Il presidente cubano Miguel Díaz-Canel ha respinto oggi il movimento golpista in Venezuela, in cui gli oppositori della pace del popolo e del presidente, Nicolás Maduro, intendono seminare violenza in quella nazione sudaericana.
“Rifiutiamo questo movimento golpista che mira a riempire il paese di violenza”, ha scritto Díaz-Canel nel suo account del social network Twitter.
“I traditori che si sono posti al fronte di questo movimento sovversivo, hanno usato truppe e poliziotti con armi da guerra su una strada pubblica della città per creare ansia e terrore”, sottolinea il messaggio del dignitario caraibico nella rete di reti.
Il tweet di Diaz-Canel appare dopo che il vicepresidente del settore Comunicazione, Cultura e Turismo del Venezuela, Jorge Rodríguez, sullo stesso social network ha annunciato un atto destabilizzante da parte delle forze della destra creola in quel paese.
Rodríguez ha scritto: “Informiamo il popolo del Venezuela che in questi momenti stiamo affrontando e annientando un piccolo gruppo di militari traditori che si sono posizionati nel Distributore Altamira per promuovere un colpo di stato contro la Costituzione e la pace della Repubblica …”
Nel discorso che celebra il 60° anniversario della Rivoluzione cubana, il 1° gennaio, il primo segretario del Partito Comunista di Cuba (PCC), Raúl Castro, ha ribadito che nessuna minaccia farà desistere dall’essere solidali con il Venezuela
Ha avvertito che la reiterata dichiarazione del Venezuela come una minaccia alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti, gli appelli al golpe militare contro il suo governo, le esercitazioni militari vicino ai suoi confini, possono condurre solo a una grave instabilità e a conseguenze imprevedibili, ha detto il massimo responsabile del PCC.
Il Venezuela è stato il primo paese visitato da Díaz-Canel dopo aver assunto la responsabilità a capo dello Stato e del governo, ed è stato il presidente Maduro il primo dignitario a recarsi sull’Isola dopo il 19 aprile dello scorso anno, quando il presidente cubano è entrato in carica.
