Il diario della prigionia di Ramón Labañino Salazar è stato presentato nella 28ª Fiera Internazionale del Libro, ed è una pubblicazione compresa tra le novità offerte dalla Casa Editrice Capitán San Luis.
«Il testo va al di là di un’opera d’amore alla Patria, al popolo, all’umanità e a quell’uomo gigante che un giorno aveva detto “Ritorneranno”. E siamo tornati e questo libro è per voi» ha dichiarato l’Eroe iniziando il suo commovente discorso.
«Il libro è nato partendo dalla necessità di dire una verità e descrivere quanto sono stati difficili gli anni di reclusione. Il suo proposito principale è stato smascherare il sistema penitenziario degli Stati Uniti ed esporre quanto è disumano il loro modo di agire, come obbligano gli uomini a isolarsi dalla società e come li costringe a trasformarsi in selvaggi per poter sopravvivere.
In quel momento l’essere umano esprime il meglio o il peggio che ha. Il nostro impegno era uscire da quel luogo come esseri umani migliori».
Ramón ha raccontato al pubblico alcune delle sue esperienze in quel luogo ostile che è la prigione, alcune raccolte come aneddoti nel libro e narrate in forma concisa «Indubbiamente, ha commentato, nel libro non si descrivono queste zone più cruente della realtà, ma si narrano i momenti più caldi, come le visite familiari e le espressioni di solidarietà del popolo nordamericano.
Ha un finale molto felice nel quale vincono l’amore e la fedeltà agli ideali».
L’eroe ha raccontato che essere un uomo di Fidel gli ha salvato la vita, ha significato il rispetto e l’aiuto degli altri.
«Il più grande orgoglio che può sentire un cubano è quello d’essere un uomo di Fidel», ha precisato.