I membri della Carovana brasiliana “60 anni della Rivoluzione Cubana”, hanno convocato da L’Avana la solidarietà internazionale in appoggio alla lotta per la liberazione dell’ex presidente Luis Inacio Lula da Silva.
Gli attivisti brasiliani hanno chiamato l’unione mondiale attorno a questa causa in una dichiarazione letta da María Ivón de Souza, dirigente dell’Associazione Culturale José Martí dello stato di Bahia, durante il ricevimento dei visitatori brasiliani nella sede dell’Istituto Cubano d’Amicizia con i Popoli (ICAP) a L’Avana.
Davanti ai presidenti del ICAP, Fernando González, Silvio Platero, del Movimento Cubano per la Pace e la Sovranità dei Popoli e varie autorità dell’Isola, l’attivista ha ricordato che Lula è stato detenuto illegalmente perché, ha assicurato, non sono mai state presentate prove delle accuse di corruzione.
«È innocente, è un prigioniero politico; lo hanno recluso per evitare che si presentasse alle ultime elezioni presidenziali in Brasile ed è ancora in carcere perché è il più importante leader popolare. È un attacco alla democrazia», ha precisato de Souza.
La dichiarazione contiene anche una denuncia delle azioni del nuovo presidente del Brasile, Jair Bolsonaro che, in accordo con i pacifisti, lacerano il popolo brasiliano e sono un passo indietro nelle conquiste realizzate nei 13 anni di governo del Partito dei Lavoratori (PT).
Nel testo, si ribadisce la condanna del blocco economico, commerciale e finanziario imposto a Cuba dagli USA da quasi 60 anni e di tutti i tentativi d’ingerenza di Washington contro l’Isola.
La dirigente ha segnalato il coraggio dei cubani per affrontare le aggressioni del governo statunitense contro il processo rivoluzionario della maggiore delle Antille.
Dall’aprile scorso, Luis Inácio Lula Da Silva, leader del PT, sconta 12 anni e un mese di prigione nella sede della Polizia Federale di Curitiba, stato del sud di Paraná, per presunte accuse di corruzione.
Formata da un centinaio circa di brasiliani, la Carovana “60 anni della Rivoluzione Cubana”, si trovano nell’Isola nel contesto delle celebrazioni per la data, di grande significato storico per gli abitanti della nazione dei Caraibi e dei suoi amici nel mondo.