Ogni volta con maggiore insistenza le nazioni latinoamericane e caraibiche reclamano la presenza di Cuba nel cosiddetto Vertice delle Americhe, incontro dal quale è stata esclusa per pressioni degli Stati Uniti.
Espulsa dall’ Organizzazione degli Stati Americani, ente che patrocina questi eventi, Cuba si è saputa guadagnare durante gli anni il rispetto e l’ammirazione delle nazioni dell’area che hanno unito posizioni intorno alla loro domanda che cessi l’ingiustificata esclusione della maggiore delle Antille in questi appuntamenti di quell’emisfero.
È così ché Ernesto Samper, segretario generale di UNASUR, Unione delle Nazioni Sudamericane, ha criticato l’esclusione di Cuba dal Vertice delle Americhe. Nel suo account della rete sociale Twitter, il titolare dell’organizzazione che ha sede in Ecuador, ha pubblicato: “Escludere Cuba dal Vertice delle Americhe è come fare un pranzo e non invitare un membro della famiglia”.
Questa è ormai un’opinione generalizzata. Nell’ incontro scorso, che ha avuto luogo in Colombia nel 2012, l’Ecuador non era presente per protesta per l’assenza cubana, posizione assunta anche dal Nicaragua.
Nel Vertice in Colombia che si è svolto nella città di Cartagena de Indias, non c’è stato consenso su diversi temi e, pertanto, non c’è stata una dichiarazione finale. È stata Cuba, senza dubbio, il grande protagonista, mentre è stata dimostrata la sempre di più decadente influenza degli Stati Uniti nella regione.
Adesso, per il 2015 si prepara l’appuntamento a Panama, che è stato già oggetto di intense pressioni nordamericane. Oltre a trattative diplomatiche dirette, gli Stati Uniti hanno emesso varie dichiarazioni pubbliche opponendosi alla partecipazione di Cuba al prossimo appuntamento.
Ma Panama è stata chiara e ferma. “L’America è un solo continente, include Cuba e bisogna essere rispettosi su questo… Devono essere presenti tutti i paesi… La partecipazione di Cuba è importante, perché potrebbe portare molto al dibattito di situazioni politiche…” ha detto il presidente panamense, Juan Carlos Verela.
La posizione del Panama è stata ratificata dal vicepresidente, e anche cancelliere, di questa nazione vicina, Isabel de Saint Malo, nella sua visita in settembre scorso a La Habana, nella quale ha esteso l’invito per il Vertice al presidente cubano, Raúl Castro.
L’America latina è cambiata e gli Stati Uniti non sembrano rendersene conto. Sono rimasti indietro i tempi in cui i paesi dell’area si piegavano alle minacce del potente vicino del Nord. Oggi la regione ha una forte volontà di emancipazione, di indipendenza e di integrazione e un totale rifiuto alla politica irrazionale e obsoleta di Washington contro Cuba, di cui reclama con forza la partecipazione al Vertice delle Americhe su un piano di uguaglianza sovrana.