Le piogge cadute nei differenti territorio e le continue rotture dei macchinari delle fabbriche di zucchero hanno allungato al di là del previsto il periodo d’esecuzione della produzione e sono state le cause principali che hanno inciso nella realizzazione del piano dell’attuale produzione di zucchero del paese.
Julio García Pérez, presidente del Gruppo delle Imprese Azcuba, ha dato questa informazione durante un incontro di lavoro per analizzare il tema, che è stato diretto di recente dal Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, come si legge nel sito web ufficiale della Presidenza cubana.
Gli sforzi attuali sono incamminati fondamentalmente alla realizzazione delle cifre pattuite per le esportazioni e per soddisfare le differenti domande dell’economia interna, che includono l’assegnazione familiare a prezzo statale.
Lo scenario è complesso nelle provincie, e quelle con le maggiori possibilità per superare il 90% del piano o realizzarlo completamente sono Artemisa, Mayabeque, Matanzas, Villa Clara, Sancti Spíritus e Holguín.
«Questo mese di maggio è decisivo per la produzione di zucchero e quindi corrisponde ai dirigenti e ai lavoratori del settore sviluppare un lavoro più intenso», è stato detto nella riunione alla quale hanno partecipato anche il primo vicepresidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, Salvador Valdés Mesa, e dirigenti del Partito e del Governo.
LA SEMINA
Secondo i dati forniti dal Presidente di Azcuba ha riferito a proposito della semina delle canne da zucchero che sino al 30 aprile sono stati contati tra seminati o preparati con i solchi, più di 41000 ettari e questo rappresenta il 57% del piano di primavera.
«Per ottenere continuità nella semina è necessario garantire un maggior ritmo di solchi nel mese di maggio», ha detto.
I maggiori ritardi si presentano nelle province di Villa Clara, Ciego de Ávila, Granma e Guantánamo.
Per questo periodo le cifre erano state pianificate considerando che il raccolto era già terminato, ma questo non è stato possibile e quindi ha implicato l’adozione di misure eccezionali, dovendo realizzare simultaneamente la semina ed il raccolto.