II Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha guidato una riunione del Governo cubano nella quale sono state valutate le esperienze derivate dagli ultimi eventi idro-meteorologici che hanno colpito l’Isola, tra i quali l’uragano Irma, la tormenta sub tropicale Alberto e il recente tornado che ha colpito L’Avana.
Ramón Pardo Guerra, capo dello Stato Maggiore Nazionale della Difesa Civile ha detto che sono state realizzate analisi nei territori che hanno sofferto i danni per perfezionare i sistemi di vigilanza e i piani di risoluzione dei rischi di disastro a livello nazionale, provinciale e municipale, come nelle zone di difesa, oltre alle guide familiari per la protezione della popolazione di fronte ai cicloni tropicali ed anche a fenomeni estremi come i tornado e le piogge intense.
In particolare, sul tornado violento ef4 che con venti tra 267 e 322 Km l’ora ha investito cinque municipi della capitale in gennaio, ha provocato la morte di sette persone e gravi danni economici, i rappresentanti degli organismi coinvolti nell’arduo processo del recupero hanno offerto dettagli sulla risposta data al fatto, che ha reso possibile che la ristrutturazione sia oggi al 86%.
Tra gli elementi positivi è stata segnalata per esempio la permanente presenza delle più alte autorità del paese al centro della ristrutturazione sin dai primi momenti, il coordinamento stretto ottenuto tra gli organismi dell’amministrazione centrale dello Stato e le autorità del Partito e del Governo dei territori, la partecipazione dei giovani alla riparazione dei danni, il vincolo dei danneggiati direttamente con la soluzione dei loro problemi, la solidarietà degli abitanti della capitale e del resto del paese, evidenziata da una valanga di donazioni, strumenti, materiali e personale specializzato.
Come aspetti negativi sono stati segnalati la scarsa percezione del rischio in quanto alla conoscenza della popolazione degli eventi meteorologici pericolosi non associati ai cicloni tropicali ; la poca sistematicità nella potatura degli alberi, che ha reso difficili alcuni lavori per ristabilire il servizio di corrente elettrica e le comunicazioni, la scarsa informazione opportuna del fenomeno in tempo reale; i problemi negli uffici delle documentazioni e le seccature nella parte burocratica per poter ottenere i materiali della costruzione.
Il Presidente ha considerato che la Rivoluzione cubana ha una vasta esperienza nello scontro ai fenomeni naturali, ma che dobbiamo continuare a perfezionare i piani per la riduzione dei rischi.
Dobbiamo incorporare le risposte ai tornado e anche alle piogge violente.
Ci sono tre processi vincolati ad ogni disastro e dobbiamo migliorarli tutti: la valutazione dei danni, i documenti e i punti di vendita dei materiali della costruzione.
Díaz-Canel si è riferito all’esperienza vissuta a L’Avana con la determinazione di usare locali in disuso e trasformarli in case per i sinistrati, il miglior investimento che possiamo fare su questo tema.
Parlando delle donazioni ha precisato che le organizzazioni di massa con influenza e conoscenza dei quartieri, come i CDR e a FMC, devono giocare un ruolo più attivo dall’inizio nella convocazione e analizzare le donazioni per far sì che questa fluiscano in maniera più ordinata e rapida.
Ugualmente ha segnalato l’uso di droni per precisare i danni, le applicazioni informatiche sviluppate da imprese come GeoCuba e Xetid partendo da questi dati, la convocazione degli studenti per partecipare alle riparazioni, la sistemazione di tendoni per la vendita di alimenti, l’apporto degli artisti e il ruolo dei media di comunicazione.
Poi ha insistito sull’uso delle reti sociali, soprattutto di fronte a fenomeni naturali per evitare che si riempiano di disinformazioni.
«Se non stiamo lì, gli argomenti saranno quelli del nemico, che manipola ogni cosa», ha precisato.
Tutte queste esperienze, ha puntualizzato il Presidente, saranno comprese nell’Esercizio Meteoro che si realizzerà nel paese nel prossimo mese di maggio.