto de la vida de Luther King, sus relaciones amorosas, sus preferencias sexuales, sus vínculos personales y políticos; todo bajo el amparo del “Programa de Contrainteligencia”, que perseguía desestabilizar a las organizaciones políticas disidentes en el territorio norteamericano, cuestión que viola los artículos 12, 18, 19 y 20 de la Declaración Universal de los Derechos Humanos.
El resultado de ese control del FBI culminó con el asesinato del líder negro que molestaba demasiado al Gobierno norteamericano, lo mismo que planificaron en más de 600 ocasiones contra Fidel Castro Ruz.
Por estas acciones Estados Unidos nunca ha sido condenado; esperemos entonces por su actuación teatral el próximo 10 de diciembre y quizás tengan que pedir en préstamo una cuota de moral, de la cual ellos carecen.