Discorso pronunciato da José Ramón Machado Ventura

Discorso pronunciato da José Ramón Machado Ventura, Secondo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba, nella chiusura del X Congresso della Federazione delle Donne Cubane, nel Palazzo delle Convenzioni, venerdì 8 marzo del 2019, «61º Anno della Rivoluzione»

Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba;

Compagno Miguel Díaz-Canel Bermúdez, Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri;

Compagne e compagni della Presidenza;

Cari delegate e invitati:

Questo X Congresso, per la profondità degli interventi che vi sono stati realizzati è una mostra evidente dei passi avanti fatti dalla donna cubana in questi anni di Rivoluzione.

E non mi riferisco solo a queste tre giornate finali ma alla tendenza predominante di tutto il processo, dalla base alle assemblee  municipali e provinciali. È stata la realizzazione di proposte certe e apportatrici, con spirito di lotta e un profondo patriottismo delle nostre federate.

Sono le figlie di un popolo al quale se qualcosa non è mai mancato sono gli impegni difficili, un lavoro intenso e le costanti aggressioni di poderosi nemici, prima di tutto del governo imperialista degli Stati Uniti che oggi s’impegna a far rivivere la triste epoca dei marins yankee che invadono uno dopo l’altro i paesi di Nuestra America quasi senza eccezioni.

Di fronte ad ogni azione d’aggressività i cubani e le cubane fortemente uniti, con serenità e determinazione abbiamo assunto invariabilmente il prezzo che implica la decisione di vivere con la fronte alta.

Così lo fa oggi nuovamente il fraterno popolo del Venezuela, bolivariano e chavista, con il suo straordinario esempio di valore e dignità, difendendo la verità di fronte all’enorme spiegamento di menzogne, disposto ad affrontare l’aggressione militare che alcuni cervelli surriscaldati sognano negli Stati Uniti con il vergognoso applauso di traditori e vendi patria.

Ratifichiamo il nostro appoggio senza condizioni al Venezuela, al suo popolo  e al Governo legittimo guidato dal presidente Nicolás Maduro Moros, con la decisione di continuare a fare tutto quello che è alla nostra portata di mano per evitare che la guerra, la sofferenza e la morte s’impadroniscano della nostra regione, coerenti con quanto accordarono i capi di Stato e di Governo del continente, che cinque anni fa qui a L’Avana vistarono con la loro firma il Proclama dell’America Latina e dei Caraibi come Zona di Pace.

Con uguale fermezza e convinzione, le cubane e i cubani lo scorso 24 febbraio abbiamo detto un forte Sì alla nuova Costituzione della Repubblica.

Abbiamo così ratificato l’irremovibile decisione di preservare il nostro socialismo, ora con una Carta Magna adeguata agli impegni e alle condizioni del  presente e del futuro.

La partecipazione dei nostri compatrioti all’esemplare consultazione popolare è stata ampia ed eccellente- senza paragoni con altri luoghi – e l’intelligenza collettiva ha apportato tanto, facendo sì che la nuova legge delle Leggi autentica  con trasparente chiarezza le conquiste rivoluzionarie e, non meno importante: tracci il cammino per conquistare quello che sommeremo d’ora in avanti.

Con speciale enfasi la Costituzione esprime la piena uguaglianza della donna e i suoi diritti in tutti gli ordini, il ruolo primario della famiglia, il dovere dello Stato e della società nel loro congiunto di proteggere l’infanzia e le persone con invalidità, insomma le molte realtà presenti in Cuba e che sfortunatamente sono sempre chimere per la gran maggioranza dei popoli del mondo.

Non è necessario ampliare questo tema, perchè sono cose conosciute dal nostro popolo e voi le avete toccate con enfasi nei vostri interventi.

Mi limiterò a ricordare che oggi a Cuba la metà delle responsabilità di direzione nello Stato e nel Governo la svolgono donne, includendo più del 42% dei detti “incarichi di decisione”. Nell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare, come sapete, le deputate rappresentano il 53,2% dell’attuale legislatura.

Non si tratta di un regalo o di una concessione da parte di qualcuno.
Come ha affermato il compagno Raúl nel suo messaggio d’auguri alla Federezione delle Donne Cubane in occasione del suo 35º anniversario, quando ha detto:«La Federazione non solo ha svolto un ruolo decisivo nella battaglia per l’uguaglianza della donna, e Fidel comprendeva che allora stava appena cominciando, ma ha fatto qualcosa di molto pi`importante , ha guadagnato il diritto che tutti i cubani la sentiamo come cosa propria, perché le nostre   federate hanno saputo mettere la loro schiena nel lavoro, lo studio e la difesa, e sono state sempre disposte a condividere con i loro compagni  allegrie, pericoli e difficoltà».

Anche nelle ultime elezioni si è alzata la proporzione delle delegate di circoscrizione che è di circa il 36%. Nonostante questo non siamo ancora soddisfatti con questa percentuale che non corrisponde al ruolo e agli impegni che la donna realizza nella comunità.

Sappiamo che non è per mancanza di prestigio, nè di autorità; al contrario con frequenza domina il desiderio di proteggere la vicina che quando torna dal suo lavoro inizia un’altra giornata, generalmente più faticosa, dato che deve assumere tutti gli impegni domestici. È una cosa in cui noi uomini abbiamo avanzato un pochino, ma non abbastanza.

Anche le istituzioni si devono sforzare di sviluppare servizi e prodotti che diminuiscano la fatica degli impegni domestici nella misura in cui le possibilità economiche lo permettono.

I passi avanti della donna in tutti gli ordini costituiscono un’importante forza per la Federazione delle Donne Cubane e la pone in condizione di proporsi impegni superiori. È già determinante la forza femminile nei settori decisivi, non solo nell’educazione e la salute dove lo sono da tempo, ma anche e sempre più in produzioni e servizi di gran peso nell’economia nazionale.

Pertanto si deve pensare a vie che contribuiscano a un ruolo più protagonista della Federazione delle Donne Cubane in questi importanti fronti, senza diminuire l’attenzione ai restanti.

Molte volte le delegate hanno citato il nostro Comandante in Capo, il Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz e Vilma Espín, presidente per sempre di questa organizzazione (Applausi). Non poteva essere diversamente. In ogni conquista realizzata dalla donna cubana in questi anni sono presenti il loro pensiero e la loro permanente azione, non poche volte di fronte a concetti e pregiudizi radicati profondamente nella mente di buona parte dei nostri compatrioti.
In questa lunga battaglia che continua sempre, ma nella quale sono notevoli i successi, è necessario risaltare lo straordinario ruolo svolto da Vilma. L’amore e la passione con cui lavorava a favore dell’infanzia, della gioventù,  delle persone discriminate o in situazioni di svantaggio (applausi), la sua battaglia permanente per far prevalere sempre più il rispetto di diritti di ogni essere umano senza alcuna distinzione.

La sua infinita pazienza con la dolcezza che la caratterizzava, per persuadere, convincere senza imporre criteri, ma con totale fermezza e senza fare la minore concessione nei principi.

Il miglior omaggio a Vilma è continuare la sua opera e così hanno fatto le nostre federate. Sono giunte a questo Congresso con risultati superiori nei principali indici e in particolare nel lavoro delle delegazioni e dei blocchi, l’anello dove si materializza e si fa effettivo il lavoro dell’organizzazione.

Questi passi avanti hanno come punto di partenza l’analisi obiettiva e autocritica del loro lavoro che ha seguito uno sforzo organizzativo e sistematico incamminato a risolvere ogni deficienza in maniera costante, senza pretendere di fare salti spettacolari. Sappiamo che questo ha necessitato uno sforzo notevole soprattutto per i quadri professionali e le dirigenti di base che con frequenza hanno assunto funzioni di altri incarichi scoperti.

Si sta comprendendo meglio a tutti i livelli che le circostanze attuali sono molto differenti da quelle che si esistevano anni fa. Una realtà che agisce sulla mente delle persone e si manifesta nella loro condotta. Sarebbe assurdo pensare che i metodi e le forme d’attuazione che l’organizzazione ha usato anni fa renderebbero gli stessi frutti nel presente.

E non sciupare il tempo lamentandosi che la gente già non risponde o che è calato l’entusiasmo, senza valutare che non si è lavorato bene, pensando con spirito innovatore. Per questo è tanto importante che come risultato del processo organico del Congresso si continui a migliorare la proposizione tra dirigenti sperimentate e giovani, perche queste ultime, per ovvie ragioni, sono le più disposte ad esplorare nuovi cammini.

Com’e logico tutto questo non significa che tutto va bene e così lo ha analizzato il Congresso in cui,  per fortuna, sono state praticamente assenti cose cosi dannose come l’auto compiacenza e i trionfalismi. Ci saranno sempre dei punti in cui si avanza ameno, mancanze nuove o vecchie da sradicare, problemi da risolvere e incomprensioni da spiegare.

Questa è la battaglia del rivoluzionario.

Ed è così soprattutto in un’organizzazione come questa che integra più del 90% delle adulte e adolescenti del paese, che rappresentano un ampio ventaglio di interessi, costumi, conoscenze etc., ma sono unite da qualcosa di decisivo: tutte sono cubane e amano la terra dove sono nate. È un insegnamento d’enorme importanza che ci ha trasmesso Fidel in quello storico 23 agosto del 1960, ed è la bussola che deve guidare sempre l’organizzazione.

Così come avete valutato sono presenti mancanze nel funzionamento interno, soprattutto in alcune strutture di base ed anche a livelli municipali.

I compiti organizzativi, i documenti e il controllo non costituiscono in sè un obiettivo da realizzare e non devono stare al centro del lavoro nè venire super dimensionati, in nessun caso, perchè le riunioni e pezzi di carta non risolvono i problemi.

Ma tutto questo non elimina la loro importanza; sono la base dell’unione, delle azioni unite, incamminate verso un fine.

Senza un corretto funzionamento è impossibile un lavoro effettivo nei fronti fondamentali: per esempio la raccolta della quota sulle cui mancanze si è discusso abbastanza nel Congresso, contribuisce all’unione, al contatto con le federate e al senso d’appartenenza all’organizzazione e questo è molto più importante dell’apporto all’auto finanziamento che, ovviamente, è anche necessario.

Quindi si deve dare l’attenzione necessaria al funzionamento partendo dal principio che none esistono due luoghi con la stessa situazione e in ognuno si deve fare quello che è necessario lì.

Il Partito a tutti i livelli deve collaborare di più con voi in questo, soprattutto nei municipi.

In settori di grande importanza come il lavoro sociale e la prevenzione, senza dubbio, si è avanzato e oggi la situazione è migliore di quella di cinque anni fa. Qui sono state citate le numerose e importanti  incombenze realizzate dalle Case d’Orientamento della Donna e della Famiglia, dalla Casa Editrice  e dal Centro di Studi della donna.  Le molte esperienze positive nelle province e nei municipi dimostrano l’importanza d’incentivare la creatività nella base.

La maggioranza logicamente sono state realizzate con altre organizzazioni di massa e politiche e con gli specialisti dei ministeri d’Educazione, del Lavoro e della Sicurezza Sociale, di Salute Pubblica e del Ministero degli Interni che, come il Congresso ha riconosciuto, sono stati sempre disposti a collaborare con la Federazione delle Donne cubane, non solo perché è il loro dovere, ma perchè comprendono che questa stretta alleanza apporta benefici ai loro organismi e al paese, nel loro insieme.

Soddisfa soprattutto costatare che voi siete le prime a non essere soddisfatte con i vostri risultati, che siete coscienti della necessità di fare molto di più, soprattutto nell’interesse della prevenzione, un fronte che per l’alto grado di sensibilità e umanesimo che richiede, rende insostituibile nel lavoro della donna «il miele del suo affetto», come disse Martí.

Quando già esiste il problema, non c’è altra alternativa che affrontarlo, ma è molto più valido scoprirlo a tempo e agire sulle cause e le condizioni che costituiscono un  brodo di coltura di condotte anti sociali o malavitose, o quando sorgono indizi che qualcuno sta prendendo uno di questi cammini.

Vi chiedo di stare attente ugualmente ad altri problemi che non hanno questo carattere, come le gravidanze precoci, che danneggiano molto le adolescenti, i loro figli, il resto dei familiari e quindi la società.

D’essere coscienti che l’essenziale non è il numero degli impegni realizzati, ma la qualità e l’effettività di questi. Chidersi spesso se stanno dando risultati, se sono realmente impegni adeguati a questo luogo e nei momenti concreti, perché nessuna situazione è statica.

La comunità è sarà sempre  lo scenario por eccellenza della  Federazione delle Donne Cubane, e come suoi elementi di base, la scuola e la famiglia, e soprattutto con quest’ultima è necessario incrementare e perfezionare il lavoro dell’organizzazione.

Nel quartiere, le nostre compatriote godono di un rispetto e una considerazione più che meritate, guadagnate nello scontro quotidiano con le molte difficoltà che il blocco impone alla vita casalinga e per essere come paladine della solidarietà tra vicini, che ha reso possibile superare numerosi ostacoli, in particolare quando avvengono disastri naturali o ci sono situazioni difficili, come accadeva nel periodo speciale. Per la loro stoica dedizione alla cura di nonni, genitori e  figli e all’educazione di bambini, adolescenti e giovani.

La difesa è sempre un fronte molto importante come dimostrano abbondantemente gli avvenimenti più recenti.

Tra i vari compiti la Federazione delle Donne deve contribuire a far sì che cresca il numero delle ragazze e soprattutto dei genitori che comprendono il valore del Servizio Militare Volontario Femminile in un paese dove la situazione demografica rende imprescindibile l’apporto della donna alle Forze Armate, nelle cui fila si consolidano anche la loro formazione e contano con grandi possibilità di specializzazione.

La Federazione continuerà ad avere molte cose da fare, metodi e forme per realizzarle, ma deve tenere sempre presente che niente sostituisce la conversazione franca e diretta con le persone che è molto valida per stimolare coloro che si distaccano o per riconoscere semplicemente chi compie il suo dovere indipendentemente dagli omaggi o dai diplomi.

Lo è anche di più quando si tratta di chiarire temi importanti o influire positivamente su qualcuno che sta commettendo errori.

Conversare, come insiste con frequenza il compagno Raúl, guardando direttamente negli occhi e criticando con franchezza l’atteggiamento negativo, farlo da uguale a uguale, non con un atteggiamento da superiore che fa il sermone al subordinato.

Questo lavoro quotidiano che come norma appare anonimo, costituisce senza dubbio il maggior apporto della Federazione nell’impegno di fare ogni giorno migliore, più disciplinata, giusta  solidale la nostra società.

Nella misura in cui più quadri professionali, dirigenti di base e federate in generale faranno proprie queste idee e agiranno in conseguenza, sarà più efficace il lavoro della Federazione delle Donne Cubane.

Ora, com’è stato fatto dopo il Congresso precedente e meglio di quanto è possibile, la prima cosa sarà implementare gli obiettivi approvati.

Valutarli nel Comitato Nazionale e quindi in ogni provincia, municipio, blocco e delegazione, per intraprendere immediatamente le azioni che permetteranno di materializzare quelle che si aggiustano alle caratteristiche concrete di ogni luogo.

Care compagne:

La Federazione delle Donne Cubane ha saputo mantenersi nel luogo d’onore dove l’ha saputa situare Vilma: è stata conseguente con l’impegno che significa essere stata fondata dal leader storico della Rivoluzione, che è stato il suo principale promotore, il più fermo e convinto della sua importanza e del suo ruolo insostituibile nella società e nello stesso tempo i principale fomentatore di ognuno dei suoi compiti.

In nome della direzione  del nostro Partito, che tutte le federate ricevano un meritato riconoscimento per il lavoro realizzato, così come la direzione dell’organizzazione,  la sua segreteria generale e la compagna Teresa Amarelle Boué.

Come esortò il compagno Fidel quel 23 agosto del 1960, quando disse:

«E adesso a lavorare, a organizzare, a porre  in attività lo spirito creatore, l’entusiasmo della donna cubana, per far sì che la donna cubana in questa tappa rivoluzionaria  faccia sparire anche l’ultima traccia di discriminazione ed abbia, la donna cubana, per le sue virtù e per i suoi meriti, il luogo che le corrisponde nella storia della Patria».

Federate:

State sempre all’altezza di questo richiamo alla lotta di vigenza permanente!
Viva la Federazione delle Donne Cubane! (Esclamazioni di: Viva!)
Gloria eterna a Vilma Espín! (Gloria!)
Viva Fidel! (Viva!)
Viva Raúl! (Viva!)
Patria o Muerte!
Vinceremo! (Ovazione).


Machado Ventura: El mejor homenaje a Vilma es dar continuidad a su obra

Por: José Ramón Machado Ventura

Discurso pronunciado por José Ramón Machado Ventura, Segundo Secretario del Comité Central del Partido Comunista de Cuba, en la clausura del X Congreso de la Federación de Mujeres Cubanas, en el Palacio de Convenciones, el 8 de marzo de 2019, “Año 61 de la Revolución”.

General de Ejército Raúl Castro Ruz, Primer Secretario del Comité Central del Partido Comunista de Cuba;

Compañero Miguel Díaz-Canel Bermúdez, Presidente de los Consejos de Estado y de Ministros;

Compañeras y compañeros de la Presidencia;

Queridas delegadas e invitadas:

Este X Congreso, por la profundidad de las intervenciones que en él se han realizado, constituye una muestra evidente de cuánto ha avanzado la mujer cubana en estos años de Revolución.

Y no me refiero solamente a estas tres jornadas finales, sino a la tónica predominante de todo el proceso, desde la base hasta las asambleas municipales y provinciales. Fue la realización de planteamientos certeros y aportadores, el espíritu de combate y el profundo patriotismo de nuestras federadas.

Son las hijas de un pueblo, al que si algo no ha faltado a lo largo de la historia han sido los retos difíciles, el trabajo intenso y las constantes agresiones de poderosos enemigos, en primer lugar del Gobierno imperialista de Estados Unidos, que hoy se empeña en revivir la triste época de los marines yanquis invadiendo uno tras otro a los países de Nuestra América, casi sin excepción.

Ante cada acto agresivo, los cubanos y cubanas firmemente unidos, con serenidad y determinación, hemos asumido invariablemente el precio que implica la decisión de vivir con la frente en alto.

Así lo hace hoy también, nuevamente, el hermano pueblo de Venezuela, bolivariano y chavista, con su extraordinario ejemplo de valor y dignidad, defendiendo la verdad frente al enorme despliegue de mentiras y dispuesto a enfrentar la agresión militar con que algunas mentes calenturientas sueñan en Estados Unidos, con el vergonzoso aplauso de traidores y vendepatrias.

Ratificamos nuestro incondicional apoyo a Venezuela, a su pueblo y Gobierno legítimo encabezado por el presidente Nicolás Maduro Moros, junto a la decisión de seguir haciendo cuanto esté a nuestro alcance para evitar que la guerra, el sufrimiento y la muerte se enseñoreen sobre nuestra región, consecuentes con lo acordado por los Jefes de Estado o Gobierno del continente, que hace cinco años, aquí en La Habana, refrendaron con su firma la Proclama de América Latina y el Caribe como Zona de Paz.

Con igual firmeza y convicción, cubanas y cubanos, el pasado 24 de febrero, dimos un contundente Sí a la nueva Constitución de la República. Con él ratificamos la inquebrantable decisión de preservar nuestro socialismo, ahora con una Carta Magna ajustada a las tareas y condiciones del presente y el futuro.

Amplia y destacada fue la participación de nuestras compatriotas en la ejemplar consulta popular, sin parangón en otras latitudes, en que la inteligencia colectiva tanto aportó a que la nueva Ley de Leyes refrendara con claridad meridiana las conquistas revolucionarias, y no menos importante: trazara el camino para alcanzar las que sin duda sumaremos en  lo adelante.

Con especial énfasis la Constitución expresa la plena igualdad de la mujer y sus derechos en todos los órdenes; el papel primordial de la familia, el deber del Estado y la sociedad en su conjunto de proteger a la infancia y a las personas desvalidas, en fin, las muchas realidades presentes en Cuba, que desafortunadamente no pasan de ser quimeras para la gran mayoría de los pueblos del mundo.

No es necesario ampliar al respecto, son cosas bien conocidas por nuestro pueblo y ustedes las abordaron con énfasis en sus intervenciones.

Me limitaré a recordar que hoy en Cuba la mitad de las responsabilidades de dirección en el Estado y el Gobierno las desempeñan mujeres, incluidos más del 42% de los llamados “cargos decisorios”. Y en la Asamblea Nacional del Poder Popular, como ustedes conocen, las diputadas representan el 53,2% de la actual Legislatura.

No se trata de ningún regalo o concesión por parte de nadie. Como afirmó el compañero Raúl, en su mensaje de felicitación a la Federación de Mujeres Cubanas en ocasión de su Aniversario 35, cuando dijo:

“La Federación no solo ha desempeñado un papel decisivo en la batalla por la igualdad de la mujer que Fidel comprendía entonces que apenas comenzaba, ha hecho algo más importante aún, se ha ganado el derecho a que todos los cubanos la sintamos como cosa propia, porque nuestras federadas han sabido arrimar el hombro en el trabajo, el estudio y la defensa, han estado invariablemente dispuestas a compartir con sus compañeros alegrías, peligros y dificultades”.

También en las últimas elecciones se elevó la proporción de delegadas de circunscripción hasta casi el 36%. No obstante, aún no estamos satisfechos con esa proporción que no se corresponde con el papel y las tareas que cumple la mujer en la comunidad.

Sabemos que no es por falta de prestigio ni de autoridad, al contrario, con frecuencia prima el deseo de proteger a la vecina, que cuando llega de su centro laboral inicia otra jornada, generalmente más intensa, ya que sigue asumiendo el grueso de las tareas hogareñas. Es algo en que los hombres hemos avanzado un poco, pero no lo suficiente. También las instituciones deben esforzarse en desarrollar servicios y productos que aminoren la carga de tareas domésticas, en la medida que lo permitan las posibilidades económicas.

El avance de la mujer en todos los órdenes constituye una importante fortaleza para la Federación de Mujeres Cubanas, y la pone en condiciones de plantearse empeños superiores. Ya es determinante la fuerza femenina en sectores decisivos, no solo en la educación y la salud, donde lo son hace tiempo, sino también, y cada vez más, en producciones y servicios de gran peso en la economía nacional.

Por tanto, hay que pensar en vías que contribuyan a un papel más protagónico de la Federación de Mujeres Cubanas en esos importantes frentes, sin disminuir la atención a los restantes.

Muchas veces las delegadas mencionaron a nuestro Comandante en Jefe; al General de Ejército Raúl Castro Ruz y a Vilma Espín, presidenta por siempre de esta organización (Aplausos). No podía ser de otra forma. En cada conquista alcanzada por la mujer cubana en estos años está presente el pensamiento y la permanente acción de ellos, no pocas veces frente a conceptos y prejuicios arraigados profundamente en la mente de buena parte de nuestros compatriotas.

En esa larga batalla que aún continúa, pero en la que ya son notables los éxitos, es necesario resaltar el extraordinario papel desempeñado por Vilma. El amor y la pasión con que trabajó en favor de la niñez, de la juventud y de las personas discriminadas o en situación desventajosa (Aplausos); su permanente batallar para que prevaleciera cada vez más el respeto a los derechos de cada ser humano, sin distinción alguna. Su infinita paciencia para, con la dulzura que la caracterizaba, persuadir, convencer, sin imponer criterios pero con total firmeza y sin hacer la menor concesión de principios.

El mejor homenaje a Vilma es dar continuidad a su obra, y así lo han hecho nuestras federadas. Llegan a este Congreso con resultados superiores en los principales indicadores, en particular en el trabajo de las delegaciones y bloques, el eslabón donde realmente se materializa y hace efectiva la labor de la organización.

Esos avances tienen como punto de partida el análisis objetivo y autocrítico de su trabajo, al que ha seguido un esfuerzo organizado y sistemático encaminado a ir resolviendo cada deficiencia de manera paulatina, sin pretender dar saltos espectaculares. Sabemos que ello ha requerido un notable esfuerzo, en especial de las cuadros profesionales y dirigentes de base, que con frecuencia han tenido que asumir funciones de otros cargos vacantes.

Se va comprendiendo mejor a todos los niveles que las circunstancias actuales difieren mucho de las existentes años atrás. Una realidad que actúa sobre la mente de las personas y se manifiesta en su conducta. Sería absurdo pensar que los métodos y las formas de actuación que la organización empleó años atrás van a rendir iguales frutos en el presente.

Y no gastar tiempo lamentándose de que ya la gente no responde o ha disminuido el entusiasmo, sino valorar qué no se hizo bien y pensar con espíritu innovador. Por eso es tan valioso que como resultado del proceso orgánico del Congreso, continúe mejorando la proporción entre dirigentes experimentadas y jóvenes, pues estas últimas, por razones obvias, son las más dispuestas a explorar nuevos caminos.

Como es lógico, lo anterior no significa que todo esté bien, y así lo analizó este Congreso, donde por fortuna estuvieron prácticamente ausentes cosas tan dañinas como la autocomplacencia y el triunfalismo. Siempre habrá lugares que avancen menos, deficiencias nuevas o viejas que erradicar, problemas que resolver e incomprensiones que explicar. Esa es la batalla perenne del revolucionario.

Es así sobre todo en una organización como esta, que integra a más del 90% de las adultas y adolescentes del país. Ellas representan un amplio abanico de intereses, costumbres, conocimientos, etcétera, pero las une algo decisivo: todas son cubanas y aman la tierra donde nacieron. Es una enseñanza cardinal que nos transmitió el compañero Fidel aquel histórico 23 de agosto de 1960, y es la brújula que debe guiar siempre a la organización.

Tal como ustedes evaluaron, siguen presentes insuficiencias en el funcionamiento interno, sobre todo en algunas estructuras de base e incluso de nivel municipal.

Las tareas organizativas, los documentos y el control no constituyen en sí mismos un objetivo a alcanzar; no deben ser el centro del trabajo ni sobredimensionarse en ningún caso, pues las reuniones y los papeles no resuelven los problemas.

Pero lo anterior no puede interpretarse como que carecen de importancia. Son la base de la cohesión, del accionar unido y encaminado a un fin.

Sin un correcto funcionamiento resulta imposible una labor efectiva en los frentes fundamentales: por ejemplo la recaudación de la cotización, de cuyas deficiencias se habló bastante en el Congreso, contribuye a la cohesión, al contacto con las federadas y al sentido de pertenencia a la organización, eso es algo más importante que el aporte al autofinanciamiento, que por supuesto es también necesario.

Al funcionamiento, por tanto, hay que darle la atención necesaria, bajo el principio de que no existen dos lugares con igual situación y en cada uno debe hacerse lo que allí se requiere. El Partido a todos los niveles tiene que colaborar más con ustedes en esto, sobre todo en los municipios.

En frentes de gran importancia como el trabajo social y la prevención, sin duda se ha avanzado y hoy es mejor la situación que hace cinco años atrás. Aquí se han mencionado las numerosas e importantes tareas cumplidas por las Casas de Orientación a la Mujer y  la Familia, la Editorial y el Centro de Estudios de la Mujer, y las muchas experiencias positivas en provincias y municipios, que demuestran la importancia de incentivar la creatividad en la base.

La mayoría, como es lógico, se han llevado a cabo conjuntamente con otras organizaciones políticas y de masas, y con los especialistas de los ministerios de Educación, de Trabajo y Seguridad Social, de Salud Pública o del Ministerio del Interior, que como el Congreso reconoció, han estado permanentemente dispuestos a colaborar con la Federación de Mujeres Cubanas, no solo porque es su deber, sino porque comprenden que esa estrecha alianza es beneficiosa para su organismo y para el país en su conjunto.

Satisface sobre todo comprobar que ustedes son las primeras inconformes con lo alcanzado; que están conscientes de la necesidad de hacer mucho más, especialmente en interés de la prevención, un frente en que por el alto grado de sensibilidad y humanismo que requiere, resulta insustituible en la labor de la mujer, “la miel de su cariño”, como dijera Martí.

Cuando ya existe el problema, no hay otra alternativa que enfrentarlo, pero resulta más valioso detectar a tiempo y actuar ante causas y condiciones que constituyen caldo de cultivo de las conductas antisociales o delictivas, o cuando surgen indicios de que alguien va camino de asumir una de ellas.

Les pido estar atentas igualmente a otros problemas que no tienen ese carácter, como el embarazo precoz, pero que afectan mucho a la adolescente, a su hijo, al resto de los familiares y por tanto a la sociedad.

Estar conscientes de que lo esencial no es el número de tareas cumplidas sino la calidad y efectividad de estas. Preguntarse a cada rato si están dando resultado; si son realmente las adecuadas para ese lugar y momento concretos, pues ninguna situación permanece estática.

La comunidad es y será siempre el escenario por excelencia de la Federación de Mujeres Cubanas, y como elementos básicos de ella, la escuela y la familia, sobre todo con esta última es necesario incrementar y perfeccionar el trabajo de la organización.

En el barrio nuestras compatriotas gozan de un respeto y una consideración más que merecidos, ganados en el enfrentamiento cotidiano a las muchas dificultades que el bloqueo impone a la vida hogareña y por ser como nadie paladines de la solidaridad entre vecinos, esa que ha hecho posible sortear innumerables obstáculos, en particular cuando se producen graves desastres naturales u otras situaciones difíciles como sucedió en el período especial. Por su estoica dedicación al cuidado de abuelos, padres e hijos, y a la educación de niños, adolescentes y jóvenes.

La defensa sigue siendo un frente muy importante, como vienen demostrando con creces los acontecimientos más recientes. Entre otras tareas, la Federación de Mujeres Cubanas debe contribuir a que más muchachas, y sobre todo sus padres, comprendan el valor del Servicio Militar Voluntario Femenino, en un país donde la situación demográfica hace imprescindible el aporte de la mujer a las Fuerzas Armadas, en cuyas filas además consolidan su formación y cuentan con amplias posibilidades de superarse.

Continuará habiendo muchas cosas que hacer y métodos y formas de llevarlas a cabo, pero tengan siempre presente que nada sustituye a la conversación franca y directa con las personas. Es valiosa para estimular a quienes se destacan o reconocer a los que simplemente cumplen su deber, independientemente de los homenajes y los diplomas. Lo es todavía más cuando se trata de esclarecer sobre asuntos importantes o influir positivamente en alguien que está cometiendo errores.

Conversar, como insiste con frecuencia el compañero Raúl, mirando directamente a los ojos y criticando con franqueza la actitud negativa. Hacerlo de igual a igual, no en pose del superior que sermonea al subordinado.

Esa labor cotidiana, que como norma permanece anónima, constituye, sin embargo, el mayor aporte de la Federación al empeño de hacer cada día mejor, más disciplinada, justa y solidaria nuestra sociedad.

En la medida que más cuadros profesionales, dirigentes de base y federadas en general, hagan suyas esas ideas y actúen en consecuencia, más efectivo será el trabajo de la Federación de Mujeres Cubanas.

Ahora, tal como se hizo tras el Congreso anterior –y mejor en cuanto sea posible–, lo primero es implementar los objetivos aprobados. Evaluarlos en el Comité Nacional y seguidamente en cada provincia, municipio, bloque y delegación, para emprender de inmediato las acciones que permitan materializar aquellos que se ajusten a las características concretas de cada lugar.

Queridas compañeras:

La Federación de Mujeres Cubanas ha sabido mantenerse en el sitial de honor al que supo llevarla Vilma; ha sido consecuente con el compromiso que significa haber sido fundada por el líder histórico de la Revolución, quien fue además su principal promotor, el más firme convencido de su importancia y de su papel insustituible en la sociedad, y a la vez el principal impulsor de cada una de sus tareas.

En nombre de la dirección de nuestro Partido reciban un merecido reconocimiento por el trabajo realizado todas nuestras federadas, la dirección de la organización y su secretaria general, la compañera Teresa Amarelle Boué.

Como las exhortó el compañero Fidel aquel 23 de agosto de 1960 al decir:

“Y ahora, a trabajar, a organizar y a poner en actividad el espíritu creador, el entusiasmo de la mujer cubana, para que la mujer cubana, en esta etapa revolucionaria haga desaparecer hasta el último vestigio de discriminación; y tenga, la mujer cubana, por sus virtudes y por sus méritos, el lugar que le corresponde en la historia de la Patria”.

Federadas:

¡Estén siempre a la altura de ese llamado al combate de vigencia permanente!

¡Viva la Federación de Mujeres Cubanas! (Exclamaciones de: “¡Viva!”)

¡Gloria eterna a Vilma Espín! (Exclamaciones de: “¡Gloria!”)

¡Viva Fidel! (Exclamaciones de: “¡Viva!”)

¡Viva Raúl! (Exclamaciones de: “¡Viva!”)

¡Patria o Muerte!

¡Venceremos!

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