Cubainformacion: c’è o no?


C’è o no un matrimonio paritario nella nuova Costituzione di Cuba?

Qualsiasi progresso di Cuba nel rispetto al libero orientamento sessuale è accompagnato dalla corrispondente manipolazione mediatica.

Alcuni mesi fa, i grandi media assicuravano che la nuova Costituzione cubana avrebbe incluso la figura del matrimonio tra persone dello stesso sesso.

Per, mesi dopo, assicurare che il testo finale della Magna Carta -modificato dopo il dibattito popolare- chiuda la porta a questa possibilità.

Entrambe le ipotesi sono false. La prima versione presentata definiva il matrimonio come “l’unione tra due persone”.

La versione finale, che sarà sottoposta a referendum, come “una delle forme di organizzazione delle famiglie”, basata sull’ “uguaglianza dei diritti (…) e capacità giuridica dei coniugi”.

Nessuna delle due versioni parla di “unione di un uomo ed una donna”, come lo faceva la precedente Costituzione. Nessuna chiude il passo, quindi, al matrimonio paritario.

Ma neppure lo legalizza. E’ necessaria una legge per questo, che è già stata annunciata. In due anni -al massimo- ci sarà un nuovo Codice di Famiglia, anch’esso sottoposto a dibattito popolare, che definirà i tipi di famiglia ed i soggetti del matrimonio.

I grandi media hanno informato rapidamente e male su un tema che gli risulta scomodo, perché contraddice la loro immagine di Cuba congelata nel tempo.


¿Cabe o no el matrimonio igualitario en la nueva Constitución de Cuba?

Cualquier avance de Cuba en el respeto a la libre orientación sexual va acompañado de la correspondiente manipulación mediática.

Hace unos meses, grandes medios aseguraban que la nueva Constitución cubana incluiría la figura del matrimonio entre personas del mismo sexo.

Para, meses después, asegurar que el texto final de la Carta Magna –modificado tras el debate popular- cierra la puerta a esa posibilidad.

Ambos supuestos son falsos. La primera versión presentada definía el matrimonio como la “unión entre dos personas”.

La versión final, la que se someterá a referéndum, como “una de las formas de organización de las familias”, fundada en “la igualdad de derechos (…) y capacidad legal de los cónyuges”.

Ninguna de las dos versiones habla de “la unión de un hombre y una mujer”, como lo hacía la anterior Constitución. Ninguna cierra el paso, por tanto, al matrimonio igualitario.

Pero ninguna lo legaliza tampoco. Es necesaria una ley para ello, que ya ha sido anunciada. En dos años –máximo- habrá un nuevo Código de Familia, sometido también a debate popular, que definirá tipos de familia y sujetos del matrimonio.

Los grandes medios han informado rápido y mal sobre un tema que les resulta incómodo, porque contradice su imagen de Cuba congelada en el tiempo.

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