Julián Isaías Rodríguez Díaz
Buon pomeriggio compagni della solidarietà, vi trasmetto l’abbraccio caloroso e fraterno del popolo venezuelano e del governo della Repubblica Bolivariana del Venezuela.
Buona giornata internazionale dei lavoratori. Non voglio essere ipocrita e dire “felice giornata dei lavoratori”.
“Ci sono due cose che sono infinite: l’universo e la stupidità umana”. Questa frase è di Einstein. Ieri, in Venezuela, è stata mostrata la seconda di queste due cose infinite: all’alba c’è stato un tentativo di Colpo di Stato.
Questo è il quinto tentativo di rovesciare il governo venezuelano dal 2013. Nel 2002 ebbero successo. Il colpo di stato riuscì. E fu il più breve del mondo: durò esattamente 47 ore, poi il popolo si riunì e lo dissolse.
Uno dei diplomatici che rappresentano il cosiddetto gruppo eversivo in un paese del nord ha sentenziato: “Questo non è un colpo di stato, ma un atto del Presidente ad interim”. Non vorrei mai che mi difendessero in questo modo. Penso che abbia avuto più ragione Ochoa Antich, un altro avversario del governo venezuelano, che ha giustamente dichiarato: “Si tratta di una nuova azione irresponsabile, non è un colpo di stato e nemmeno un “pronunciamento militare”: è soltanto un’operazione ridicola”.
I pochi soldati che hanno partecipato a questa azione sono stati ingannati. Questo è quanto hanno spiegato ieri all’opinione pubblica. Hanno denunciato che si è trattato di un falso positivo. “Ci è stato chiesto di riunirci in prossimità della base aerea di La Carlota per controllare un carcere dove alcuni detenuti in rivolta minacciavano di prendere le strade con le armi. Ci siamo incontrati là, fino a quando ci hanno riferito che si trattava di un colpo di stato. Così siamo andati via”.
Ci sono due cose che sono infinite e una di esse è la stupidità umana.
Il Venezuela da quattro mesi ha una spada sopra la testa. Senza tregua, gli si sottraggono oro e petrolio, viene minacciata con blocchi, guerre diplomatiche, atti di ingerenza, disinformazione e invasioni militari. L’assedio medievale è niente di fronte a queste guerre di quarta o quinta generazione. Hanno danneggiato il sistema elettrico, portato via cibo dai confini occidentali e, attraverso truffe informatiche, fissato una delle più grandi inflazioni del continente.
Il popolo del Venezuela è nobile e generoso, paziente, tollerante, pacifico. Ha sempre respirato la pace e, da alcuni anni, è in cerca della sua identità. Resiste, con una dignità che si lega al tuo desiderio di essere libero. Non sono riusciti a strappargli l’allegria di chi getta via le stampelle e si mette a ballare la sua gioia per la vita.
Per il Venezuela, la libertà è tutto. L’ha imparato da Bolívar, il suo liberatore.
Resistiamo, compagni! Il mondo può stare certo che saremo semi di speranza e simbolo di lotta! Lo facciamo non solo per il Venezuela, ma anche per la Nostra America (come la chiamava Martí), e per voi, e per quelli che verranno dopo di voi; per l’umanità e per il mondo.
¡Hasta la victoria, siempre!