di Cristóbal León Campos (*) https://ciptagarelli.jimdo.com
Si compiono 60 anni del trionfo della Rivoluzione cubana, il cui esempio per i paesi dipendenti del mondo significò la possibilità di realizzare l’utopia di liberarsi e poter decidere da sé la strada da seguire. Le grandi trasformazioni che da subito realizzò il governo rivoluzionario sono la dimostrazione che è possibile realizzare un’altra forma di economia e di società, lontane dalla devastazione che il capitalismo storico ha generato per sua natura.
La Rivoluzione è riuscita a vivere resistendo ad ogni forma di aggressione, da un’invasione orchestrata dagli Stati Uniti nel 1961 a Playa Giròn al permanente blocco economico impostodall’imperialismo yankee, insieme a centinaia di attacchi terroristici coordinati dalla CIA oltre che a continue campagne controrivoluzionarie, molte delle quali provenienti da Miami. Cuba ha superato un numero senza fine di boicottaggi economici, politici, sociali e culturali, e da essi ne è uscita con sempre maggior onore per la sua resistenza, per il suo spirito rivoluzionario e per la sua dignità fondata nelle convinzioni socialiste che guidano i passi liberi del suo popolo per il mondo.
L’instaurazione del socialismo a Cuba – il 16 aprile 1961 –permise di aprire la via che l’ha portata alla costruzione di una nuova società. Nel campo dell’educazione ha ridotto a zero l‘analfabetismo. Ha scuole e maestri per tutti i bambini, anche nei luoghi più isolati. Ha anche contribuito con brigate internazionaliste di maestri all’alfabetizzazione in luoghi del mondo dove erano richiesti, come nei paesi africani e latinoamericani che condividevano l’umanesimo internazionalista di Fidel Castro e di Ernesto Che Guevara, con la loro concezione della costruzione di un Uomo Nuovo.
Allo stesso modo ha costruito centri di ricerca scientifica e intellettuale come la Casa de Las Americas ed il Centro Studi Martiani, mettendosi in rilievo per i suoi apporti nel contesto latinoamericano e in gara con molti dei centri scientifici più importanti del mondo nel rappresentare l’avanguardia del pensiero della Nostra America.
A Cuba ogni cittadino ha il diritto di ricevere gratuitamente qualsiasi servizio riguardante l’educazione e la salute; la dignità è un fatto e non solo un diritto. La rivoluzione ha messo in pratica la massima di José Martì che dice “Fare è il miglior modo di dire”, materializzando in questo modo il suo pensiero da quando iniziò il processo rivoluzionario di trasformazione della vita di Cuba il 1 gennaio 1959.
Cuba è riuscita a mantenere la mortalità infantile al di sotto degli standards internazionali; la vita è una priorità perché il carattere umano della rivoluzione lo esige. Per il socialismo cubano la salute è fondamentale e non è commercio o merce come succede nel capitalismo mondiale.
Nonostante il continuo bombardamento informatico contro di essa, non è possibile negare che la società cubana è leader mondiale in fatto di sicurezza nazionale e personale perché i crimini sono pochi e i delitti violenti poco frequenti.
Il socialismo a Cuba permette alle famiglie che i loro figli crescano sani, istruiti e senza paure; l’infanzia è protetta e curata per un buon sviluppo di uomini e donne a differenza dei paesi capitalisti, dove è facile vedere bambini in povertà estrema che camminano per le strade cercando un po’ di pane.
Cuba è la barriera più solida nell’emisfero contro il traffico di droga, in totale contrapposizione agli Stati Uniti che hanno gli indici più alti di consumo pro capite.
Il cammino della rivoluzione e della costruzione del socialismo non è stato facile perché, oltre alle continue minacce del’imperialismo, la società cubana ha dovuto superare errori e contraddizioni naturali della continua trasformazione che vive da sessant’anni. Oggi gli organismi di governo e la società in generale discutono di una serie di riforme vitali per il mantenimento dell’economia cubana: nel prossimo febbraio il popolo cubano voterà una nuova Costituzione che, senza dubbio, modificherà vari aspetti della realtà cubana. La rivoluzione è un cambiamento permanente, un’evoluzione senza fine che richiede l’analisi, la critica e anche la rettifica, a seconda delle misure pratiche prese e delle loro ripercussioni.
La rivoluzione è permanente perché sia reale e profonda.
Cuba e la sua rivoluzione continuano a rappresentare la possibilità di realizzare l’utopia di costruire un altro mondo per il quale il progetto socialista è la strada.
Ma il nuovo mondo migliore non arriverà come conseguenza logica dell’evoluzione sociale, come si è creduto erroneamente per molto tempo. L’utopia verrà costruita solo come risultato della presa di coscienza collettiva e dell’azione organizzata della società.
Attualmente il capitalismo continua ad aggravare i mali di cui soffrono i popoli per la sua logica del profitto, che rende più ricchi pochi ricchi e più povera la maggioranza delle popolazioni.
La necessità di far sparire questi mali è la ragione storica della nascita del socialismo come alternativa, ed è la ragione per cui continua ad essere necessaria la sua costruzione nel mondo, soprattutto nei paesi latinoamericani che sono così distrutti e lacerati per la voracità di governi al servizio dell’imperialismo e del neocolonialismo.
Superare, per il bene dell’umanità, i mali che la lacerano è l’alternativa da molto tempo.
L’opera di costruzione dell’utopia richiede l’esercizio cosciente di uomini e donne liberi e decisi, come affermava Fidel Castro nel discorso pronunciato il 1° maggio 1980.
Finché l’uomo sarà lupo per l’uomo, l’utopia socialista continuerà ad essere necessaria e Cuba sarà un esempio da seguire per l’emancipazione e la dignità dell’umanità.
(*) Antropologo messicano; da: rebelion.org; 3.1.2019
(traduzione di Daniela Trollio Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli” Via Magenta 88, Sesto San Giovanni, Milano)