Blocco: sanzionate azienda e banca britanniche

Gli USA hanno annunciato oggi che il British Acteon Group, un fornitore di servizi sottomarini nell’industria petrolifera e del gas, dovrà pagare 227.500 dollari per presunte violazioni del blocco contro Cuba.

Come riportato dal Dipartimento del Tesoro, l’Ufficio di Controllo dei Beni Esteri (OFAC) ha raggiunto un accordo per tale importo con l’azienda e diverse filiali per “risolvere la possibile responsabilità civile per sette apparenti violazioni del Regolamento sul Controllo dei Beni Cubani (CACR)”.

Una delle filiali dell’azienda è 2H Offshore Engineering Ltd., anch’essa con sede nel Regno Unito e che ha due filiali in Malesia, note nell’insieme come 2H KL.

Secondo l’ente federale degli Stati Uniti, la pena è dovuta poiché circa dal 18 maggio 2011 al 18 ottobre 2012, 2H KL ha condotto analisi di progettazione ingegneristica per progetti di trivellazione petrolifera nelle acque territoriali cubane e ha inviato i suoi ingegneri nell’isola caraibica per tenere seminari in tal senso.

L’OFAC ha stabilito che 2H Offshore ha volontariamente rivelato le apparenti violazioni e che queste costituiscono un caso flagrante, ha aggiunto il Dipartimento del Tesoro.

Separatamente, l’ufficio ha annunciato di aver raggiunto un accordo per 213.866 dollari con KKR & Co. Inc., una società di investimento globale con sede a New York; con Acteon; e con le filiali di Acteon, conosciute collettivamente come Seatronics, per 13 apparenti infrazioni del CACR e per tre violazioni del Regolamento sulle Transazioni e sulle Sanzioni all’Iran.

Secondo gli Stati Uniti, tra il 12 agosto 2010 e il 16 marzo 2012 Acteon ha trasgredito le sanzioni contro l’isola caraibica quando Seatronics ha noleggiato o venduto attrezzature per progetti di esplorazione petrolifera nelle acque territoriali cubane e ha inviato ingegneri della società.

L’OFAC ha anche aggiunto che dal 10 settembre all’11 novembre 2014 una filiale di Seatronics ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, ha noleggiato o venduto attrezzature per clienti che sembra le abbiano inviate a navi operanti nelle acque territoriali del paese persiano.

Queste nuove punizioni vengono rese note solo due giorni dopo che la banca britannica Standard Chartered ha accettato di pagare 1.1 miliardi di dollari per aver presumibilmente violato il blocco statunitense a Cuba e sanzioni contro Iran, Siria, Sudan e Myanmar.
Washington persiste nel mantenere l’assedio economico, commerciale e finanziario da quasi 60 anni contro il paese caraibico, nonostante il fatto che diversi sondaggi abbiano dimostrato che la maggior parte della popolazione nordamericana si oppone a tale politica.

Allo stesso modo, con la continuità del blocco, gli Stati Uniti ignorano le richieste della comunità internazionale, che nella sua immensa maggioranza chiede ogni anno all’ONU di porvi fine.

Traduzione: smg
www.prensa-latina.cu


La banca britannica Standard Chartered pagherà 1.1 miliardi di dollari per aver presumibilmente violato il blocco statunitense a Cuba e sanzioni contro Iran, Siria, Sudan e Myanmar, ha comunicato oggi il Dipartimento del Tesoro statunitense.

L’istituto con sede a Londra ha accettato di pagare 947 milioni di dollari a enti statunitensi, tra cui 639 milioni all’Ufficio di Controllo dei Beni Esteri (OFAC) del citato dipartimento.

Inoltre, dovrà pagare una multa di 133 milioni di dollari imposta dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito, a causa di infrazioni di riciclaggio di denaro che, secondo le comunicazioni pubblicate martedì, comprendevano carenze nei controlli finanziari contro il terrorismo in Medio Oriente.

La Standard Chartered ha detto che “accetta la piena responsabilità per le violazioni e per le carenze di controllo”, aggiungendo che la “gran parte” dei presunti incidenti è avvenuta prima del 2012. “Nessuna delle violazioni si è verificata dopo il 2014”, ha detto.

Secondo il Dipartimento del Tesoro, da giugno 2009 a maggio 2014 la banca britannica ha gestito 9.335 transazioni per un totale di 437.553.380 dollari attraverso gli Stati Uniti.

“Tutte queste transazioni hanno coinvolto persone o paesi soggetti a programmi di sanzioni globali gestiti dall’OFAC”, ha aggiunto.

Queste azioni, secondo l’ente federale, costituiscono apparenti violazioni dei regolamenti di sanzioni al Myanmar e al Sudan, entrambi attualmente abrogati; del Regolamento sul Controllo dei Beni Cubani; della Regolamentazione delle Transazioni e delle Sanzioni all’Iran; e del Regolamento sulle Sanzioni siriane.

Le nuove sanzioni contro un ente straniero per presunta violazione dell’assedio di quasi 60 anni contro l’isola caraibica e delle sanzioni contro altri paesi, avvengono dopo lo scorso novembre. Washington aveva applicato una multa di 1.340 milioni di dollari alla banca francese Société Générale S.A. per motivi simili.

Questa somma ha rappresentato la seconda penalità più grande mai applicata contro un istituto finanziario per non avere rispettato le penali imposte dalla nazione nordamericana.

Alcuni analisti hanno denunciato il modo in cui Washington usa il proprio potere finanziario, non solo per regolamentare i mercati, ma come un altro modo per applicare la propria politica estera.

Un articolo pubblicato nel 2017 dalla rivista britannica The Economist ha indicato che, a differenza di altri aspetti dell’egemonia statunitense, il dollaro è diventato più importante e oggi rimane la principale valuta di riserva globale, che consente a questo paese di esercitare un enorme potere finanziario.

Quindi, frequentemente, l’amministrazione e il Congresso approvano l’imposizione di sanzioni economiche per esercitare pressioni su paesi che sono al di fuori del controllo di Washington.

Traduzione: smg
www.prensa-latina.cu

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