Miguel Díaz-Canel Bermudez, Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri di Cuba, ha respinto questo giovedì la decisione degli Stati Uniti di mantenere la considerazione del Venezuela come una “minaccia” per la sicurezza nazionale.
“Respingiamo la decisione del governo degli Stati Uniti. di estendere per un anno l’ordine esecutivo che qualifica il Venezuela come una minaccia ‘insolita e straordinaria’ contro la sicurezza statunitense”, ha sottolineato nel suo account Twitter.
Díaz-Canel ha insistito sul fatto che il paese sudamericano non ha mai rappresentato alcun pericolo per altri popoli del mondo.
“Manos fuera de Venezuela” (Giù le mani dal Venezuela), ha chiesto il capo di stato cubano in un contesto in cui Washington intensifica le sue minacce e le sue sanzioni contro Caracas, con l’obiettivo riconosciuto di imporle un cambio di regime.
Martedì scorso, l’amministrazione del presidente Donald Trump ha esteso la dichiarazione di “emergenza nazionale” sul Venezuela, decretata nel 2015 dal suo predecessore alla Casa Bianca, Barack Obama.
Secondo Washington, la situazione venezuelana non è migliorata e “continua a rappresentare una minaccia insolita e straordinaria per la sicurezza nazionale e per la politica estera degli Stati Uniti”, posizione condannata dalla Rivoluzione Bolivariana e dal suo leader, Nicolás Maduro.
Attraverso la stessa piattaforma Internet, il cancelliere venezuelano, Jorge Arreaza, ha sottolineato che il decreto rinnovato “è solo un pretesto per giustificare un’aggressione senza precedenti, che include la minaccia dell’uso della forza, con l’obiettivo fi forzare un cambio di governo per controllare le ricchezze del paese”.
Il Ministro del Poder Popular per le Relazioni Estere ha definito il decreto un errore e ha rimarcato che il suo paese “non è mai stato una minaccia per nessun popolo del mondo”.
Ha aggiunto che “le azioni di Donald Trump e del suo seguito hanno ottenuto che si risvegli e si attivi con forza un potente movimento contro la guerra e in solidarietà con il Venezuela in seno allo stesso popolo degli Stati Uniti”.
Traduzione: mac
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